Le forze d’occupazione israeliane uccidono una donna, madre di sette bambini ed uno studente vicino Ramallah
Le Forze d’occupazione israeliane sparano, e muoiono uno studente liceale ed una donna, madre di sette bambini, nel villaggio di Qarawat Bani Zaid a nord di Ramallah.
Le truppe israeliane, nel raid a Nord del West Bank, avevano aperto il fuoco su dei giovani che lanciavano delle pietre, uccidendo il diciassettenne Ramez Arrar e Rasmya Hamdallah Arrar di 35 anni.
I soldati israeliani hanno imposto un totale blocco a Ramallah, isolandola dal resto del West Bank. Centinaia di studenti ed impiegati sono impediti dal raggiungere la vicina università di Birzeit e la stessa città.
A Bethlehem, due bambini sono stati feriti quando i soldati israeliani hanno aperto il fuoco su un gruppo di ragazzi che lanciavano loro delle pietre.
Alcuni testimoni dichiarano che i soldati israeliani aprono il fuoco e lanciano gas lacrimogeni alle scuole liceali dove gli studenti sono seduti per sostenere gli esami di fine anno, forzandoli a lasciare le aule d’esame ed evacuare.
Muhanad Sa’ada e Arafat Rabay’a dell’eta’ di 16 e 17 anni sono state ferite ad el-Obeidieh, ad est di Beit Sahour. Altri due studenti sono stati arrestati.
Un po' più a Nord, I soldati israeliani compiono raid ogni notte nella città di Saida, vicino Tulkarem, anche tre volte in un giorno. Hanno demolito due case, appartenenti a presunti attivisti palestinesi nella città di Nablus.
Al quinto giorno della rioccupazione di Beit Hanoun, otto persone sono morte e migliaia di cedri ed alberi d’olivi sono stati distrutti. L’agricoltura è danneggiata gravemente per i residenti di questa parte della Striscia di Gaza.
Dopo che i soldati israeliani hanno rioccupato Beit Hanoun e sono partite nuove opere di distruzione, Abbas (Abu Mazen) emette un documento con il quale chiede di fermare l’invasione israeliana nelle aree palestinesi.
Al Jazeera riporta, che cinque bambini sono stati feriti a Beit Hanoun quando i soldati israeliani hanno aperto il fuoco su di loro mentre si recavano a scuola.
Sempre nella stessa cittadina della Striscia di Gaza, un reporter d’Agenzia, Hazem Moussa, è stato sparato dalle truppe israeliane.
Alcune pallottole hanno colpito la sua macchina che aveva esposto il marchio TV, ma fortunatamente lui non è stato ferito.
Moussa dichiara e conferma che non vi erano attivisti palestinesi in quel momento nell’area.
A Bethlemme, due giornalisti-fotografi sono stati sparati dalle truppe israeliane vicino la Chiesa della Natività.
Le truppe israeliane hanno arrestato sette palestinesi a Hebron, tre a Jenin ed altri nei campi profughi palestinesi di Nablus’Askar.
Gli israeliani, tramite Israel Radio Reporter hanno confermato di aver demolito 147 case, durante il periodo dell’Intifada, appartenenti ad attivisti palestinesi.
UNRWA, riporta invece, che dall’inizio dell’Intifada per l’indipendenza, sono state demolite 12,000 case dalle forze israeliane nei territori occupati.
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