Conflitti

Meglio scappare che tornare in Iraq

Cresce il dissenso tra i soldati statunitensi

Negli archivi del Pentagono risulta che migliaia di soldati manchino all'appello. Centinaia sono fuggiti in Canada, alcuni hanno richiesto asilo politico, altri si sono costituiti...
27 ottobre 2006
Aaron Glantz
Tradotto da per PeaceLink
Fonte: Inter Press Service - 04 ottobre 2006

Martedì scorso, un soldato statunitense è finito nella prigione americana di Mannheim in Germania dopo essersi rifiutato di andare a combattere in Iraq. E’ così ricorso in appello, al quale dovrá presentarsi a novembre a Washington.

Augustin Aguayo, 34 anni, è stato incarcerato appena una settimana dopo essersi costituito a Fort Irwin nel Mojave Desert in California. Il soldato si era dato alla macchia dai primi di settembre.

Dopo un anno di servizio militare, si era dichiarato obiettore di coscienza ed aveva fatto richiesta di congedo nel febbraio 2004, poco prima del suo spiegamento in Iraq. La sua richiesta venne respinta dal Pentagono nel 2005, così Aguayo decise di appellarsi alle corti federali di Washington, che hanno giurisdizione su questo tipo di casi riguardanti il personale militare statunitense operante all’estero.

“Mi avevano detto che gli avrebbero consentito di chiamarmi dalla Germania; sarebbe meraviglioso se lo facesse, ma non credo che succederá” così ha detto la moglie del soldato, Helga Aguayo, alla IPS. “A Fort Irwin mi avevano detto che mio marito avrebbe potuto chiamarmi e che io avrei potuto chiamare lui, ma niente di tutto ciò è avvenuto. Ho l’impressione che stiano tentando di isolarlo il più possibile”

Aguayo era dislocato in Germania quando decise di fuggire attraverso una finestra della base militare, preferiva scappare piuttosto che affrontare una seconda missione in Iraq. Ha detto che i suoi comandanti avevano minacciato di spedirlo in Iraq in manette se necessario.

“Non è escluso che possano mandarlo in Kuwait o in Iraq. Non sembra probabile, ma è comunque possibile. Nessuno mi ha assicurato che non avverrá” ha detto Helga Aguayo. “Temo che possa accadere di nuovo”

I registri dell’esercito statunitense hanno rivelato che tra gli 8.000 e i 10.000 soldati mancano attualmente all’appello. Ancora non si sa con esattezza quanti di loro stiano disertando per motivi politici (durante la guerra in Vietnam, per esempio, George W. Bush lasciò senza autorizzazione la sua unitá del Texas Air National Guard per lavorare ad una campagna politica del Senato in Alabama).

Si ritiene che centinaia di soldati opposti alla guerra siano fuggiti in Canada. Alcuni hanno pubblicamente richiesto asilo politico, e martedì il primo soldato statunitense rifugiatosi in Canada si è costituito a Fort Knox.

Lo specialista Darrell Anderson, che è stato premiato con un Purple Heart per essersi esposto allo shrapnel di un bomba proteggendo cosi il resto della sua unitá, ha ammesso di aver disertato l’esercito l’anno scorso perchè non poteva più combattere in quella che lui crede essere una guerra illegale.

“Ho deciso di oppormi alla guerra per compensare le cose che ho fatto in Iraq” ha detto Anderson durante un incontro con la stampa poco prima di costituirsi. “Sapevo di dover saldare i conti per i peccati che ho commesso durante questa guerra.”

Anderson ha detto che nell’ aprile del 2004 gli venne ordinato di aprire il fuoco su un automobile carica di civili innocenti. La vettura aveva accelerato attraverso un posto di blocco militare ed il suo comandante gli aveva detto che in questo tipo di casi sparare fa parte della procedura militare. Anderson si rifiutò di eseguire l’ordine.

“Episodi del genere accadevano in contnuazione, fino al giorno in cui due dei miei compagni vennero colpiti” ha detto Anderson al programma Pacifica’s Democracy Now!, “ho istintivamente puntato la mia pistola contro un bambino e premuto il grilletto. Ma la sicura dell’arma ha impedito lo sparo del proiettile. In quel momento mi sono reso conto di quello che stavo facendo e ho realizzato che non importa quanto buono tu pensi di essere, quando ti trovi in queste situazioni, il male subentra e tu ti ritrovi ad uccidere la gente.”

Anderson è ritornato dall’Iraq emotivamente provato, con forti disturbi psicologici provocati dallo stress post-traumatico. Quando la sua unitá è arrivata a casa sua, è fuggito in Canada per non ritornare in Iraq. Vi è rimasto per il fine settimana fino a quando sua madre Anita Dennis non lo è andato a prendere a Toronto e lo ha riportato in Kentucky. La donna ha detto che è stato un viaggio davvero difficile.

“In Iraq, era costretto a girare in Humvees (ndt - veicolo militare) e in carriarmati a causa della gente che gli sparava contro tutto il giorno” ha detto alla IPS. “Non si trovava a suo agio nei veicoli e sicuramente non poteva dormirci dentro. I soldati non possono andare a dormire quando sono di pattuglia alla ricerca di mine e di IED (ordigni ad esplosione improvvisa).”

Anita Dennis ha detto alla IPS di essere pienamente d’accordo con suo figlio sul fatto che la guerra in Iraq è moralmente sbagliata.

“Credo in tutto ciò che mi ha detto mio figlio” ha affermato. “Darrell ha detto che la gente contro cui combatteva uccideva i soldati americani perchè non sanno chi siamo. Tutto ciò che sanno è che entriamo nelle loro cittá con dei carriarmati. I nostri soldati li imprigionano. Quando portiamo la gente ad Abu Ghraib non lo diciamo alle loro famiglie. Darrell ha detto che talvolta portano via padri di famiglia e giovani uomini,le cui mogli e sorelle sono tenute all’oscuro di tutto per settimane senza sapere cosa è accaduto ai loro cari. Ci sentiremmo indignati se queste cose accedessero negli Stati Uniti.”

Poichè soffre di disturbi provocati dallo stress post-traumatico, Darrell Anderson ha ricevuto un trattamento diverso da quello di Augutin Aguayo dopo essersi costituito. In seguito ad un accordo raggiunto con i legali di Anderson, le autoritá hanno deciso che lo specialista non debba affrontare la Corte Marziale, anzi, lo aiuteranno con le cure mediche per superare il trauma, permettendogli inoltre di vivere con la sua famiglia in Kentucky.

Allo stesso tempo, Helga Aguayo sta cercando di raccogliere dei fondi per raggiungere il marito in Germania e testimoniare al suo processo. Mentre lei lavora, le sue gemelline di dieci anni vivono con i suoi genitori a Los Angeles.

“La nostra famiglia non è ricca” ha detto. “I nostri familiari sono tutti dei gran lavoratori. C’è un fondo per la difesa ed un fondo per aiutare la mia famiglia con le spese, spero che questo mi permetta di partire per rivedere mio marito e testimoniare. Mi hanno detto che questo sará cruciale.”

“Questo ragazzo sta solo ascoltando la sua coscienza” ha aggiunto. “Se la sua famiglia non lo sostiene e non gli sta accanto, la sua difesa ne risentirá.”

Note: Traduzione a cura di Federica Gabellini per www.peacelink.it
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Il testo originale si trova al seguente link:
http://www.zmag.org/content/showarticle.cfm?SectionID=51&ItemID=11155
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