Il Senato dichiara illegale il passaggio di sovranita’ su Bakassi
Il Senato nigeriano ha approvato una mozione con la quale dichiara illegale il passaggio della Penisola di Bakassi al Camerun.
Il cambio dovrebbe avvenire nel 2008, ma gia’ da agosto le truppe nigeriane hanno lasciato il territorio, anche se formalmente la Nigeria continua ad amministrarne l’ autorita’ politica.
Il Senato dichiara che qualsiasi passaggio della sovranitra’ sulla penisola non puo’ essere accettato senza un previo emendamento alla costituzione e una sua ratifica da parte dell’Assemblea Nazionale.
Il passaggio della penisola e’ previsto dalla precedente dichiarazione della Corte Internazionale di Giutizia nel 2002, che di fatto dovrebbe risolvere una disputa che si perpetua da quasi un secolo, e che piu’ volte ha visto episodi di guerra tra i due paesi, anche se mai un vero scontro diretto.
Il Senato prende posizione in un momento gia’ difficile della transizione, dopo che i soldati nigeriani hanno ripreso ad ammarssarsi al confine in seguito al recente attentato contro le forze armate camerunensi, con 21 vittime. L’attacco non e’ stato rivendicato, ma i ribelli del luogo negano e da piu’ parti pare che qualcuno voglia riaccendere la miccia. La situazione era stata sottoposta al giudizio della corte internazionale dopo gli scontri dei primi anni 90 che stavano poratando i due paesi sull’orlo della guerra.
In realta’ anche dopo il pronunciamento la Nigeria e’ sempre apparsa vaga e poco incline ad attuare il progetto, il governo Obasanjo ha portanto a compimento alcune tappe del processo, come lo scambio di villaggi sul nuovo confine, ma il vero ostacolo era e rimane il passaggio dell’autorita’ politica.
Le ragioni di questa contesa piu’ che a questioni territorali e nazionalistiche, vanno cercate nelle ingenti risorse economiche celate nel sottosuolo e nel fondale marino. Si
stima che almeno il 10% delle riserve mondiali di gas sia nella penisola, oltre a petrolio e una ricca quantita’ di pesce.
Il nuovo ostacolo rappresenta un ulteriore banco di prova per il nuovo presidente Yar’Adua, il quale si ritrova ora a decidere se appoggiare i piani del Senato e dei residenti e tenatare un’ulteriore proroga; oppure rispettare gli accordi, forzare il Senato e cdedere la sovranita’ sulla penisola.
In un caso sara’ l’eroe nazionale, dall’altra colui si e’ piegato agli interessi esterni, generando ancora piu’ diffidenza nel suo gia’ difficile lavoro.
http://prc.cm Cameroon presidency
http://icj-cij.org International Court of Justice
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