Conflitti

A Mousel non c'è libertà

La cittadina di Mousel non ha pace ­ Salam si dice in arabo. Oggi, altre
quattro morti, dopo i 17 di ieri, numerosi sono i feriti.
16 aprile 2003
Rosarita Catani

da Shafa Badran
(Amman)
Giordania

16.04.03 ­ MOUSEL ­ IRAQ ­

Le televisioni internazionali riportano la notizia: “Gli americani
affermano che dei ladri stavano rapinando una Banca, situata al centro
della Piazza di Mousel. Vi è stato uno scontro a fuoco tra la polizia
locale ed i ladri, ma, secondo i soldati americani, gli spari erano diretti
a loro e quindi sono stati costretti ad aprire il fuoco sulla folla. “

Questa versione, contrasta con le dichiarazioni della gente e quanto
riportato dalla televisione araba Al Jazeera accusata di aver inventato le
notizie.

E’ alta la tensione nella città di Mousel. Le persone sono molto nervose ed
irritate. Affermano che gli americani hanno fatto di Mousel un posto di guerra.

Un poliziotto iracheno racconta: “Gli americani hanno paura. Sono come i
conigli".

Vi erano delle persone che volevano entrare in un Museo d’arte molto antico
per far "man bassa" di tutto. Civili iracheni si sono opposti a questo. In
questa città non ci sono armi. Le persone non hanno armi. I soldati
americani, vedendo queste persone riunite, senza sapere nulla e senza
capire quello che stava succedendo, hanno iniziato a sparare sulla folla. I
soldati americani hanno paura che i civili iracheni possano buttare loro
delle pietre”.

Le popolazione di Mousal è di nuovo scesa in strada per manifestare contro
l’accaduto. Un uomo intervistato dice: “I nostri bambini innocenti sono
uccisi dagli americani in nome della libertà. Va Bene! L’America, poi, ci
ha promesso la Libertà. Va Bene! Come mai non c’è libertà? La libertà viene
solo attraverso il sangue dei neonati? Ieri, sono venuto qua perché non
volevo l’uomo designato dagli americani come nostro Sindaco e la loro
risposta è stata la raffica di mitra. Loro vogliono metterci un altro
“Capo”. Loro hanno messo Saddam ed adesso vogliono metterci un altro
“pupazzo” come lui.

A Bagdad, anche ci sono state diverse manifestazioni. Le manifestazioni
sono sempre spontanee. Il grido delle persone, della gente comune diventa
sempre più forte.

La libertà la vogliono, ma non quella americana.

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