Attacchi aerei francesi in Siria
Primi attacchi aerei della Francia contro lo Stato islamico in Siria. La notizia riportata inizialmente da Le Monde è stata poi confermata dallo stesso presidente Hollande, secondo il quale il governo di Parigi sta agendo «per autodifesa», con l’obiettivo di impedire attacchi terroristici. Hollande ha specificato che i jet francesi hanno attaccato e distrutto un campo di addestramento nella Siria orientale perché rappresentava una minaccia per la «sicurezza nazionale». «Le nostre forze hanno raggiunto i loro obiettivi», ha aggiunto Hollande precisando anche che nella missione sono stati coinvolti sei aerei e assicurando che non ci sono state vittime civili. Gli obiettivi dei raid, seguiti alla decisione di estendere l’azione francese militare francese già in corso nel vicino Iraq, sono stati individuati negli ultimi 15 giorni. L’operazione contro «la minaccia terroristica» rappresentata dallo Stato islamico, si legge in una breve nota, è stata coordinata insieme ai partner nella regione. Hollande ha quindi aggiunto che «se sarà necessario, nelle prossime settimane ci potranno essere altri attacchi». Gli obiettivi sono stati identificati grazie a precedenti voli di ricognizione. Hollande ha poi ringraziato la coalizione guidata dagli Usa per aver fornito informazioni.
Fonte: Corriere della Sera
Si tratta di una violazione del diritto internazionale. Con questa logica il Vietnam del Nord avrebbe bombardato la Casa Bianca negli anni Settanta.
Se la Francia avesse voluto combattere l'Isis non avrebbe appoggiato la coalizione che ha destabilizzato Libia e Siria, con l'aiuto dell'Isis. L'Isis, come è stato documentato, riceve l'appoggio delle monarchie del Golfo.
Articoli correlati
- Quando Russia e USA collaboravano
Dieci anni fa il disarmo chimico della Siria
In questo saggio del professor Pascolini il lungo percorso che ha portato al disarmo, l'eliminazione e lo smaltimento delle armi chimiche utilizzate dalla Siria nella guerra civile scatenata dalle rivolte del 2011 contro il regime.8 maggio 2023 - Alessandro Pascolini - Come combattere la disinformazione di guerra? Julian Assange ce lo insegna.
Il mio Buon Proposito per il nuovo anno: lettera di una ex-pacifista (ora non più “ex”)
Il 1° gennaio di ogni anno è il momento consueto per formulare i buoni propositi per i 365 giorni a venire. Se ne formulano tanti e di solito se ne mantengono pochi. Una ex-pacifista, ora decisa a non essere più ex, ha invece scelto per quest'anno un solo proposito. Così è più sicura di mantenerlo.2 gennaio 2023 - Patrick Boylan - Le donne nell'economia siriana
Una revisione femminista dei progetti per l'emancipazione economica delle donne
Le donne siriane in generale sono ancora assunte per lavori che continuano a tramandare ruoli di genere tradizionali e patriarcali, come lavori d’ufficio o posizioni che richiedono esclusivamente donne.14 dicembre 2022 - Thuraya Hijazi - Confine Iraq-Siria
Riunite con i loro bambini “futuri terroristi”, le donne yazidi vengono ripudiate
Gli anziani yazidi rinnegano i figli delle ex schiave dello Stato islamico, costringendole a scegliere tra i loro bambini e la loro comunità9 aprile 2021 - Martin Chulov e Nechirvan Mando ad Arbil
Sociale.network