Cecenia: gli orfani dimenticati
http://www.iwpr.net - 07 gennaio 2006
Nella piccola biblioteca dell'unico orfanotrofio di Grozny, Madina Akhmadova, 15 anni, legge i gialli di Agatha Kristie. "Sono qui dal 2001" dice con tristezza, "da quando sono morti i miei genitori: la mamma durante la seconda, ed il papà durante la prima guerra".
Madina frequenta l'ottava classe della scuola N°33, dice che dopo vuole andare alla Facoltà di Giurisprudenza, diventare avvocato e "combattere l´ingiustizia. Difenderò per primi i diritti degli orfani", afferma Madina.
Non molto tempo fa, la trasmissione "Aspettami" (simile a "C'è posta per te"), che ha come scopo di riunire gli orfani ai loro parenti, ha trovato ad Astrakhan due cugini di Madina, ma lei ha deciso di non trasferirsi da loro e di rimanere con la donna che chiama "madre": Birlant Kasaeva, direttrice dell'orfanotrofio di Grozny.
"Anch'io vorrei diventare indipendente e aiutare i bambini e le persone bisognose", dice Madina, "però questa è la mia casa, se non fossi arrivata qui non so cosa mi sarebbe accaduto".
Secondo i dati del Ministero del Lavoro e Sviluppo Sociale della Cecenia, la Repubblica avrebbe bisogno di almeno dieci orfanotrofi per i bambini, mentre adesso ce ne sono soltanto tre: uno a Grozny, in cui vive Madina, e altri due a Gvardeiskoe e Kurchaloi. Ci sono anche due centri di riabilitazione a Shali e Argun.
Il problema dei bambini orfani in Cecenia è nato improvvisamente ed è di tali dimensioni che la Repubblica non riesce a risolverlo. I ceceni dicono che non c'era mai stato bisogno di orfanatrofi perché i bambini senza genitori venivano presi nelle famiglie dei parenti o dei vicini. I primi due orfanotrofi sono apparsi in Cecenia negli anni '60. Era considerato un disonore che il figlio di un amico andasse a finire in un istituto di questo genere.
Il conflitto, che dura da oltre dieci anni, ha cambiato tutto. Secondo i dati del Ministero del Lavoro, come conseguenza dei combattimenti che procedono ad intervalli dal 1994, su 450 mila bambini sotto 18 anni che vivono attualmente in Cecenia, più di 1200 hanno perso entrambi i genitori e circa 25 000 vivono con uno solo. Altri 19 000 sono mutilati di guerra, invalidi. Solo 420 di questi bambini sono negli orfanotrofi e nei centri di riabilitazione.
L'orfanotrofio di Grozny dipende quasi completamente da donazioni private, dal momento che le organizzazioni internazionali già da molto tempo non danno nessun contributo.
Nonostante l'istituto debba combattere per sopravvivere, non si parla nemmeno di dare i bambini in adozione, l'esperienza dimostra che è meglio evitarlo.
"Abbiamo dato una bambina in una famiglia", spiega Lyudmila Mamakayeva, ragioniere dell'istituto, "ma la picchiavano e lei naturalmente tornava da noi. Eravamo costretti a riportarla perché ufficialmente apparteneva a quella famiglia ma lei continuava a tornare. L'anno scorso è andata a studiare a Saratov con altre due ragazze, li si è sposata e fortunatamente ora si trova bene".
L'orfanotrofio di Grozny è molto curato, è chiaro che la direttrice e il personale si danno molto da fare e riescono a trovare i soldi dai privati. Nel cortile c'è una giostra comprata da un circo passato in città poco tempo fa. Anche i soldati russi hanno contribuito: recentemente hanno portato 100 chili di farina e 3000 rubli (circa 100 Euro) e da Izhevsk (una città ad est di Mosca) sono arrivati libri, farina, zucchero, frutta e verdure.
I bambini si trovano bene nell'orfanotrofio ma una volta usciti non hanno nessun aiuto.
"Purtroppo non è stato ancora trovato il modo per aiutare quelli che raggiungono l'età di 18 anni", dice Madina Akhmadova, "questo dimostra la scarsa attenzione dello Stato nei confronti dei ragazzi".
"Secondo la legge, questi giovani dovrebbero passare in un altro istituto, ma noi in Cecenia non abbiamo questa possibilità. Prima esistevano scuole speciali e collegi, ma adesso tutto è distrutto", dice il capufficio del Dipartimento delle politiche sociali Aindi Khusainov.
Khusainov afferma che il Ministero dell'Istruzione della Cecenia dovrebbe aprire una rete di scuole speciali per coloro che lasciano gli orfanotrofi.
"Mi rendo conto che abbiamo molti problemi e mancano risorse, soprattutto finanziarie", dice Khusainov, "ma la situazione è tale che abbiamo il dovere di risolvere questo problema in qualsiasi modo".
Nella vicina Ossetia del Nord il Governo ha creato un programma speciale per costruire case ed appartamenti per gli orfani maggiorenni.
Il Governo della Cecenia afferma di avere in progetto la costruzione di istituti e case per i ragazzi orfani e disabili, all'interno del programma "Bambini della Russia".
"Sappiamo che la situazione nel Caucaso del Nord e dappertutto in Russia non è delle migliori", dice Khusainov, "ma dev'essere lo Stato ad aiutarci a superare queste difficoltà, è giunto il momento di farlo".
Società Cecena - Chechen Society http://www.chechensociety.net
traduzione di Adam Uzhakhov e Maddalena Parolin
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