Conflitti

Parolecorsare

Volver

Le macerie, il sangue, la sofferenza e la violenza quotidiana di una città maledetta, reietta, scomparsa.
21 giugno 2007
Luigi Restelli (Vicepresidente Fondazione Pangea Onlus)
Fonte: da Persona a Persona 7/07 (www.pangeaonlus.org) - 01 luglio 2007
Fortunatamente il Caso (ebbrezza della vita) è sempre pronto a illuminarci, a spingerci avanti o a rianimare le ferite passate in nuovi Calvari. Scorrazzavo impertinente per il mondo con Google Earth, l’inquietante / meraviglioso programma che permette di zoommare sulla propria casa e riconoscerla o sorvolare a qualche decina di metri, Kabul, Kolkata, cercando le vie dove si è passati, fra il ricordo e il desiderio di tornare. Cercai di “zoommare” in Cecenia e arrivato nella regione di Grozny... su Grozny e dintorni vi era (c’è!) una grande “nuvola” bianca. Il resto del mondo godeva una limpidezza totale, si potevano inquadrare vie, case e macerie perfino a Bagdad. Solo lì. Solo le bambine violentate brutalizzate dai militari russi e poi uccise dai familiari, perché violentate. Solo le macerie, il sangue, la sofferenza e la violenza quotidiana di una città maledetta, reietta, scomparsa. Solo Grozny è stata oscurata o, per meglio dire, schiarita da questa nuvola bianca, un fantasma in mano a uno scellerato: Ramzan Kadyrov, da qualche mese primo ministro voluto da Putin, da qualche anno sanguinario e orgoglioso guerriero di torture, assassini, stragi, abusi di ogni genere e – si dice, sotto quella nuvola bianca – mandante dell’omicidio di Anna Politkovskaja.
Volver… ritorna in queste Parole Anna e ci vergogniamo di non averne parlato ancora, di più, lasciandola seppellire sola, insieme alla “sua” città, sotto quella nuvola bianca, una volta ancora diafano segno di potenza della tecnica e di potenza del potere.
Volver… verso le nuvole nere che sanno “di pesce marcio… di tutto ciò che si decompone, marcisce, va in putrefazione (…) aumento vertiginoso delle patologie da cancro (…) 80% delle malformazioni fetali in più rispetto alla media nazionale (Roberto Saviano – L’espresso).
“Munasterio ‘e Santa Chiara... tengo ‘o core scuro scuro” Su Napoli, sulla provincia di Napoli, su Caserta e il Casertano vi è una nuvola nera che si ingrandisce e diventa Italia, diventa Europa.
Senza colpevoli, solo complici.
Le deiezioni consumistiche, industriali, post-industriali, modaiole, superfl ue di questo continente hanno trovato il loro punto di accumulo, comodo e criminale. Il fallimento totale e indiscutibile delle istituzioni lo ha permesso, favorito. Vigliacchi, stupidi, collusi. Stavano pensando ad altro o più semplicemente… non stavano pensando. La gente, nel frattempo, muore di rifiuti, di disperazione, di cancro, primattori di questo tanfo, esalazione di morte, figlio illegittimo e spettacolare di un fetore più grande di noi, grande come il mondo.
Volver… torna agosto. Speriamo quindi in un sole vacanziero che ci abbronzi e ci sbronzi di Libertà! Di Banalità! Di Speranza! Di Amore Selvaggio! Di Orizzonti e di Cultura! Di Vita Vera, finalmente! Lasciamo a casa le nuvole e chi ci sta sotto, solo qualche cirro e qualche goccia di pioggia per Barbara Cicioni, che non era né giornalista, né impegnata, né altro, solo una donna, neanche nata a Kabul.

Volver significa tornare; tornare alle origini, alle persone e ai luoghi che ci hanno generato.
Note: Parolecorsare - Fondazione Pangea Onlus

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