Intervento in Siria: la condanna di IALANA
Cari amici,
Il processo del disarmo nucleare da anni si è fermato, le grandi potenze nucleari sviluppano armi nucleari sempre più sofisticate, per mantenere la loro egemonia militare ed economica, mentre i piccoli e medi Stati sviluppano armi nucleari e chimiche ecc.
Non possiamo escludere che la Siria, che non ha firmato la CHEMICAL WEAPONS CONVENTION ON THE PROHIBITION OF THE DEVELOPMENT, PRODUCTION, STOCKPILING AND USE OF CHEMICAL WEAPONS AND ON THEIR DESTRUCTION del 1992 abbia in possesso armi chimiche: se ha utilizzato queste armi va contestata.
La Siria però ha accettato le ispezioni dell'ONU e quindi dovrebbe scattare il meccanismo dell'articolo XII della Convenzione e di conseguenza possono essere o devono essere coinvolti i relativi meccanismi del fact-finding, della mediazione, del risarcimento, del ricorso alla Corte Internazionale ed in casi urgenti della richiesta all'Assemblea generale dell'ONU e del Consiglio di Sicurezza.
Ma un intervento da parte di uno Stato terzo, scavalcando la Conferenza degli Stati membri della CWC a l'Aja, l'Assemblea generale dell'ONU e il Consiglio di Sicurezza, rappresenta una violazione del diritto internazionale.
Anzi mandare per punizione di un presunto colpevole un'armata navale di 3 Stati e bombardare e/o invadere con ribelli amici un altro Stato che ha violato i divieti della Chemical Weapons Convention, deve essere considerato illecito e includerà anche atto criminale almeno grave quanto il presunto uso delle armi chimiche.
L'unica soluzione sarà una Conferenza internazionale sul conflitto esteso anche su altri aspetti, cioè delle armi di distruzione di massa in mano allo Stato d'Israele ed IRAN ecc. e la creazione di una Zona libera da armi di distruzione di massa.
In questo senso Vi prego di rivolgere in tutte le sedi una relativa richiesta al governo italiano e al Ministro competente Bonino.
Cordiali saluti
Avv. Lau
Ialana-Italia
sez. della International Association of Lawyers Against Nuclear Arms
Nel fragore dei media, spesso portatori di notizie a senso unico, le voci che vorrebbero portare alla ragione - sia essa corroborata dal sentimento di comune "umanità" o suffragata dalle precise normative del diritto internazionale - sembrano trovarsi sempre in minoranza, e sicuramente ignorate dal grande pubblico che si nutre esclusivamente dei flussi d'informazione mainstream. Mentre pure il pacifismo nostrano sembra adagiarsi su posizioni nettamente di parte, semplificando così l'aspetto di un conflitto che è stato fin dall'inizio difficile da capire. Ben vengano allora opinioni e prese di posizione che seppur "fuori dal coro" portano argomentazioni verificate e confronti con regole e princìpi cui la stessa comunità internazionale dovrebbe attenersi. Come l'editoriale che Peacelink ha adesso pubblicato. O come l'intervento di IALANA, da sempre rigoroso verificatore delle azioni di Stati e coalizioni alla luce dei trattati e del diritto internazionale. Roberto Del Bianco
Articoli correlati
- Albert, il bollettino quotidiano pacifista
Minacce di morte a chi difende i diritti dei migranti
Il monitoraggio del Consiglio d'Europa il 22 ottobre ha segnalato il clima di odio verso i migranti. A conferma di ciò sono oggi giunte le minacce di morte alla giudice Silvia Albano, presidente di Magistratura Democratica, contraria al trattenimento dei migranti in Albania.24 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink - Albert, il bollettino quotidiano pacifista
Chiediamo al presidente della Repubblica di sostenere l'ONU mentre i caschi blu sono sotto attacco
Il silenzio rischia di essere interpretato come un segno di debolezza o, peggio, di complicità tacita. Il nostro Paese non può permettersi di essere complice del fallimento della missione UNIFIL. Se qualcuno deve lasciare la Blue Line, non sono certo i caschi blu: devono essere le forze israeliane.10 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink - Albert, il bollettino quotidiano pacifista
I caschi blu italiani sono in pericolo ma il presidente Mattarella rimane in silenzio
L'esercito israeliano ha invaso il Libano e minaccia i caschi blu dell'ONU intimando di andarsene. Fra caschi blu ci sono anche i militari italiani che hanno rifiutato di ritirarsi. Ma sono rimasti soli: neppure la Meloni esprime solidarietà ai caschi blu in pericolo. E il presidente Mattarella?9 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink - Albert - bollettino pacifista del 3 ottobre 2024
E' stato vietato al segretario Generale dell'Onu Guterres di entrare in Israele
Ieri il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha dichiarato “persona non grata” il segretario generale dell’ONU António Guterres e gli ha vietato di entrare in Israele.3 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
Sociale.network