Conflitti

Soldati di sventura

La storia dei 122 mercenari cileni in Iraq
21 aprile 2004
Umberto Bandiera
Fonte: Associazione Culturale Selvas.org - http://www.selvas.org - 16 aprile 2004

La notizia è del 6 aprile, riportata dalla agenzia IPS, pochi giorni dopo l'
orribile uccisione delle quattro guardie private americane nei pressi di
Falluja , in Iraq. Ben 122 cittadini cileni sono presenti in Iraq come
"guardie private", per conto de "Grupo Tactico", rappresentante cilena della
multinazionale americana Blackwater, leader mondiale per la sicurezza
privata. Proprio cosi, ai tempi della globalizzazione non ha più senso
parlare di apparati per la sicurezza pubblica, ma si ricorre a vere e
proprie imprese transnazionali che "assicurano" la sicurezza di
persone,aziende, impianti industriali e tanto altro, ad un altissimo costo
sia per chi li assume ma anche spesso per le popolazioni civili dei paesi in
cui operano queste aziende. Ad esempio basterebbe osservare ciò che succede
quasi quotidianamente in Nigeria ad opera dei "contractors" ( secondo la
dicitura inglese ) assunti dalla Shell, o in Colombia dalla Coca Cola che si
confronta con il sindacato locale dei lavoratori a suon di rapimenti e di
omicidi su commissione, per finire in Nicaragua e alle tante violenze contro
i bananeros, i coltivatori di banane nelle grandi piantagioni latifondiste,
in mano ad esempio alla multinazionale Dole Fruit Company. Un occasione
tanto "ghiotta" come quella che si presenta in Iraq, ha attirato tutte le
agenzie di security privata della terra, le cui agenzie leader oltre che
statunitensi e sudafricane, sono soprattutto europee (come ad esempio i
giacimenti diamantiferi in Africa occidentale). Purtroppo dopo le tragiche
notizie che hanno riguardato un nostro connazionale, che operava in Iraq con
una di queste agenzie, si fa fatica a guardare con obiettività a ciò che
stanno facendo i "contractors" in quel paese, che tra l' altro con i suoi
15.000 agenti sono di fatto il secondo contingente straniero armato presente
, considerando le altre truppe più numerose, ossia i 130.000 americani e i
9.000 militari britannici. Andrebbe a questo proposito citato che il 26
marzo sul sito internet di Indymedia Barcelona si riportava l'annuncio che
gli Stati Uniti stavano contattando cosiddetti mercenari scelti tra ex
militari cileni, che avrebbero svolto servizio sotto la dittatura di
Pinochet (1973-1990) ed ex agenti di polizia sudafricani del passato regime
segregazionista , ben considerati, entrambi, per le loro abilità tattiche. I
sudafricani presenti in territorio iraqeno sarebbero circa 1500. Ma a far
chiarezza su questo aspetto è interessante vedere come in Cile avrebbe
operato la Blackwater per assumere i suoi agenti.

"A.A.A. offresi lavoro..."
Il 12 ottobre 2003 sul quotidiano cileno El Mercurio appare un annuncio
scritto in modo molto discreto circa il reperimento di uomini esperti in
sicurezza privata che avrebbero dovuto svolgere mansioni in Iraq per un
compenso di 18.000 dollari per sei mesi di servizio: unici requisiti
esperienze di comando e abilità nel parlare l' inglese. Secondo quanto
riportato sul settimanale cileno "Que Pasa", che gia allora fece un suo
reportage sull' argomento, l' annuncio era rivolto a ex militari, che poi si
sarebbero aggiunti agli altri 3000 agenti della Blackwater in Iraq. I
Cileni attualmente costituiscono l' 1 % di tutte le guardie presenti.
Attraverso operatori locali dell' impresa americana, si sarebbero presentate
quasi 400 persone ai "colloqui di lavoro", provenienti per la maggiore dai
reparti speciali, i famosi " Boinas Negras", e dalla marina militare; da
subito la stessa marina militare, la "Armada" cilena, avviò un' inchiesta
per cercare di capire come mai si prendessero i nomi delle persone per i
colloqui direttamente dagli elenchi dei riservisti della Marina, e che tale
operazione venisse fatta da sottufficiali in attività presso la base di
Fuerte Felix Aguayo, che si trova a Concon, una località a 140 km da
Santiago, dove tra l' altro vi è un ufficio che si occupa di offerte di
lavoro di questo tipo. L' inchiesta è andata avanti ma i suoi risultati a
tutt'oggi non sono stati resi pubblici: ciò che si può sapere è che si è
cercato di appurare se i sottufficiali che hanno fatto da tramite per i
richiedenti tale lavoro, abbiano in realtà guadagnato qualcosa da Grupo
Tactico, come intermediari e per aver prima inscritto e poi inviato i
richiedenti a Santiago per il "colloquio" finale per l' assunzione.
Sempre in ottobre il settimanale "Que Pasa" ha reso noto che la Direzione di
Intelligence della Marina avrebbe stabilito che l' impresa Grupo Tactico
appartiene a Josè Miguel Pizarro, ex tenente dell' Esercito, ritiratosi
volontariamente nel 1995 per passare a lavorare con l' azienda di security
americana e che a partire dal luglio 2002 gli sia stato proibito l'
avvicinamento a basi e siti militari cileni, dopo che lo stesso, trovandosi
in Brasile dichiarò che il Cile stava organizzando l'invio di militari in
Colombia per combattere insieme alle truppe statunitensi la guerriglia
marxista. A tale affermazione il governo in tutta fretta dovette chiedere le
scuse ufficiali e propri chiarimenti al governo di Bogotà. Pizarro tra l'
altro è presidente di Red Tactica, un' agenzia che si occupa di consulenza
in materia di difesa e che ha una propria sede a Washington e in altri 10
Paesi latinoamericani, e che risulta legata alla Kroll Associated, impresa
di sicurezza e che, sempre secondo il settimanale cileno, avrebbe avuto un
ruolo decisivo nel fornire informazioni e uomini alla CIA. Elemento di
contatto tra la Kroll e Red Tactica sarebbe Christian Garcia, direttore
delle operazioni di addestramento in America Latina, ex militare di fanteria
per la Marina cilena, trasferitosi dal 2001 negli Stati Uniti e che avrebbe
gia partecipato a numerose missioni all' estero, tra cui Kuwait, Bosnia ,
Kosovo e Timor est.
Per ritornare al reclutamento dei 122 Cileni, ci sarebbe stata una prima
selezione dei primi 400 richiedenti, successivamente ci sono state delle
esercitazioni presso i siti militari di San Bernardo, a sud di Santiago, che
hanno fatto scatenare le ire del ministro della difesa Michelle Bachelet,
che fece aprire un' ulteriore inchiesta su tali esercitazioni per sospetta
violazione della legge sul controllo delle armi. Vanno sottolineate anche le
preoccupazioni per il passaggio di uomini con precedenti cariche militari di
medio livello che, dal servizio di Stato, passano a operare con aziende
private di un altro Paese , portando con sè logicamente le conoscenze, anche
riservate, sui servizi militari del Paese di origine.
A conferma di quanto comunque sia redditizio fare affari in questo settore,
basti rileggere le dichiarazioni di Gary Jackson, presidente della
Blackwater, che in un intervista al giornale La Tercera , ha affermato che è
stato un gran business essersi ritrovati tra le 25 imprese per servizi di
sicurezza che stanno beneficiando dei milionari contratti ( si parla di
investimenti mensili di 4.000 milioni di dollari) aggiudicatisi dopo la gara
d' asta per la licitazione da parte del governo americano di G.W. Bush per i
contratti di sicurezza privata in Iraq. Lo stesso Jim Sierawski, direttore
dell' addestramento di Blackwater, avrebbe confermato i vantaggi di
selezionare personale cileno, stimato per il tipo di addestramento militare
e per le conoscenze e le abilità nell'operare in differenti tipi di
missioni.

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