Conflitti

Kenya

Amnesty International chiede un’inchiesta indipendente e imparziale sulle uccisioni da parte della polizia

3 gennaio 2008

Amnesty International ha espresso la propria forte condanna per le centinaia di uccisioni di cui si è resa responsabile, negli ultimi giorni, la polizia del Kenya nel corso delle proteste contro le irregolarità che avrebbero contraddistinto le elezioni generali del 27 dicembre.

Secondo resoconti ricevuti da Amnesty International e testimonianze oculari, la polizia ha aperto il fuoco contro i manifestanti in varie parti del paese. In alcuni casi, dimostranti armati di machete hanno reagito lanciando pietre, erigendo barricate e distruggendo proprietà.

“Chiediamo al governo del Kenya di avviare un’inchiesta indipendente e imparziale sulle uccisioni compiute a Kisumu, Mombasa, Nairobi e in tutti gli altri centri del paese in cui ci sono state vittime tra i manifestanti nel corso delle proteste post-elettorali. I responsabili di queste violenze dovranno essere portati di fronte alla giustizia in modo sollecito” – ha dichiarato Erwin van der Borght, direttore del Programma Africa di Amnesty International.

“Il governo deve assicurare che le sue forze di sicurezza agiscano nel rispetto degli standard internazionali sull’uso della forza letale” – ha aggiunto van der Borght. Secondo tali standard, la polizia può ricorrere alla forza solo quando strettamente necessario e al livello minimo richiesto dalle circostanze. La forza letale non dev’essere usata se non quando inevitabile per proteggere vite umane.

“In questa fase di contestazione del risultato elettorale, Amnesty International chiede al governo di rispettare e proteggere i diritti umani fondamentali, tra cui il diritto alla libertà d’espressione e di manifestazione pacifica, garantiti sia dalla Costituzione del Kenya che dagli accordi internazionali sottoscritti dal paese” – ha concluso van der Borght.

Amnesty International, infine, chiede alle autorità e ai partiti politici del Kenya di intraprendere ogni iniziativa utile per evitare un’ulteriore escalation della violenza.

Note: Roma, 3 gennaio 2008

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it

Articoli correlati

PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)