In Libano in missione di Pace
"Abbiamo avuto modo di comprendere quali sono i bisogni reali della gente in questo momento parlando direttamente con le vittime: profughi, feriti ricoverati negli ospedali" hanno dichiarato i rappresentanti delle Associazioni pacifiste e delle ONG presenti nella delegazione.
Gli undici membri della delegazione infatti hanno avuto modo di incontrare anche i rappresentanti dei varie organizzazioni di Società: Civile libanese ricavandone l'impressione di una forte capacita' operativa in rete.
Non sono mancati gli incontri con le istituzioni: delegazione della Commissione Europea, Ambasciatore Italiano, Presidente della Repubblica e Primo Ministro Libanesi.
Il cessate i fuoco denunciato è stata la richiesta che da gente comune, vittime e istituzioni, è emersa con maggiore forza.
"Dare aiuti mentre il conflitto armato è in corso"- ha detto una donna di un quartiere a Sud di Beirut ospitata in una scuola - "è cosa molto importante, ma rischia di essere come riporre qualcosa in un canestro senza fondo".
La delegazione ha insistito particolarmente per la costituzione e il rispetto di corridoi umanitari.
Al ritorno in Italia, i membri della delegazione chiederanno al Governo Italiano un segno efficace verso la pace interrompendo l'accordo di cooperazione militare con Israele e di farsi portatore in ambito internazionale di un embargo di armi. Consentire l'attracco delle navi, i collegamenti aerei a scopo medico sanitario, la libera circolazione dei mezzi di soccorso, sono azioni minime consentite dal diritto in situazioni di guerra ma non permesse in questo momento in Libano, dalle forze israeliane.
Facendosi eco delle richieste delle vittime, la delegazione rivolge un appello accorato perchè questi elementari diritti siamo garantiti in questo lembo di terra trafitta dalla guerra.
* ore 11.30, presso sede di Libera in via Quattro Novembre 98, conferenza stampa della delegazione italiana di ritorno dal Libano.
* ore 19.00, presso Angelo Mai Occupato, Via degli Zingari 13, la delegazione racconta i suoi 4 giorni nel paese in guerra: testimonianze, proposte, foto e video dal Libano sotto assedio.
Articoli correlati
- Albert, il bollettino quotidiano pacifista
I rischi del "Piano della Vittoria" di Zelensky
Il cancelliere tedesco Scholz si è sostanzialmente opposto a due punti del piano di Zelensky: l'adesione rapida alla Nato e il via libera ai missili a lunga gittata sulla Russia. Il rischio di escalation è elevato e potrebbe trascinare l'Europa in una nuova guerra mondiale.18 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink - Albert, il bollettino quotidiano pacifista
PeaceLink scrive ai Caschi Blu dell'ONU in Libano
"Il vostro impegno per la pace, anche di fronte agli attacchi che avete subito, è un esempio di coraggio e dedizione. Siamo con voi". Invece il governo israeliano ha accusato l'UNIFIL di fungere da "scudo" per Hezbollah e ha chiesto il ritiro delle forze di pace dal Libano meridionale.14 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink - Albert, il bollettino quotidiano pacifista
Attacco israeliano a UNIFIL anche oggi: feriti 15 caschi blu
I carri armati israeliani hanno sfondato il cancello di una base ONU, violando il diritto internazionale. Oltre cinquemila persone stanno seguendo questa vicenda tramite Albert, il nostro bollettino pacifista. Tanti messaggi di solidarietà e sostegno ai caschi blu continuano ad arrivare a PeaceLink.13 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink - Albert, il bollettino quotidiano pacifista
Israele attacca i caschi blu italiani mentre Mattarella chiede deterrenza contro la Russia
A PeaceLink arrivano messaggi di solidarietà e sostegno per i caschi blu italiani, con la richiesta che il Presidente della Repubblica prenda posizione in difesa delle forze dell'ONU attaccate dall'esercito israeliano. Intanto è in preparazione la mobilitazione nazionale pacifista del 26 ottobre.12 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink
Sociale.network