Rapporto ONU: bombe a grappolo disseminate in tutto il Libano meridionale
www.unponteper.it - 29 agosto 2006
Dalya Farran, portavoce del Centro di Coordinamento per l'Azione contro le Mine dell'ONU, ha detto che sono state rinvenute bombe a grappolo in 285 punti del Libano meridionale.
"E le nostre squadre stanno ancora facendo ricerche e segnalano ogni giorno altri ritrovamenti", ha dichiarato Farran. "Ogni giorno ne troviamo circa 30".
Venerdì scorso il New York Times ha riferito che il Dipartimento di Stato sta verificando se l'uso da parte di Israele di queste munizioni a grappolo – armi anti-persona che spargono piccole bombe su una vasta area – abbia violato gli accordi segreti con gli Stati Uniti che regolano l'uso di questo tipo di armi.
Il quotidiano ha citato diverse testimonianze di ufficiali americani in servizio e congedati che dicono di dubitare che l'indagine possa portare a sanzioni nei confronti di Israele, ma potrebbe trattarsi di uno sforzo da parte dell'amministrazione Bush per allentare le critiche del mondo arabo al suo appoggio militare a Israele.
Il giornale aggiunge poi che gli Stati Uniti hanno per il momento posticipato una spedizione di missili di artiglieria M-26, un'altra arma a grappolo.
Gli esperti di sminamento dell'ONU non hanno voluto fare commenti sull'indagine condotta dagli Stati Uniti, ma sono dell'idea che Israele abbia violato alcuni aspetti del diritto internazionale.
"Non è illegale usare (bombe a grappolo) contro soldati o nemici, ma secondo la Convenzione di Ginevra è illegale usarle nelle aree civili", ha detto Farran. "Ma non tocca a noi decidere se sia illegale. Sto solo presentando dei fatti di cui lascio ad altri l'analisi."
L'esercito israeliano, alle domande sul rapporto in questione, ha risposto che tutte le armi in sua dotazione "sono legali secondo il diritto internazionale e il loro uso è conforme alle norme internazionali."
Israele ha affermato di essere stata costretta a colpire obiettivi civili in Libano perché i combattenti di Hezbollah stavano usando i villaggi come base per i lanciarazzi puntati su Israele. Negli scontri sono morti circa 850 libanesi e 157 israeliani.
Il Libano meridionale è anche cosparso di mine di terra, posate dai soldati israeliani quando lasciarono la regione nel 2000, dopo diciotto anni di occupazione. Anche Hezbollah ha sotterrato mine per tenere lontane le forze israeliane. Il Libano sta chiedendo da molto tempo a Israele la mappa delle zone minate.
Nel 2003 il Centro di Coordinamento per l'Azione contro le Mine dell'ONU ha aperto un ufficio nella città di Tiro, nel Libano meridionale, per gestire il problema delle mine di terra. Dal momento del cessate il fuoco ha concentrato i suoi sforzi nella rimozione delle bombe israeliane inesplose da tutta l'area.
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