Conflitti

Ha causato 22 morti, tra staff medico di MSF e pazienti, fra cui anche bambini.

Bombardamento dell'Ospedale di Medici Senza Frontiere: lettera di PeaceLink al Governo Italiano

Chiediamo di sapere quali azioni ufficiali abbia compiuto l'Italia in seno alla Nato al fine di dissociarsi da tale crimine maturato dentro l'Alleanza e la missione militare di cui fa formalmente parte.
8 ottobre 2015

Al Ministro degli Esteri

Paolo Gentiloni

 

Al Ministro degli Esteri
Paolo Gentiloni


Nella notte tra il 3 e il 4 ottobre 2015, un ospedale di Medici Senza Frontiere (MSF) in Afghanistan è stato bombardato da aerei della Nato, provocando almeno 22 morti, tra staff medico di MSF e pazienti, fra cui anche bambini.

Chiediamo di sapere se il Governo Italiano, nell'ambito della missione militare NATO in Afghanistan (Resolute Support Mission) partecipa alla pianificazione collegiale delle operazioni militari nell'ambito del processo decisionale in seno all'Alleanza.

Chiediamo si sapere se il governo italiano era informato della azioni di attacco degli alleati e se vige una struttura collegiale di consultazione che consente all'Italia potere di veto rispetto ad azioni militari non condivise.

Chiediamo di sapere in virtù di quale articolo del Trattato della Nato possa essere consentita un'azione come quella che ha portato a colpire un ospedale ben segnalato, azione che costituisce crimine di guerra, ai sensi delle Convenzioni di Ginevra.

Chiediamo di sapere quale commento il Ministro degli Esteri ritiene di rilasciare di fronte all'accusa di MSF che dichiara di aver continuamente comunicato le coordinate dell'ospedale prima del bombardamento, al fine di scongiurare la strage.

Chiediamo di sapere quali azioni ufficiali abbia compiuto l'Italia in seno alla Nato al fine di dissociarsi da tale crimine maturato dentro l'Alleanza e la missione militare di cui fa formalmente parte.

Chiediamo di sapere quali azioni ufficiali abbia compiuto l'Italia in seno alla Nato al fine di scongiurare in futuro vittime civili.

Chiediamo si sapere quando cesserà la partecipazione italiana al conflitto in corso nell'Afghanistan, la quale si profila non come semplice "missione di peacekeeping" o di "addestramento delle forze armate afghane" bensì come cobelligeranza in una vera e propria guerra, senza l'avallo dell'ONU e perciò in violazione dell'art. 11 della Costituzione italiana.

Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
www.peacelink.it
associazione.peacelink@pec.it

Articoli correlati

  • Comitato pace, no a nuovo quartier generale NATO a Taranto
    Disarmo
    "Denaro più utile a tutela ambiente"

    Comitato pace, no a nuovo quartier generale NATO a Taranto

    "I 18,1 milioni di euro destinati a questo nuovo quartier generale della Nato avrebbero potuto sostenere progetti per migliorare la qualità della vita dei cittadini, investendo in infrastrutture civili, progetti di tutela ambientale e opportunità di lavoro".
    10 novembre 2024 - Adnkronos
  • David McBride, un nuovo caso Assange
    MediaWatch
    Cosa possiamo fare per lui

    David McBride, un nuovo caso Assange

    In questa pagina web puoi leggere la storia di questo coraggioso avvocato militare australiano che ha denunciato i crimini di guerra in Afghanistan. E' stato condannato per aver obbedito alla sua coscienza e rivelato la verità.
    22 maggio 2024 - Alessandro Marescotti
  • Il mediattivismo ecopacifista: vision e mission di PeaceLink
    PeaceLink
    Resoconto Assemblea PeaceLink del 25 ottobre 2024

    Il mediattivismo ecopacifista: vision e mission di PeaceLink

    L’assemblea ha svolto una riflessione sulle prospettive del mediattivismo per dotare l'associazione di nuove competenze. Centrale la questione dell'uso dell'Intelligenza Artificiale per la pace.
    25 ottobre 2024 - Associazione PeaceLink
  • ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica
    PeaceLink
    Lettera ai sostenitori di PeaceLink

    ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica

    L’annullamento della sentenza di primo grado rappresenta un passo indietro, causato da questioni procedurali. Ma non equivale a un'assoluzione. La realtà dell’inquinamento dell’ILVA rimane comunque acquisita e il GIP di Potenza Ida Iura ha infatti emesso un nuovo decreto di sequestro degli impianti.
    29 ottobre 2024 - Associazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)