Siria, e se Trump colpisce un deposito di armi chimiche che succede?
Ma si potrebbe pensare che il fine giusto può giustificare mezzi illegali.
Vediamo allora qual è lo scopo dichiarato dell'attacco: eliminare le armi chimiche. Ma se davvero vi fossero depositi di armi chimiche nascoste dal governo siriano (infatti l'arsenale di Assad è stato già eliminato ufficialmente da un precedente accordo internazionale) cosa accadrebbe? Si sprigionerebbe una enorme nube chimica letale che causerebbe migliaia di morti, per lo più civili.
Se Usa, GB e Francia fossero sicure della localizzazione di queste armi avrebbero già chiesto ispezioni e fornito prove.
Quanto all'effettivo uso di armi chimiche è interessante leggere quanto scritto su un sito specializzato, Analisi Difesa, da Gianandrea Gaiani: "Notizie e immagini di attacchi chimici vengono subito diffuse dalle tv arabe appartenenti alle monarchie del Golfo, cioè agli sponsor dei ribelli, per poi rimbalzare quasi sempre in modo acritico in Occidente. Basti pensare che in sette anni di guerra la fonte da cui tutti i media occidentali attingono è quell’Osservatorio siriano per i diritti umani che ha sede a Londra, vanta una vasta rete di contatti in tutto il paese di cui nessuno ha mai verificato l’attendibilità, è schierato con i ribelli cosiddetti “moderati” ed è sospettato di godere del supporto dei servizi segreti anglo-americani".
06:15 Damasco: “Informati dai russi dell’azione militare”
“Siamo stati informati dai russi dell’attacco e abbiamo sgomberato tutte le nostre basi. Stiamo valutando i danni e confermiamo che sono tre i target colpiti”. Lo si apprende da fonti di Damasco, che lasciano intendere che gli Stati Uniti avrebbero avvertito Mosca prima dell’avvio dell’azione militare. Il Pentagono ha smentito, tuttavia, questa versione dei fatti.
Ma scendiamo nell'aspetto militare: la armi chimiche non vengono usate in un conflitto per usccirere qualche decina di persone. Per fare una strage di cento persone basta un bombardamento spietato con aerei, e Assad li ha e ha anche l'appoggio di quelli russi. Per cui è assolutamente idiota usare armi chimiche che invece sono usate per produrre effetti devastanti su decine di migliaia di persone (e infatti sono classeificate fra le "armi di distruzione di massa").
Questo fatto lo ha sottolineato Gaiani su Analisi Difesa con chiarezza:
"Il presidente siriano è certo uomo senza scrupoli ma non ha alcun interesse a usare armi chimiche che sono, giova ricordarlo, armi di distruzione di massa idonee a eliminare migliaia di persone in pochi minuti non a ucciderne qualche decina: per stragi così “limitate” bastano proiettili d’artiglieria e bombe d’aereo convenzionali".
Gaiani (che non è un pacifista ma un esperto di cose militari) suggerisce prudenza nell'avvalorare tesi prove di sufficienti prove o basate sul sospetto: "La cautela - scrive infatti - dovrebbe quindi essere d’obbligo, specie dopo la figuraccia rimediata dal ministro degli Esteri britannico Boris Johnson che sulla responsabilità russa nel “caso Skripal” è stato smentito dal direttore dei laboratori militari di Sua Maestà".
Ma in questo momento la ricerca della verità non interessa. Interessa lanciare una prova di forza militare. Chi si vuole arruolare in questa manovra lo faccia, ben sapendo però che se un solo deposito chimico fosse colpito l'effetto sarebbe devastante. Dato che ciò non sembra essere avvenuto questa notte, è lecito pensare che gli obiettivi colpiti siano solo ad uso di propaganda.
Articoli correlati
- Quando Russia e USA collaboravano
Dieci anni fa il disarmo chimico della Siria
In questo saggio del professor Pascolini il lungo percorso che ha portato al disarmo, l'eliminazione e lo smaltimento delle armi chimiche utilizzate dalla Siria nella guerra civile scatenata dalle rivolte del 2011 contro il regime.8 maggio 2023 - Alessandro Pascolini - Come combattere la disinformazione di guerra? Julian Assange ce lo insegna.
Il mio Buon Proposito per il nuovo anno: lettera di una ex-pacifista (ora non più “ex”)
Il 1° gennaio di ogni anno è il momento consueto per formulare i buoni propositi per i 365 giorni a venire. Se ne formulano tanti e di solito se ne mantengono pochi. Una ex-pacifista, ora decisa a non essere più ex, ha invece scelto per quest'anno un solo proposito. Così è più sicura di mantenerlo.2 gennaio 2023 - Patrick Boylan - Le donne nell'economia siriana
Una revisione femminista dei progetti per l'emancipazione economica delle donne
Le donne siriane in generale sono ancora assunte per lavori che continuano a tramandare ruoli di genere tradizionali e patriarcali, come lavori d’ufficio o posizioni che richiedono esclusivamente donne.14 dicembre 2022 - Thuraya Hijazi - Confine Iraq-Siria
Riunite con i loro bambini “futuri terroristi”, le donne yazidi vengono ripudiate
Gli anziani yazidi rinnegano i figli delle ex schiave dello Stato islamico, costringendole a scegliere tra i loro bambini e la loro comunità9 aprile 2021 - Martin Chulov e Nechirvan Mando ad Arbil
Sociale.network