Retroscena della guerra in Libia
Mistero italiano: tre contractor liberati da una prigione di Tripoli
L'accusa del regime era di essere dei contractor, mercenari al soldo dei ribelli
27 agosto 2011
Le autorità italiane hanno assicurato il rientro di tre connazionali imprigionati da un mese nel carcere di Abu Salim e liberati dai ribelli: Antonio Cataldo di 27 anni di Avellino, Luca Boero di 42 anni di Genova e Vittorio Carella, 42 anni di Peschiera del Garda. La loro presenza in Libia è ancora avvolta nel mistero: l'accusa del regime era di essere dei contractor, mercenari al soldo dei ribelli. Gli italiani sostengono invece di essere arrivati in Libia per scortare un importante uomo d'affari tunisino fino a Tunisi.
Articoli correlati
- "Denaro più utile a tutela ambiente"
Comitato pace, no a nuovo quartier generale NATO a Taranto
"I 18,1 milioni di euro destinati a questo nuovo quartier generale della Nato avrebbero potuto sostenere progetti per migliorare la qualità della vita dei cittadini, investendo in infrastrutture civili, progetti di tutela ambientale e opportunità di lavoro".10 novembre 2024 - Adnkronos - La caserma Predieri di Rovezzano a Firenze
A Firenze il nuovo Quartier Generale NATO permanente della Multinational Division South (Mnd-S)
Rovezzano è un rione del comune di Firenze dove la Nato opererà con capacità avanzate di comando e controllo per gestire forze multinazionali assegnate a operazioni NATO. la Mnd-S avrà accesso a tecnologie di sorveglianza avanzate, inclusi droni e sensori elettro-ottici.22 settembre 2024 - Redazione PeaceLink - L'autunno si riscalda
21 settembre, un sabato di proteste contro la NATO e per la pace
Sabato prossimo, 21 settembre, Giornata Internazionale della Pace, si terranno iniziative di lotta da nord a sud del Paese, in risposta all’appello del Comitato "No Comando NATO Né a Firenze Né Altrove" per dare un segnale forte e chiaro di protesta contro la NATO.18 settembre 2024 - Patrick Boylan - "Europa in armi" su RAITRE
Quello che la puntata di Riccardo Iacona non ha detto
Il processo di riarmo in corso in Europa merita una riflessione più profonda e meno influenzata dalla paura e dall'emotività. La rappresentazione della Russia come un nemico che prepara un attacco all'Europa rischia di alimentare una narrazione sbagliata se non si approfondiscono i dati militari.8 settembre 2024 - Alessandro Marescotti
Sociale.network