Torture in Iraq. A compierle sono militari Usa. E' tutto documentato dalla Cbs
Secondo l'emittente la pratica sarebbe piuttosto diffusa tra i reparti americani; tanto e' vero che il comando generale in Iraq, al termine di un'inchiesta, ha deferito alla corte marziale sei soldati in servizio nella prigione di Abu Gharib. Il generale Kimmit, comandante delle operazioni in Iraq, intervistato dalla stessa CBS si e' detto "atterrito" all'idea che i suoi uomini abbiano potuto avere comportamenti disumani e contrari alle Convenzioni di Ginevra. (1)
Intanto l'intelligence del Pentagono rilancia: ci sarebbero ex esponenti dei servizi segreti di Saddam Hussein dietro molti degli attentati compiuti contro i soldati e le basi della Coalizione.
Un rapporto del Dipartimento della Difesa, riportato oggi dal New York Times, riferisce che i servizi segreti del deposto raiss avrebbero pianificato l'insurrezione antiamericana molto prima della caduta di Baghdad e adesso lo stanno attuando con metodo scientifico. Gli stessi attentatori ed i miliziani che operano in varie zone calde del Paese provengono - secondo il rapporto - dai reparti scelti dell'ex esercito di Saddam.
Morti altri soldati USA
Intanto, anche oggi i bollettini di guerra raccontano di attacchi, attentati e numerose vittime, dieci delle quali americane.
Otto soldati statunitensi sono rimasti uccisi stamattina a Mahmoudiya, un centro a sud di Baghdad, a seguito di un attentato dinamitardo. La notizia e' stata battuta dall'AP la quale precisa che altri quattro militari risultano feriti in maniera grave. Sempre questa mattina, altri attentati verificatisi in due diverse zone della capitale hanno provocato la morte di due soldati USA.
A Kufa, nei pressi di Nayaf, alcuni razzi anticarro sono stati sparati contro un chek-point americano da un gruppo di miliziani sciiti di Muqata al Sadr. Secondo quanto riferisce la CNN non ci sarebbero vittime.
Nel centro di Bassora, invece, un civile sudafricano è stato ucciso da un gruppo di sconosciuti che hanno sparato da un'auto in corsa.
Lo ha detto la BBC in una corrispondenza dalla citta' dell'Iraq meridionale senza fornire ulteriori dettagli.
La situazione a Falluja
Estremamente tesa e' la situazione a Falluja; da qualche ora sono stati sospesi i bombardamenti aerei ma gli scontri a fuoco continuano in diverse zone della citta'. Un dispaccio della Reuters riferisce che alcuni soldati USA che presidiavano un posto di blocco, stamani hanno aperto il fuoco contro un minibus uccidendo quattro civili. La notizia e' stata confermata da fonti della polizia locale alla stessa agenzia.
La Croce Rossa Italiana ha dovuto nuovamente sospendere l'invio di aiuti umanitari dopo la ripresa dei combattimenti e non e' possibile prevedere quando un nuovo convoglio potra' rientrare in citta'. Solo in tarda mattinata si e' appreso da un portavoce dei Marines, citato dall'AFP, che le truppe americane sono pronte a ritirarsi da Falluja.
Il ripiegamento dovrebbe iniziare da domani, contestualmente al passaggio di consegne alle forze irachene del governo provvisorio.
Fortunatamente senza vittime l'attacco compiuto la notte scorsa a Karbala contro la base militare polacca. Alcuni razzi anticarro sono stati lanciati contro l'installazione militare, ha riferito un portavoce del contingente polacco al World Service della BBC.
Franco Probi
La denuncia è venuta dalla Cbs che ha mandato in onda delle foto delle torture sui prigionieri oltre alla rivelazione che, secondo un'inchiesta delle forze armate Usa, la pratica è diffusa. Non a caso il generale Mark Kimmitt, capo delle operazioni militari in Iraq, aveva reso noto che sei soldati erano stati deferiti alla corte marziale.
Le foto, che mostrano il comportamento contrario alle norme della convenzione di Ginevra dei soldati americani incaricati della sorveglianza nella prigione di Abu Gharib sono state scoperte da qualche settimana. L'inchiesta che ne è seguita ha concluso che "c'erano dei problemi, dal generale in capo della prigione fino alla polizia militare incaricata di sorvegliare i prigionieri".
In una foto si vede un prigionierio costretto a stare in equilibrio precario, con le mani legate e la testa chinata e sotto la minaccia che se fosse caduto sarebbe stato colpito da una scarica di corrente elettrica. Un'altra foto mostra dei detenuti nudi con impressi sui loro corpi degli insulti in inglese. Il generale Kimmit, intervistato da Dan Rather si è detto "atterrito".
"Sono nostri compagni, gente con cui lavoriamo tutti i giorni, che ci rappresentano, che portano le nostre stesse uniformi - ha detto il generale - noi speriamo che i nostri soldati siano ben trattati dal nemico ma se noi non diamo l'esempio su come trattare la gente con dignità e rispetto non possiamo aspettarci che gli altri facciano altrettanto". "Comunque - ha aggiunto Kimmit - si tratta di meno di una dozzina di soldati sui 150 mila che abbiamo in Iraq".
Fonte: http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/esteri/iraq20/prigionieri/prigionieri.html
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