Iraq: Save the Children, bambini e civili le principali vittime
"Le esplosioni di stamane a Bassora, hanno, tra gli altri, procurato la morte di un gruppo di bimbi che su un pulmino si recavano all'asilo. Nonostante la grande attenzione sulle vicende militari e politiche dell'Iraq”, sottolinea Pippo Costella, Direttore dei Programmi di Save the Children Italia, “si continua a parlare pochissimo di quanto la popolazione civile e in particolare i bambini stanno subendo in questa drammatica crisi. Oggi, e Bassora ne è l'ennesima conferma, i minori iracheni sono costantemente esposti al rischio di essere colpiti da una pallottola, di venire feriti o uccisi da una mina, di essere rapiti o addirittura perdere la vita mentre vanno a scuola. E' necessario”, prosegue Costella, “ristabilire quanto prima delle condizioni accettabili di sicurezza che consentano ai bambini iracheni di avere una vita, nei limiti del possibile, normale. Questa generale instabilità compromette in modo grave tutti i loro diritti, così come sono sanciti nella Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia. Di questo”, conclude il Direttore Programmi di Save the Children Italia, debbono farsi carico in modo responsabile tutti gli stati, nel determinare le loro politiche e le loro strategie”.
L'organizzazione internazionale indipendente per la difesa e la promozione dei diritti dell'infanzia porta avanti uno dei più ampi interventi di aiuti non governativi nel paese asiatico.
Presente in tre province del nord Iraq dal 1991, Save the Children è attiva, dall'aprile 2003, anche nel sud, attraverso un ufficio di coordinamento a Bassora. Oltre 250 le persone impiegate nei progetti, il 90% delle quali irachene. Parte del personale internazionale si sta attualmente rilocando al di fuori dell'Iraq, per motivi di sicurezza.
Per maggiori informazioni o interviste:
Ufficio stampa, Save the Children Italia
Tel: 06.48.07.0023 - press@savethechildren.it - www.savethechildren.it
Nota:
Gli interventi di Save the Children in Iraq mirano, prima di tutto, a prevenire la mortalità e ridurre le malattie e l'indigenza dei piccoli iracheni e delle loro famiglie. Le attività che l'organizzazione svolge vanno dunque dalla fornitura di beni materiali ad interventi nel settore della salute, della nutrizione, della tutela ed educazione dei minori, della sicurezza alimentare.
Educazione
Circa 50 le scuole seguite da Save the Children con interventi di ristrutturazione edilizia, di messa in sicurezza grazie allo sminamento e all'eliminazione di ordigni bellici, di fornitura di kit scolastici, di formazione di oltre 150 insegnanti secondo metodi alternativi rispetto a quello tradizionale delle punizioni fisiche.
Protezione dell'infanzia
La salvaguardia fisica e psico-fisica dei bambini rappresenta il focus dell'intervento di Save the Children. Oltre 8.500 bambini nel sud Iraq hanno frequentato 14 campi estivi nell'ambito dei quali hanno imparato a riconoscere ed evitare terreni minati e ad essere consapevoli dei pericoli rappresentati dalla droga e dalle armi. Nel nord Iraq, anche in collaborazione con il ministero degli Affari Sociali, è stato intrapreso un progetto di individuazione e censimento dei bambini orfani, dei minori lavoratori o utilizzati in attività criminali al fine di predisporre interventi di aiuto. A Bagdad Save the Children si è adoperata per la creazione di aree di sicurezza dove i bambini fossero protetti dal rischio, assai frequente, di rapimenti e violenze. Soprattutto per le bambine residenti in quartieri periferici sono stati attivati servizi di trasporto da casa a scuola.
Salute
Molte famiglie irachene non hanno accesso a cure mediche e servizi sanitari di base. Inoltre, a causa della guerra, sono state interrotte le campagne di vaccinazione. Oltre 200.000 bambini, attraverso Save the Children, sono stati vaccinati contro le principali malattie infettive. Più di 1000 impiegati del ministero della Salute iracheno hanno frequentato corsi di formazione in ambito sanitario e della nutrizione. Nel nord del paese l'attività di Save the Children si è concentrata nella riabilitazione delle strutture ospedaliere, nella fornitura di medicinali e cibo per gli ospedali pediatrici, nel trasporto di ammalati.
Nutrizione
Milioni di bambini iracheni insieme alle loro famiglie soffrono di malnutrizione cronica. Un bambino su 5, aldisotto dei 5 anni, è malnutrito. Grazie a Save the Children oltre 300.000 minori e 66.000 fra donne incinte e madri hanno ricevuto cure e assistenza di base, compreso cibo ad alto valore proteico e informazioni nutrizionali. Insieme al ministero della Salute iracheno e all'Unicef Save the Children ha provveduto a riorganizzare i centri di assistenza alimentare in 7 ospedali dell'area di Bassora e ha assicurato distribuzione di cibo a Najaf e Kerbala.
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