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Ad Alenia la formazione dei piloti militari afgani

Il Pentagono affida ad Alenia North America la formazione dei piloti afgani per i velivoli da trasporto G.222 che gli Stati Uniti hanno acquistato in Italia per armare la ricostituita aviazione militare dell'Afghanistan

15 febbraio 2011

Il Comando generale dell’US Air Force affiderà ad Alenia North America, società controllata da Alenia Aeronautica (gruppo Finmeccanica), la formazione dei piloti e del personale addetto alla manutenzione dei velivoli da trasporto tattico C-27/G.222 che gli Stati Uniti stanno consegnando all’aeronautica militare afgana. Il contratto del valore di oltre 4 milioni di dollari prevede un anno di lezioni teoriche in aula, la formazione pratica e l’addestramento in volo dei piloti afgani e degli advisor statunitensi che saranno poi inviati a Kabul per operare con il personale dell’Afganistan National Army Air Corps (ANAAC). I corsi si terranno presso lo stabilimento Alenia di Capodichino (Napoli).

Nell’ottobre 2009, l’aeronautica militare USA aveva sottoscritto con Alenia North America un contratto similare ma più cospicuo (7 milioni di dollari) per il training degli equipaggi C-27/G.222 a Capodichino e l’abilitazione al volo di una cinquantina di piloti afgani nella base aerea di San Antonio (Texas). Gli “allievi” parteciparono pure a corsi base per la manutenzione dei velivoli e la gestione delle operazioni passeggeri e di carico e scarico. Quella dell’azienda controllata dal gruppo Finmeccanica, è una scelta quasi obbligata per il Pentagono. Alenia North America, infatti, è stata protagonista nell’ottobre 2008 di una ambigua triangolazione militare Italia - Stati Uniti - Afghanistan. Glissando i controlli e le autorizzazioni previste dalla legge n. 185 del 1990, che disciplina il commercio delle armi italiane, vietando le esportazioni a paesi belligeranti o i cui governi sono responsabili di “accertate gravi violazioni delle convenzioni sui diritti umani”, la società aveva venduto ad US Air Force 18 aerei da trasporto G.222 (già in uso all’aeronautica militare italiana), da riammodernare nello stabilimento Alenia di Capodichino e successivamente consegnare prima al Combined Security Transition Command alleato per le operazioni in Afghanistan e, dopo, alla ricostituita ANAAC.

L’ammontare del contratto, comprensivo della fornitura dei velivoli, delle parti di ricambio e del supporto logistico in Italia e in Afghanistan, fu di 287 milioni di dollari. La commessa fu entusiasticamente salutata dagli amministratori generali di Alenia North America che si dissero “fieri” del crescente ruolo dell’azienda “a sostegno dello sviluppo di una robusta capacità del trasporto aereo in Afghanistan che consenta di condurre missioni umanitarie e di assistenza alla sicurezza del popolo afgano”. Due anni dopo l’US Air Force ha chiesto all’azienda di portare a 20 unità il numero dei G.222 da ammodernare e consegnare - via Washington - alle forze armate afgane. Con un’integrazione del contratto di 30 milioni di dollari, Alenia North America si è impegnata a modificare i due aerei addizionali in funzione “trasporto VIP”, dotandoli di un nuovo sistema autopilota e delle protezioni balistiche. Ad oggi sono stati completati 7 velivoli: 6 sono già operativi in Afghanistan, mentre il settimo è utilizzato a Capodichino per la formazione degli advisors di US Air Force. Le operazioni di supporto logistico dei velivoli nello scalo aereo di Kabul sono state affidate dalla Combined Air Power Transition Force (CAPTF) alla società “L-3 Vertex Aerospace” di Madison, Mississippi, uno dei maggiori contractor USA nel settore aerospaziale. La consegna dei restanti velivoli G.222 dovrebbe essere realizzata da Alenia entro il dicembre 2011.

Finmeccanica punterebbe però ad altri lucrosi affari nel teatro di guerra asiatico. Nell’ottobre 2009, in concomitanza della firma del primo contratto di formazione piloti, Alenia Aeronautica ha offerto ad US Air Force la “triangolazione” a favore afgano di una ventina di cacciabombardieri AMX in via di dismissione dall’Aeronautica militare italiana. “I velivoli, ottimali per gli attacchi contro obiettivi terrestri, potrebbero essere migliorati nella versione ATOL, acronimo che sta per potenziamento delle capacità operative e logistiche”, hanno spiegato i manager Alenia. Il Dipartimento della difesa dovrebbe pronunciarsi sull’offerta nei prossimi mesi.

 

Il Comando generale dell’US Air Force affiderà ad Alenia North America, società controllata da Alenia Aeronautica (gruppo Finmeccanica), la formazione dei piloti e del personale addetto alla manutenzione dei velivoli da trasporto tattico C-27/G.222 che gli Stati Uniti stanno consegnando all’aeronautica militare afgana. Il contratto del valore di oltre 4 milioni di dollari prevede un anno di lezioni teoriche in aula, la formazione pratica e l’addestramento in volo dei piloti afgani e degli advisor statunitensi che saranno poi inviati a Kabul per operare con il personale dell’Afganistan National Army Air Corps (ANAAC). I corsi si terranno presso lo stabilimento Alenia di Capodichino (Napoli).

Nell’ottobre 2009, l’aeronautica militare USA aveva sottoscritto con Alenia North America un contratto similare ma più cospicuo (7 milioni di dollari) per il training degli equipaggi C-27/G.222 a Capodichino e l’abilitazione al volo di una cinquantina di piloti afgani nella base aerea di San Antonio (Texas). Gli “allievi” parteciparono pure a corsi base per la manutenzione dei velivoli e la gestione delle operazioni passeggeri e di carico e scarico. Quella dell’azienda controllata dal gruppo Finmeccanica, è una scelta quasi obbligata per il Pentagono. Alenia North America, infatti, è stata protagonista nell’ottobre 2008 di una ambigua triangolazione militare Italia - Stati Uniti - Afghanistan. Glissando i controlli e le autorizzazioni previste dalla legge n. 185 del 1990, che disciplina il commercio delle armi italiane, vietando le esportazioni a paesi belligeranti o i cui governi sono responsabili di “accertate gravi violazioni delle convenzioni sui diritti umani”, la società aveva venduto ad US Air Force 18 aerei da trasporto G.222 (già in uso all’aeronautica militare italiana), da riammodernare nello stabilimento Alenia di Capodichino e successivamente consegnare prima al Combined Security Transition Command alleato per le operazioni in Afghanistan e, dopo, alla ricostituita ANAAC.

L’ammontare del contratto, comprensivo della fornitura dei velivoli, delle parti di ricambio e del supporto logistico in Italia e in Afghanistan, fu di 287 milioni di dollari. La commessa fu entusiasticamente salutata dagli amministratori generali di Alenia North America che si dissero “fieri” del crescente ruolo dell’azienda “a sostegno dello sviluppo di una robusta capacità del trasporto aereo in Afghanistan che consenta di condurre missioni umanitarie e di assistenza alla sicurezza del popolo afgano”. Due anni dopo l’US Air Force ha chiesto all’azienda di portare a 20 unità il numero dei G.222 da ammodernare e consegnare - via Washington - alle forze armate afgane. Con un’integrazione del contratto di 30 milioni di dollari, Alenia North America si è impegnata a modificare i due aerei addizionali in funzione “trasporto VIP”, dotandoli di un nuovo sistema autopilota e delle protezioni balistiche. Ad oggi sono stati completati 7 velivoli: 6 sono già operativi in Afghanistan, mentre il settimo è utilizzato a Capodichino per la formazione degli advisors di US Air Force. Le operazioni di supporto logistico dei velivoli nello scalo aereo di Kabul sono state affidate dalla Combined Air Power Transition Force (CAPTF) alla società “L-3 Vertex Aerospace” di Madison, Mississippi, uno dei maggiori contractor USA nel settore aerospaziale. La consegna dei restanti velivoli G.222 dovrebbe essere realizzata da Alenia entro il dicembre 2011.

Finmeccanica punterebbe però ad altri lucrosi affari nel teatro di guerra asiatico. Nell’ottobre 2009, in concomitanza della firma del primo contratto di formazione piloti, Alenia Aeronautica ha offerto ad US Air Force la “triangolazione” a favore afgano di una ventina di cacciabombardieri AMX in via di dismissione dall’Aeronautica militare italiana. “I velivoli, ottimali per gli attacchi contro obiettivi terrestri, potrebbero essere migliorati nella versione ATOL, acronimo che sta per potenziamento delle capacità operative e logistiche”, hanno spiegato i manager Alenia. Il Dipartimento della difesa dovrebbe pronunciarsi sull’offerta nei prossimi mesi.

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