Conflitti

Libertà o caos?

1 maggio 2003
Rosarita Catani

30.04.03 Gli iracheni si lamentano della versione USA sulla libertà

di Rosarita Catani da Shafa Badran (Amman) Giordania

REPORT N. 17

BAGHDAD - "L'America ci porta libertà, ma con missili distruttivi,
saccheggio ed arbitrio", si lamenta Rasheed Mosuli dell'aggressione USA nei
confronti del suo paese nel nome della Libertà.

"Attraversano l'Oceano, reclutando I loro media, bombardando le nostre
case, distruggendo I nostri giardini, permettendo ai ladri di derubarci ed
portando il caos e l'anarchia nel paese; tutto per l'immenso amore verso la
libertà", accusa Mosuli, come molti altri qui, dopo la fine della guerra e
la sconfitta del regime di Saddam Hussein.

"Dopo che la situazione sarà stabilizzata, le Forze americane permetteranno
ai partiti di controllare la costruzione del governo senza alcuna
limitazione al numero assegnato ad ognuno di loro. Questa è libertà", si
lamenta Moduli con un tono sarcastico misto ad impazienza.

Vendesi bevande alcoliche. Vendono i loro prodotti a chiunque, incluso
bambini al di sotto di 11 anni. Il giornalista domanda: "E' possibile
adesso?" La persona intervistata risponde: "Si, c'è libertà adesso. La
birra ora costa 200 dinari a bottiglia". Il compratore è attratto dal nuovo
prodotto immesso sul mercato.

Gli ufficiali americani continuano a ripetere che Washington prometterà
democrazia in Iraq e non imporrà alcun governo o cultura.

"L'Iraq può essere un esempio di pace e prosperità e libertà dell'intero
Medio Oriente" ha dichiarato ieri, Bush.

Ma gli iracheni pensano che essa è un'occupazione piuttosto che un viaggio
transatlantico per la libertà.

Tre manifestanti sono stati uccisi e molti altri feriti quando I soldati
americani hanno aperto il fuoco su di loro, solo un'ora dopo altri 15 sono
stati uccisi dale forze americane in un'altra manifestazione separata.

Nel mercato della capitale, per strada, Kalashnikov rapinati, armi e bombe
come alter munizioni possono cadere nele mani di tutti I civili ad un
prezzo lucrative che costa meno di un chilo di carne.

"I bambini possono ora trovare cd pornografici, film in vendita per le
strade della capitale irachena", dichiara Amer Sabrim, meravigliato di
tutte le cose che stanno arrivando velocemente in un paese arabo islamico.

"Il gioco d'azzardo era vitato nel paese e le persone non avevano fretta di
approdare in quell porto, e noi non ascoltiamo più la voce del Muezzins che
recita il Qur'an ad alta voce. " Si lamenta Sabri

Vi sono state anche massicce maifestazioni in vari distretti del paese per
chiedere la fine dell'occupazione e la formazione di un governo nazionale.
In una dimostrazione, 110 iracheni, tra sanniti e schisti, unendosi per
mano chiedevano la fine dell'occupazione Anglo.-Americana dal loro paese,
cantando: "No to Saddam, No to Bush, Yes to Islam".

IRAQ - 30.04.03

Le manifestazioni contro l'occupazione Americana nell'Iraq, sono avvenute
sopratutto nel Falujah ad est di Bagdad che ha visto altri tre vittime
irachene stamattina; uccisi con il fuoco dei soldati americani che hanno
mirato contro i manifestanti della città. Oltre a un numero non precisato
di feriti, di cui due di loro in grave pericolo di vita. A Bagdad l'inviato
di Al Jazeera ha detto che ci sono stati due morti iracheni uccisi dalle
forze di occupazione americane oltre a diversi feriti dopo una
manifestazione alla quale hanno partecipato 7000 iracheni per chiedere il
ritiro di soldati americani da una scuola che veniva usata come una base
fino alla sera del lunedì scorso. L'altro ieri c'è stata una manifestazione
che richiedeva il ritiro delle forze americane le quali hanno caricato
uccidendo tredici iracheni e ne hanno ferito altre decine. Un tenente
americano ha dichiarato che c'erano degli spari contro le truppe americane
e loro hanno risposto al fuoco. Ha dichiarato, inoltre, che alcuni dei
manifestanti hanno tirato delle pietre contro le truppe americane.

Note: Rosarita Catani e' una reporter indipendente che invia i suoi
resoconti da Amman, Giordania, raccontando da un punto di osservazione
privilegiato cosa accade in Iraq e in medio oriente. I suoi report -
pubblicati regolarmente sul sito www.peacelink.it - sono utilizzabili
liberamente previa citazione della fonte e dell'autrice
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