Conflitti

Autorità accusate di 1947 rapimenti

Un rapporto di Memorial e della Federazione Internazionale dei Diritti Umani denuncia il sequestro illegale in Cecenia di circa 2000 civili attuato dal 2002 ad oggi dall'esercito russo e da quello ceceno agli ordini di Ramzan Kadyrov
23 novembre 2006
David Nowak
Tradotto da per PeaceLink
Fonte: The Moscow Times - 23 novembre 2006

Dal 2002, la polizia e i militari hanno sequestrato circa 2000 persone in Cecenia, secondo un rapporto sui diritti umani pubblicato mercoledì.

Delle 1947 persone rapite, 684 sono state messe in libertà e 189 sono state ritrovate morte. Gli altri sono scomparsi senza lasciare traccia e si presume che siano morti, afferma il rapporto redatto da Memorial e dalla Federazione Internazionale dei Diritti Umani.

Sono state aperte indagini soltanto in 34 dei 1947 casi, asserisce il rapporto.

I dati coprono dal 25 al 30 per cento del territorio ceceno.

Il numero dei rapimenti denunciati è diminuito costantemente dal 2002 – i 539 casi del 2002 sono scesi a 320 lo scorso anno - ma ciò non significa che nella regione stia ritornando il principio della legalità, ha dichiarato Oleg Orlov, direttore di Memorial.

“Quello che stiamo notando è che i sequestri si stanno eclissando nell’oscurità. Le persone hanno paura di denunciare i fatti”, ha affermato Orlov. Ha aggiunto che, negli ultimi anni, il 90 per cento delle scomparse accertate, inizialmente non sono state denunciate dai parenti e dagli amici.

“Quando le persone vengono sequestrate è il momento in cui ha inizio la tortura” ha affermato Lidia Yusupova dell’Ufficio di Memorial a Grozny, riferendosi alle denunce di abusi sistematici sui prigionieri in Cecenia, che sono state ampiamente riportate dai media.

Il rapporto di 113 pagine, che contiene resoconti specifici di sequestro, detenzione arbitraria e violenza, perpetrati dalle truppe del Ministero degli Interni e dalla forze armate cecene al servizio del Primo Ministro Ramzan Kadyrov, verrà presentato alle Nazioni Unite, ha dichiarato Orlov.

Un portavoce del Ministero degli Interni ha affermato che il Ministero non poteva pronunciarsi nell’immediato sul rapporto.

Note: Link al testo originale in inglese:
http://www.themoscowtimes.com/stories/2006/11/23/010.html

Tradotto da Antonella Serio per www.peacelink.it
Il testo e' liberamente utilizzabile, per scopi non commerciali, citando la fonte (Associazione PeaceLink), l'autore ed il traduttore.

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