Lettera aperta a Bush dall'ex Primo Ministro libanese
Caro Signor Bush,
Abbiamo sentito esprimere il suo rincrescimento per le vittime della devastante guerra intrapresa da Israele contro il mio Paese, il Libano.
Spero che le sia stata fornita una descrizione veritiera delle atrocità perpretate nel mio Paese. Lei pretende di essere in guerra contro il terrorismo. Mi permetta di parlarle con franchezza: la beneficienza si inizia a fare a casa a propria.
Israele sta perpetrando ingiustificatamente nel Libano la più orrenda forma di terrorismo: uccidendo a casaccio e indiscriminatamente civili innocenti senza risparmiare né bambini, né anziani, né handicappati; distruggendo gli edifici sulle teste di chi vi abita; e distruggendo tutte le infrastrutture, le strade, i ponti, le arterie idriche ed energetiche, i porti, gli aeroporti e i depositi. Niente che si muova sulle autostrade viene risparmiato, nemmeno le ambulanze, gli autocarri, le roulotte, le automobili o le motociclette, tutto ciò in violazione delle Convenzioni di Ginevra e dei diritti umani.
Il numero dei profughi è di oltre un quarto della popolazione totale del mio Paese – e tutti si trovano in condizioni di sofferenza estrema. Tra le vittime ci sono migliaia di persone uccise e mutilate.
Se questo non è terrorismo, che cos’è allora?
Il brutale attacco da parte di Israele è stato definito una punizione per il rapimento da parte degli Hizbullah di due soldati israeliani. Tutto ciò ha il sapore di una punizione collettiva, il che rappresenta un’aperta violazione delle Convenzioni di Ginevra e dei diritti umani. Inoltre, l’alibi è tutt’altro che plausibile. I due soldati israeliani sono stati rapiti con l’espresso scopo di ottenere uno scambio di ostaggi con Israele. In realtà, Israele aveva accettato in passato diversi scambi di questo tipo. Perché mai uno scambio di prigionieri dovrebbe essere considerato accettabile una volta e invece un’altra volta un tabù, o meglio un casus belli? Questo fatto ha convinto i Libanesi che l’esteso attacco contro di loro sia stato premeditato, e il rapimento sia stato usato soltanto come debole pretesto.
Israele sta compiendo i peggiori e più nefandi atti di terrorismo, ricorrendo all’uso delle più sofisticate e micidiali armi che lei [SIgnor Bush] ha fornito agli Israeliani.
Noi Libanesi abbiamo ragione di considerare Israele una potenza terroristica estremamente feroce, e di vedere in lei il suo complice diretto. Signor Presidente: Lei è veramente un terrorista che mette in atto la peggior forma di terrorismo nel condonare la distruzione del mio Paese, impedendo che venga annunciato il cessate il fuoco, appoggiando l’aggressione al mio popolo sia a livello politico che diplomatico e rifornendo l’arsenale di Israele delle armi più micidiali.
Signor Presidente: Lei non inganna nessuno con la sua presunta guerra al terrorismo. Dal nostro punto di vista, lei ed Israele siete i terroristi con meno scrupoli che si trovino sulla faccia della terra. Se lei vuole combattere il terrorismo, le suggeriamo di iniziare con la sua amministrazione e con il suo terribile alleato, Israele.
Lei afferma ripetutamente che Israele sta agendo per auto-difesa. Com’è assurdo! L’auto-difesa dopo aver occupato il territorio che appartiene ad un altro popolo equivale ad una sola cosa: una sfacciata aggressione.
Lei definisce gli Hizbullah un’organizzazione terroristica. Noi la chiamiamo un legittimo movimento di resistenza. Non ci sarebbe nessun braccio armato di Hizbullah se non ci fosse stato nessun territorio libanese sotto l’occupazione israeliana, se non ci fossero stati ostaggi libanesi a languire nelle prigioni israeliane, e se il Libano non fosse stato vittima quasi ogni giorno di intrusioni israeliane nel suo spazio aereo e nelle sue acque territoriali, e di sporadiche incursioni nel territorio libanese e bombardamenti su bersagli civili.
Lei non può eliminare un gruppo distruggendo un intero Paese. Si sarebbe potuto raggiungere pacificamente questo obiettivo se Israele si fosse ritirato dalle terre che occupa, rilasciando i prigionieri libanesi e rinunciando a nuovi atti di aggressione ai danni del Libano.
Israele è la più orribile potenza terroristica. E lei, Signor Presidente, ne è inequivocabilmente il complice diretto, e quindi un vero e proprio terrorista.
Tradotto da Cristina Pezzolesi per www.peacelink.it
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