Il sud del Libano sarebbe contaminato da tracce di uranio impoverito, residuo degli ordigni sparati da Israele durante il recente conflitto di luglio e agosto. Lo ha rivelato ieri un giornale libanese, che ha citato uno studio condotto in Germania e Austria dal fisico nucleare Muhammad Ali al-Qubaysi. «Tracce di uranio impoverito - si legge sul Daily Star - sono state rinvenute in alcuni campioni di terreno estratti da un cratere creato dall'esplosione di una bomba nella regione di Khiam», nei pressi del settore centrale della Linea blu che separa il Libano da Israele. Risultati analoghi erano stati raggiunti in dicembre da esperti del Comitato europeo per i rischi sulla radiazione (Ecrr) che avevano smentito l'ipotesi che le tracce di uranio rinvenute a Khiam fossero residui di materiali naturali o industriali, e che avevano invece confermato che si trattava di elementi che avevano «la loro origine in reattori nucleari». In novembre scorso una squadra di venti tecnici dell'Unep, l'agenzia Onu per l'ambiente, dopo due settimane di rilievi in trenta siti bombardati da Israele nel sud del paese, non aveva trovato tracce di uranio.
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