Due donne da salvare
“Una strage senza fine” 20 gennaio 2006 - Politecnico di Torino. Ascoltiamo due testimonianze a seguito della proiezione del noto video “Falluja, la strage nascosta” realizzato e trasmesso da Rainews 24. Cindy Sheehan e Alice Mahon. La prima, una madre statunitense succeduta al figlio, la seconda, ex parlamentare labour party inglese. Le due donne hanno in comune una cosa sola: la guerra. Cindy è (stata) la madre di un 24enne, Casey. Un giovane che studiava arti drammatiche, collaborava con la parrocchia locale, era un boy scout. Sognava una moglie e dei figli. Cindy non trattiene le lacrime, mentre continua a raccontare. Ha già esposto la foto del figlio morto. E’ sua abitudine, prima di partecipare agli innumerevoli convegni che ha tenuto finora. Un giorno del 2004 Uncle Sam propose al ragazzo di andare a Baghdad. Gli promise 1)che avrebbe fatto l’assistente del cappellano, 2)che avrebbe ottenuto 20.000 dollari, 3) che avrebbe avuto la possibilità di terminare l’Università, 4)che sarebbe stato tenuto lontano dagli scontri a fuoco, 5)che avrebbe avuto in regalo un pc portatile… “I patti contrattuali -prosegue Cindy- sono vincolanti solo per le reclute. Chi le manda in guerra non è subordinato a patti. Non ho visto concretizzarsi una sola delle promesse fatte a Casey. L’hanno arruolato con l’inganno. Cinque giorni dopo veniva ammazzato poco fuori Baghdad. Era il 4 aprile del 2004.” Lo stesso giorno in cui morì, anni prima, Martin Luther King. Anche lui morì di… pace.
La morte di un figlio va oltre, oltre e basta. Non ha significato, né significante. Non ha lemma che la identifichi. La successione di una madre al figlio è un atto che stravolge il de rerum natura, perciò non riesce ad entrare nelle menti materne, men che meno nelle loro anime. Cindy, evidentemente, non ci stava a non capire. Chi poteva risponderle se non il presidente? Cercò di chiederglielo nell’agosto 2005 a Crawford. Bush non la ricevette. Così come la sua augusta madre (da mamma a mamma), non rispose all’accorata lettera che Cindy le fece avere “perché il suo figlio maggiore ha ucciso il mio figlio maggiore?” Cindy le provò proprio tutte per avere una risposta che desse un senso al proseguimento della sua vita. Nel frattempo questa donna, che da sola intraprese una specie di coraggioso viaggio della speranza, fu affiancata dalla maggior parte delle organizzazioni pacifiste e divenne simbolo di pace, quella che rappresenta la natura delle cose e non già quella coniata dal suo presidente e dai suoi alleati. Le chiediamo se di queste organizzazioni fanno parte anche i parenti delle vittime dell’11 settembre. “…Certo. Moltissimi ne fanno parte. La Gold Star Families for Peace, una tra le più autorevoli, ne annovera parecchi. Organizza moltissimi sit-in contro questa maledetta guerra. Il prossimo sarà a Washington il 31 gennaio, e quasi ogni mese ne ha in programma. Tantissimi americani aderiscono. I media non ne parlano, ma sono numerosissime le manifestazioni”. “Un po’ come ai tempi del Vietnam?”- Le chiediamo - “...esiste una notevole differenza tra il Vietnam e l’Iraq. Le proteste degli anni 70 si sollevarono dopo le stragi. Ora, sono state sollevate prima dei conflitti. Molte madri, figli, vedove di quel 11 settembre non chiesero vendetta. Bush invece attaccò l’Afghanistan a loro nome. Fu la sua prima bugia. Poi l’Iraq. Disse di voler portare democrazia in un paese succube di un feroce dittatore che trattava col Niger per ottenere uranio. Un’altra bugia…ed ora sta lavorando per l’Iran e dunque toccherà alla Siria. Tutto avvenne ben prima dell’ 11 settembre. Un piano ben prestabilito doveva attivarsi per ottenere il potere energetico e, per difenderlo, occorreva piazzare ovunque basi militari...”.
Una madre “impazzita” dal dolore? Non possiamo escluderlo. Sentiamo dunque l’altra donna. Alice Mahon. Una parlamentare che per molto tempo ha amministrato la quotidianità del popolo inglese. Lei non ha perso un figlio, ha “solo” perso la fiducia nel suo leader Mr. Tony Blair. Le chiediamo una definizione “ E’ un uomo che ha distrutto il nostro partito, si è rivelato una spalla importante per Bush, portando al disastro la nostra politica. Per anni noi abbiamo posto domande su questa guerra, per anni ci hanno ignorato, ci hanno mentito, hanno manipolato l’informazione. Teniamo presente che chi sovvenziona l’informazione sono gli stessi che sovvenzionano indirettamente l’approvvigionamento bellico. Come si può dunque confidare in un'informazione corretta sull’andamento di una guerra? Solo di recente e grazie al filmato di Rainews24, ho potuto dichiararlo pubblicamente. Non potevo rendermi connivente di un Governo che utilizza armi chimiche, perché il fosforo bianco è un’arma chimica, tale e quale al famigerato Napalm di memoria vietnamita, pur con nome diverso e con ipocriti sofismi atti a modificarne il concetto, ma ciò non toglie che è disumano il suo impiego ed è vietato da tutti i trattati. Pertanto ho dato le dimissioni dal Parlamento, non potevo essere connivente di questo reato. Chi ha compiuto queste stragi deve essere giudicato per crimini di guerra. Falluja fu bombardata incessantemente per due giorni. Era, si, stata ordinata l’evacuazione, ma nessuno accertò che fosse avvenuta. Più di 30mila civili inermi presenti in città, tra questi ovviamente anche i resistenti In quei due giorni furono proibiti gli approvvigionamenti di acqua e cibo e dunque si procedette al massacro incondizionato.(cita la testimonianza di un comandante dei marines, certo Bogart ndr)”.
Le chiediamo, constatate le bugie ormai palesi, il vero scopo di queste guerre. “Nascono da tracciati messi in campo dal PNAC (The Project for the New American Century ndr), il piano dei neocon: impadronirsi delle misure energetiche e dunque collocare basi militari in medio-oriente per essere certi di avere tutto sotto controllo e questo ben prima dell’11 settembre! Le politiche sciagurate statunitensi hanno rovinato l'Iraq e hanno reso il pianeta un luogo più pericoloso: lo dimostrano gli attacchi terroristici che si sono triplicati in tutto il mondo da quando Bush ha deciso di "combatterli laggiù”.
“Si definisce portatrice di pace?” Risponde convinta la Mahon “Si, lo sono così come lo è la maggioranza del pianeta, India, Cina, Russia, Indonesia compresi. Leggete su Internet, troverete la dimostrazione di ciò che dico” “Lei ritiene che lo stato dei fatti sia da sottoporre ad un Tribunale Internazionale. Gli USA non riconoscono alcun giudice in tal senso, dunque?” Sorride “Basterebbe che i suoi alleati prendessero coscienza della realtà e dunque avanzassero legittime interpellanze all’Onu in tal senso…” Interviene la Sheehan, rivolgendosi alla platea “Non perdete la tenacia, la determinazione nel riprendervi la pace, vi spetta di diritto. Vi sentite, o siete, soli? Non pensateci, Avete di fronte a voi una persona che da sola ha cominciato, ma ora siamo tantissimi e aumentiamo esponenzialmente…” Smetto di prendere appunti per unirmi all’applauso in sala, le do un bacio, da mamma a mamma. Cindy non è impazzita dal dolore. Sta solo andando oltre, per altre madri.
Nadia Redoglia
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