Conflitti

Una guida turistica alternativa

Decode Jerusalem

Intervista agli autori Bianca Elzenbaumer e Fabio Franz

Gerusalemme vista con gli occhi di due ragazzi, di due ragazzi curiosi. Non si sono affidati ciecamente alle cure amorose di un'agenzia di viaggi. Dovendo scegliere uno stage per il loro master di Mediatori dei conflitti Operatori di pace internazionali hanno scelto una meta scomoda, ma sulla quale c'è tanto da raccontare.
Forti della loro laurea in design hanno fatto sudare il loro Macintosh sette camice fino ad ottenere un ottenere un prodotto bello da vedere, sfogliare

Come nasce il vostro interesse per il conflitto israelo-palestinese [e per i conflitti in generale]?

Mosaico del VI secolo raffigurante una cartografia di Gerusalemme

(Bianca e Fabio): Noi due abbiamo studiato design alla Libera Università di Bolzano e – già durante gli studi – nei nostri progetti abbiamo trattato temi socialmente rilevanti, temi dibattuti nella società e che sono causa di conflitti armati e non armati. Ci piacerebbe molto proseguire in questa direzione nei nostri progetti futuri.

(Bianca): Poi, appena laureata nella primavera del 2006, ho deciso di dedicare un anno alla ricerca più approfondita su temi conflittuali: ho svolto il Servizio Civile Volontario presso l'associazione "La strada – Der Weg" di Bolzano che si occupa di persone socialmente svantaggiate (tossicodipendenti, bambini di famiglie problematiche, donne in difficoltà).

Contemporaneamente ho seguito un Master per "Operatori di pace nei conflitti internazionali" presso l'Università di Bologna in collaborazione con la formazione professionale altoatesina. Durante il periodo di studio del Master ho anche avuto la possibilità di approfondire le mie conoscenze sul conflitto israelo-palestinese ed ho deciso di svolgere il tirocinio di due mesi, previsto dal corso, presso l'associazione di Gerusalemme ICAHD (Israeli Committee Against House Demolitions).

Come nasce l'idea di scrivere una guida per turismo responsabile?

(Bianca e Fabio): È proprio durante questo periodo a Gerusalemme che nasce l'idea di creare una guida che raccolga le varie conoscenze acquisite sul conflitto durante il periodo di studio e di stage. Visitare Gerusalemme senza una guida che ti permetta di scovare nella quotidianità i segni dell'occupazione è rischioso nel senso che si corre il pericolo di tornare a casa propria senza aver avuto la possibilità di riflettere su uno dei conflitti più discussi/studiati/seguiti/controversi (e l'elenco potrebbe continuare) della scena geopolitica degli ultimi sessant'anni.

Cosa si può fare con la guida [a livello turistico]?

(Bianca e Fabio): La guida vuole "educare" lo sguardo di chi visita Gerusalemme e vuole anche portare i visitatori a Gerusalemme Est, una parte della città che viene spesso dimenticata dalle guide convenzionali. "Decode Jerusalem" cerca di essere un compagno di viaggio che ti informa su quello che vedi e che ti permette di trasformare la tua permanenza nella città in un'esperienza che veramente può cambiare la tua percezione del conflitto.

Cosa può fare la guida per aiutare a scoprire il conflitto israelo-palestinese?

(Bianca e Fabio): La guida insegna a leggere i segni del conflitto nel tessuto urbano, spiega ogni luogo trattato dal punto di vista palestinese ed israeliano e fa scoprire dei luoghi che rivestono un ruolo cruciale nel conflitto e spesso non distano molto dai classici itinerari turistici.

Come deve documentarsi una persona che volesse realizzare una guida analoga?

(Bianca e Fabio): Per realizzare una guida di questo tipo è importante documentarsi molto accuratamente sull'argomento che si ha intenzione di trattare. Prima di partire e - in seguito - sul luogo si deve investire parecchio tempo per capire cosa è importante e cosa può essere tralasciato.

Per "Decode Jerusalem", per esempio, abbiamo cercato di coprire le tematiche più importanti del conflitto attraverso un'accurata scelta dei diversi luoghi da visitare (ogni luogo è rappresentativo per uno o più aspetti dell'occupazione). Inoltre è necessario spendere molto tempo con le persone del luogo e riuscire a farsi raccontare le loro storie: in ogni caso sono loro che meglio conoscono il conflitto.

Nel nostro caso anche la parte visiva (fotografie e design) ha molta importanza e per questo crediamo che chiunque voglia realizzare un progetto analogo dovrebbe curare anche questo aspetto.

Allegati

  • Decode Jerusalem

    Bianca Elzenbaumer e Fabio Franz
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    Decode Jerusalem - an alternative travel guide

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  • Decode Jerusalem

    Bianca Elzenbaumer e Fabio Franz
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    Decode Jerusalem - Una guida turistica alternativa

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