Diamanti insanguinati, le ONG hanno fallito?
Il fallimento di Kimberly
La ritirata da parte di una delle associazioni che ha lavorato proprio per la creazione del “kimberly Process” suona come l'ammissione di un fallimento. Charmian Gooch, direttore di Global Witness, ha dichiarato: “A quasi nove anni dalla creazione del Kimberly Process la triste verità è che la maggior parte dei consumatori non può essere certa sulla provenienza dei diamanti che acquista, né può sapere se sta finanziando violenze armate o regimi corrotti”
Perchè si dice "diamanti insanguinati"?
Nonostante l’Italia faccia parte di quelle nazioni che hanno adottato il “Kimberly Process” (2003) molti dei diamanti venduti nelle gioiellerie del nostro “belpaese” possono aver contribuito a finanziare le bande armate di ribelli congolesi o dei paesi confinanti, che occupano illegalmente le miniere e il territorio della R.D. del Congo. Questo avviene perchè anche nelle partite di diamnti controllate da “Kimberly” è molto facile inserire, spesso con la complicità di chi dovrebbe controllare, pietre provenienti da altre miniere ed estratte illegalmente.
In Italia
Molte associazioni e ONG italiane hanno contestato l’inefficacia del processo di Kimberly e propongono di adottare un metodo che controlli i diamenti commercializzati pietra per pietra oppure di acquistare diamanti dal Canada. Da qualche settimana la Onlus Maendeleo Italia ha stampato un dossier intitolato “Anche il vetro è per sempre” per illustrare l’attuale situazione e stimolare un'azione politica e legislativa.
Se proprio vuoi un diamante continua a leggere l'articolo su http://www.iljournal.it/2011/diamanti-insanguinati-dove-le-ong-hanno-fallito/285271 e scopri dove trovare diamanti "etici".
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