Ehoud Olmert annuncia la creazione di una commissione d'inchiesta sui "fallimenti" israeliani in Libano.
minaccia rappresentata dall'Iran, che è un nemico pieno d'odio nei
confronti d'Israele."
Riconoscendo per la prima volta i "fallimenti" d'Israele nella guerra in
Libano, Ehoud Olmert ha annunciato, lunedì 28 agosto, la creazione di
una commissione d'inchiesta pubblica, piuttosto che una commissione di
Stato indipendente i cui poteri sarebbero stati più grandi, riguardo gli
errori della guerra in Libano.
"Una commissione di Stato non è ciò di cui abbiamo bisogno poiché la
direzione politica e militare sarebbero paralizzate per molto tempo" se
dovesse renderle conto, ed il governo israeliano non può permettersi
tale "lusso", ha stimato il primo ministro israeliano nel corso di una
conferenza di sindaci ad Haifa, nel nord di Israele: "Ciò di cui abbiamo
bisogno è un'inchiesta professionale ed efficace che ci permetta di
svelare rapidamente il cuore del problema".
Questa dichiarazione dovrebbe suscitare forti critiche. Numerosi
israeliani reclamano un'inchiesta esaustiva ed indipendente sul livello
di preparazione dell'esercito, la gestione delle operazioni da parte del
governo e l'incapacità di venire a capo di Hezbollah.
Olmert ha intrattenuto in questi ultimi giorni intense consultazioni
riguardo la natura giuridica di una commissione d'inchiesta. Qualcuno
avrebbe preferito una commissione di Stato i cui membri sono nominati
dal presidente della Corte Suprema, il che avrebbe garantito la sua
indipendenza. Abilitata a convocare testimoni ed ordinare perquisizioni,
avrebbe potuto operare come un tribunale e le sue raccomandazioni
sarebbero state di fatto vincolanti. D'altra parte i lavori di una tale
commissione si sarebbero prolungati per lunghi mesi, addirittura col
rischio di destabilizzare la classe politica e militare.
"SONO L'UNICO RESPONSABILE"
La commissione sarà "presieduta da Yaakov Admoni [un ex-capo del Mossad,
i servizi segreti israeliani], comprenderà inoltre un generale di
riserva e due professori universitari e sarà incaricata di esaminare la
condotta del governo durante la guerra ed ogni altro aspetto che
giudicherà necessario". Olmert ha anche annunciato che il controllore
dello Stato, che presiede la Commissione, dovrà esaminare il
comportamento della protezione civile durante il conflitto. Ha precisato
inoltre che l'esercito dovrebbe comunque procedere ad una propria
inchiesta sullo svolgimento della guerra. Ma ha ricordato che non voleva
mettere l'esercito, già bersaglio di numerose critiche, in una posizione
di "autoflagellazione".
Nella stessa occasione il capo dello stato ha scartato la prospettiva di
rimaneggiamenti importanti in seno al governo o tra le fila
dell'esercito. "Tengo a chiarire una cosa: sono l'unico responsabile
della decisione di entrare in guerra [...] So che ci sono delle
controversie sul grado di riuscita [dell'offensiva], dovute forse alle
attese iniziali", è stata la sua dichiarazione. Inizialmente le autorità
israeliane avevano parlato di una campagna di alcuni giorni quando
invece è durata più di un mese.
Malgrado le pesanti conseguenze l'offensiva in Libano è stata, secondo
Olmert, "inevitabile". "Non eravamo preparati come avremmo dovuto
essere. Non abbiamo ancora ottenuto i risultati aspettati. Ci sono state
delle pecche, addirittura dei fallimenti. Anche se il bilancio generale
è positivo non dobbiamo mascherare questi errori.", ha dichiarato.
Olmert ha sottolineato che "la guerra non è completamente finita e che
le minacce possono riprendere". In particolare riguardo l'Iran, che
sostiene Hezbollah, Olmert ha aggiunto: "Dobbiamo prepararci alla
minaccia rappresentata dall'Iran, che è un nemico pieno d'odio nei
confronti d'Israele."
http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-734511,36-807195,0.html?xtor=RSS-3208
Tradotto da Stefano Mazzucco per www.peacelink.it
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