Conflitti

Comunicato stampa

Il soggiorno italiano di Apo Ocalan

In risposta alle gravissime dichiarazioni di esponenti politici. Perché Ocalan venne in Italia ...
23 febbraio 2006
Fonte: UIKI Onlus - Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia* - 21 febbraio 2006

In relazione alle dichiarazioni rilasciate alle agenzie di stampa e ad
alcune testate giornalistiche da alcuni esponenti parlamentari della "casa
delle libertà " , in particolare a quelle rilasciate dall'On. Cicchitto
nella giornata di ieri, 20 febbraio 2006 , citanti il periodo in cui venne
nel territorio italiano il signor Abdullha Ocalan (inverno 1998-1999)
intendiamo precisare quanto segue:

A.Ocalan era arrivato in Italia ,consapevole delle difficoltà che avrebbe
incontrato , per illustrare alla Comunità europea tramite il Governo
italiano , una proposta di pace , nel tentativo di risolvere con l'azione
politica , il conflitto tra il popolo kurdo e la Turchia;

A.Ocalan e' un uomo che rappresenta il sentimento vivo di pace del popolo
kurdo, quaranta milioni di donne e uomini , in patria e nelle diaspore ,
perseguitati ancora oggi e trattato alla stregua di minoranza senza diritti
politici e culturali pienamente riconosciuti ;

A.Ocalan fu allontanato in modo coatto dall'Italia cosi che la magistratura
poè riconoscergli solo tardivamente l'asilo politico in base all'art.10
della Costituzione italiana ;

A.Ocalan , continuamente vilipeso , non puo' rispondere alle accuse che
gli vengono mosse contro, perchè dal 15 febbraio del 1999, giorno della sua
cattura in Kenia , vive imprigionato in isolamento in un isola-carcere
nel Mar di Marmara in pessime condizioni di salute .

Chiediamo agli esponenti politici, ed in particolare all'On. Cicchetto di
non strumentalizzare la figura del signor Ocalan a scopi propagandistici ed
elettorali perchè Ocalan rappresenta per tutto il popolo kurdo e per tanti
milioni di uomini e di donne, una ferita aperta e uno smacco alla
democrazia e alla Carta dei Diritti dell'uomo. A.Ocalan e' autore di una
proposta di pace volta ha porre fine al sanguinoso conflitto tra la Turchia
e i kurdi che ancora oggi soccombono sotto la repressione ( nelle ultime
settimane si contano 20 morti e centinaia di arresti).

Vogliamo cosi' difendere non solo l'onore dell'uomo Ocalan , ma la memoria
di migliaia di persone che in nome di un mondo migliore , e in pace , hanno
speso la loro vita .

In fine ricordiamo all'opinione pubblica che il primo ministro turco ,
signor Tayyip Erdogan sul finire dello scorso anno ammise errori
importanti da parte dei governi che si erano succeduti alla guida della
Turchia nei confronti del popolo kurdo , dimostrando una sensibilità
rinnovata. Auspichiamo una ritrovata sensibilità e serenità anche nelle
parole dell'On. Cicchetto.

Note: *Via Gregorio VII n. 278 00165 Roma Tel. 06636892 Fax. 0639380273
uiki.onlus@fastwebnet.it
http://www.uikionlus.com

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