Siria, gli Usa agiscono illegalmente
L'Organizzazione per la messa al bando delle armi chimiche non ha trovato le prove: gli oltre 100 campioni prelevati a Douma, in Siria, non riportano alcun segno della presenza di sostanze chimiche letali che secondo gli Usa Assad avrebbe sganciato sulla città siriana. Diciassette testimoni presenti nel luogo del preteso attacco chimico hanno chiarito che è stato frutto di una messinscena per provocare l'intervento occidentale.
Siria: per il Labour 'attacco illegale'
Professore di Oxford contesta giustificazioni governo Tory Gb
(ANSA) - LONDRA, 16 APRILE 2018 - L'attacco di Usa, Francia e Regno Unito sulla Siria è stato "illegale" sul piano del diritto internazionale. E' quanto si afferma in un rapporto, motivato in quattro punti, diffuso dal vice leader dell'opposizione laburista britannica Tom Watson e redatto dal professor Dapo Akande, titolare della cattedra di Diritto Pubblico Internazionale a Oxford, in risposta a un altro rapporto: quello realizzato due giorni fa per conto del governo conservatore di Theresa May che aveva invece giustificato la supposta legittimità dei raid.
Siria, May nella bufera. I laburisti: "Raid illegale"
Lunedì 16 Aprile alle 17:31 - ultimo aggiornamento alle 18:14
Soffia vento di bufera dall'altra parte dello Stretto, dopo il bombardamento in Siria. Un bombardamento che, come lo ha definito oggi la premier britannica Theresa May, è stato parte di un'operazione "giusta, legittima, legale" e "di interesse nazionale" per il Regno Unito.
Intervenuta alla Camera dei Comuni, dove è stata chiamata a rispordere dell'attacco tenuto assieme ad Usa e Francia, la May ha spiegato come sia di "interesse vitale evitare che si torni ad usare armi chimiche in Siria", nonché "mantenere e difendere il consenso globale sul fatto che questo tipo di armi non deve essere usato".
Il raid, per il premier britannico, infatti, non è arrivato solamente "perché chiesto dal presidente Trump, ma perché doveroso", in quanto "erano emerse prove chiare" sul coinvolgimento di Assad per l'uso di armi chimiche a Douma.
Intanto, il Partito laburista, prima del suo intervento, ha diffuso un dossier di 5 pagine - redatto dal docente di diritto internazionale all'Università di Oxford, Dapo Akande - che rivela come il bombardamento in Siria, effettuato sul principio "dell'intervento" umanitario, sia da ritenersi illegale.
"Contrariamente alla posizione del governo, né la Carta dell'Onu, né le consuetudini del diritto internazionale consentono azioni militari basate sulla dottrina dell'intervento umanitario", scrive il professor Akande, rilevando come il Regno Unito sia "uno dei pochissimi stati" che accolgono questo principio, mentre "la stragrande maggioranza degli stati lo rifiuta esplicitamente".
Messa in discussione anche la responsabilità stessa del regime siriano di Assad riguardo all'uso di armi chimiche a Douma. Akande, infatti, sottolinea come il raid sia avvenuto "prima" che gli ispettori potessero raggiungere le zone interessate e stilare il loro rapporto.
(Unioneonline/DC)
Si è svolta a L'Aja, presso la sede dell'Opcw, una conferenza che ha demolito le tesi del presunto incidente chimico di Douma. Diciassette testimoni presenti nel luogo del preteso attacco chimico hanno chiarito che è stato frutto di una messinscena per provocare l'intervento occidentale
Intanto 17 testimoni presenti nel luogo del preteso attacco chimico hanno chiarito che è stato frutto di una messinscena per provocare l'intervento occidentale. Tra gli interventi, di particolare rilievo è stato quello di Ahmad al Saur, il medico dell'ospedale della città di Douma che ha trattato le persone arrivate nel pronto soccorso. Egli ha confermato di aver esaminato i pazienti e di non aver trovato sintomi di avvelenamento da sostanze chimiche. Analoga testimonianza è stata rilasciata da Ahmad Kashoy, il direttore dell'ospedale e da tutti gli altri testimoni, compreso l'undicenne Assan Diab, usato dai White Helmets come «primo attore» per dimostrare il finto attacco chimico.
Siria: Zarif, preoccupazione per presenza illegale Usa
(ANSAmed) - MOSCA, 19 FEBBRAIO 2018 - Gli Stati Uniti sono presenti in Siria illegalmente, il che solleva serie preoccupazioni a Teheran. Così il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif dopo aver incontrato l'omologo russo Serghei Lavrov a Mosca.
"Dal nostro punto di vista, gli eventi che si stanno verificando in Siria, in particolare la presenza illegittima degli Stati Uniti, stanno causando preoccupazioni molto serie", ha detto Zarif citato da Interfax.
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