Nigeria: PDP a valanga, Yar ‘Adua presidente
I dati ufficiali decretano la vittoria del candidato del PDP Umaru Musa Yar’Adua con ben il 70%, seguono Muhammadu Buhari al 18% e Atiku Abubakar al 7%. In termini di voti si parla di 24.784.227 per Yar’Adua, Buhari 6.607.419 e Abubakar 2.567.798, un abisso che ovviamente rende poco credibili queste elezioni, se aggiungiamo che l’affluenza alle urne e’ stata solo del 58%.
Sicuramente due i fattori che hanno caratterizzato queste elezioni: le violenze e gli incredibili problemi organizzativi.
Se gia’ nel precedente weekend delle governatoriali ci furono ben oltre 50 vittime, questa volta si parla addirittura di 200, e i casi sono i soliti.
Nello stato centrale di Nassarawa, vicino alla capitale Abuja, alcuni poliziotti sono stati uccisi mentre scortavano gli ufficiali elettorali con le schede.
La polizia ha aperto il fuoco sulla folla nello stato settentrionale di Katsina, casa natale sia di Yar’ Adua che di Buhari; 4 le persone uccise negli scontri.
Nella vicina Kano, uomini armati hanno rubato le schede elettorali, mentre in Ondo State, nel sud ovest, uomini travestiti da poliziotti hanno rapito gli ufficiali elettorali.
Ma l’evento piu’ inquietante e’ stato il tentativo di far saltare il quartiere generale della commissione elettorale nella capitale Abuja con un camion cisterna pieno di gas, ma ha mancato l’obiettivo.
Per quanto rigurada i preparativi pre-voto, gia’ nella notte di venerdi le notizie non erano rassicuranti; le schede elettorali, stampate in Sud Africa, sono giunte in Nigeria sono nelle prime ore di sabato mattina, e distribuite agli ufficiali solo verso l’alba. Il risultato e’ stato il caos, molte delle 120.000 stazioni di voto non hanno potuto aprire secondo l’ora prevista e, in alcuni casi, dei seggi non hanno mai aperto.
Il resto e’ stato il solito spettacolo indegno, con violenze ai seggi, voti contraffatti, pressioni sui votanti da parte dei supporters dei vari partiti e della polizia; votanti sotto l’eta’ consentita, mancanza di privacy.
In un contesto come questo non ci si puo’ stupire se a vincere e’ il candidato del partito al governo, e seppur partendo favorito, e’ il dato enorme e chiaramente irrealistico, se comparato a queste difficolta’, a non potere essere preso seriamente in considerazione.
I dati della discordia
60 milioni erano i votanti registrati, ma l’affluenza e’ stata solo del 58%, molto bassa se comparata al 64.94% delle precedenti consultazioni nel 2003.
I candidati alla presidenza erano 24, e oltre al presidente si eleggevano anche i 360 deputati della House of Representative e i 109 Senatori.
Il dato certamente piu’ incredibile e’ la vittoria di Umaru Musa Yar’ Adua con il 70% delle preferenze, un’enormita’ se paragonata ai dati molto piu’ contenuti delle precedenti elezioni presidenziali. Un candidato illustre come Olusegun Obasanjo nel 1999 fu eletto con il 62.78% dei voti , e nelle gia’ contestate elezioni del 2003 vinse con il 61.88%. Il dato piu’ interessante e’ il totale dei votanti nelle due campagne elettorali per il PDP: nel 2003 raccolse 24.109.157 di voti, nel 2007 Yar’Adua vince con 24.784.227 voti. Sembra che l’elettorato del partito di maggioranza sia andato in massa a votare, fedele alla scelta di quattro anni prima, ma sorge il dubbio su che fine abbiano fatto gli elettori dell’opposizione: disaffezione o costrizione a non votare?
La vittoria del PDP era largamente prevedibile, si trattava solo di capire quale sarebbe stato il margine, e l’unica incognita era proprio il candidato, una figura poco conosciuta e incolore se comparata a Obasanjo. Ma le elezioni governatoriali avevano gia’ messo in evidenza questo trend a valanga del PDP; secondo i dati finora disponibili il PDP ha vinto in 27 stati su 34 gia’ scrutinati, ma in cinque si ripeteranno le operazioni di voto: Edo, Ondo, Imo, Enugu and Delta.
Le reazioni all’esito del voto
I due maggiori candidati dell’opposizione, Buhari e Abubakar, hanno annunciato che non accetteranno il risultato delle elezioni, accusando il PDP di aver truccato il voto.
Buhari sostiene che nessuno puo’ dichiararsi vincitore viste le immense irregolarita’, chiamando i suoi supporters a scendere per le strade e protestare contro il partito al governo. L’ex generale ha anche aggiunto: “I Nigeriani possono scegliere se accettare la schiavitu’ o alzarsi in protesta per i loro diritti”.
Atiku Abubakar, che aveva ricevuto dalla corte d’appello il permesso di partecipare alle elezioni, aveva fin dall’inizio sostenuto che le opposizioni non avrebbero avuto chance contro il PDP, promettendo di denunciare in corte di giudizio la condotta del suo ex partito e del presidente Obasanjo. Abubakar ha definito queste elezioni le peggiori della storia nigeriana.
Il commissario delle elezioni, per l’INEC,Maurice Iwu sostiene invece che le elezioni sono state un successo e saranno ricordate per generazioni.
Gli ossevatori
Transition Monitoring Group (TMG)
Con oltre 50.000 osservatori sul campo ha subito denunciato le irregolarita’, chiedendo la cancellazione e la ripetizione del voto, vista la mancanza di standard accettabili per definirsi democratiche. “Inec ha fallito nel garantire libere, imparziali e credibili elezioni”.
Unione Europea
150 gli osservatori in campo, Max van den Berg, capo del team sostiene:
“le elezioni sono ben lontane dagli standard internazionali e regionali per le elezioni democratiche… e non possono considerasi credibili”. Aggiunge che sono state una delle peggiori elezioni che gli osservatori abbiano mai osservato. Le accuse: schede contraffatte, alterazioni dei dati ufficiali, furto di materiale elettorale, compravendita di voti.
Commonwealth Observer Group
17 gli osservatori in campo, il gruppo sceglie una linea piu’ morbida, sostenendo che le irregolarita’ secondo i dati in loro possesso sono meno diffuse di quanto si dice, e vedono un certo miglioramento rispetto alle governatoriali.
International Republican Institute
Il gruppo Americano, con 59 osservatori, sostiene che l’intero processo elettorale non ha raggiunto gli standard necessari per definirsi regolare:
Votanti senza eta’, liste errate, manomissione dei seggi, voto di gruppo, osservatori dei partiti e polizia dare indicazioni di voto, mancanza di privacy nei seggi, mancanza di materiali, falsificazione dei dati finali, chiusure anticipate o mancate aperture dei seggi.
Joint Action Forum
Il gruppo nigeriano, che comprende 50 organizzazioni civili, chiede la ripetizione del voto.
ECOWAS
Riflette la posizione piu’ controcorrente, sostenendo che le elezioni si possono anche accettare, vista la prova di volonta’dei nigeriani.
National Democctraic Institute (NDI)
Con 61 monitors in 14 stati, rigetta completamente l’esito del voto, che ha tradito le aspettative del popolo nigeriano. Queste elezioni sono un passo indietro nel cammino verso una stabile democrazia, creano disillusioni nel popolo e mancanza di confidenza nelle istituzioni del paese.
Obasanjo da parte sua ammette alcuni incidenti ma afferma che le elezioni sono regolari e non ci sara’ alcuna ripetizione del voto.
E ora?
Resta da capire ora quali saranno gli sviluppi, e se l’opposizione avra’ la forza di fronteggiare il partito di governo. Certamente emblematico e’ il caso di Buhari che gia’ nel 2003 perse le elezioni, accuso’ Obasanjo di averle truccate, e inizio’ una lunga battaglia legale durata 3 anni, l’esito fu nessuna violazione. Questa volta l’ex generale ha gia’ avvertito che non procedera’ ad alcuna prosecuzione legale, chiaramente in opposizione con Abubakar.
Il problema di fondo e’ che a margine di tutto questo rimane il popolo nigeriano, che comunque va ammirato per la volonta’ di esercitare il voto in condizioni decisamente poco rassicuranti, e il 58% di affluenza e’ il frutto piu’ di una campagna di prevenzione al voto piuttosto che una disaffezione dei votanti.
Certamente questo tipo di sistema in Nigeria non e’ inusuale, ma l’evidente incompetenza, le aperte manipolazioni hanno reso la popolazione ancora piu’ ostile
del solito. Il problema e’ che in un sistema guidato dal denaro e dalla corruzione, ognuno concorre per avere accesso al piu’ ampio numero di risorse, con in testa il controllo delle enormi rendite del petrolio. La battaglia che sta per iniziare avra’ come sicuri protagonisti politici, militari, ex militari, uomini di affari che ruotano alle figure politiche menzionate, lasciando i comuni nigeriani alla porta, ancora una volta derubati della loro volonta’.
Per una lista completa dei dati ufficiali consultare il sito
http://inecnigeria.org/election
http://allafrica.com
http://nigeriagov.org
http://inecnigeria.org
http://nigeriacongress.org
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