Nigeria: Plateau, sale il numero di morti
E' drammaticamente salito il bilancio dei morti dell'ultimo scontro tra le milizie cristiane Tarok e la popolazione musulmana Fulani, avvenuto la scorsa domenica nella città di Yelwa, nello stato del Plateau. Secondo fonti locali citate dalla Reuters, i morti sarebbero circa 300, anche se le autorità di polizia stanno incontrando molte difficoltà nell'accertare il numero esatto delle vittime.
Intanto, per pacificare la zona il governatore dello stato del Plateau ha deciso di dispiegare 600 poliziotti in città. Per evitare nuovi episodi di violenza le forze di polizia hanno ricevuto l'ordine di sparare a vista contro i miliziani o qualsiasi persona che provi a turbare l'ordine pubblico, mentre è stato imposto un coprifuoco notturno dalle 20.00 alle 6.00.
Dopo il massacro, il sentimento prevalente presso i Fulani è la rabbia: verso gli assalitori, contro i quali potrebbe presto essere organizzata una rappresaglia che continuerebbe il circolo vizioso di attacchi e contrattacchi tra le due comunità che dura ormai da 3 anni; e contro la polizia, colpevole di non aver protetto i civili dall'assalto dei miliziani. Sembra che la zona fosse stata abbandonata dalle forze di polizia pochi giorni prima dell'attacco, nonostante le proteste della popolazione.
Intanto, si registrano nuovi scontri tra Fulani e Tarok, questa volta nello stato di Jigawa. Secondo una radio locale un attacco, questa volta condotto dai Fulani contro alcuni fattori locali, avrebbe portato ad uno scontro a fuoco in cui avrebbero perso la vita quattro agricoltori e due assalitori.
Dal 1999, anno dell'ascesa al potere del presidente Olusegun Obasanjo, sono 11.000 le vittime di violenze a sfondo etnico e religioso in Nigeria. Solo nello stato del Plateau, negli ultimi tre mesi si sono registrate più di 400 vittime, a cui vanno ad aggiungersi quelle di domenica scorsa.
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