Mai la democrazia a suon di bombe
Si sono mai visti dei terroristi attaccati da decine
di carri armati e di aerei 130H Spectre, con bilanci
di centinaia di morti? No, non si sono mai visti.
Eppure è quanto sta accadendo a Falluja, dove gli
americani, dopo settimane di assedio, stanno
attaccando e bombardando la città, e anche, sia pure
in dimensioni minori, a Najaf. E allora smettiamola di
mentire e di mentirci addosso dicendo che quella in
Iraq è una lotta al terrorismo internazionale e quindi
una legittima conseguenza all'attacco dell'11
settembre.
Quella in Iraq è una guerra a una popolazione che,
nella sua maggioranza, sia nella componente sunnita
(Falluja) che sciita (Najaf), non ci sta alla
'liberazione' americana. E non ci sta per la semplice
ragione che è stata enunciata dal nunzio apostolico di
Bagdad, che credo nessuno possa accusare di
estremismo, anche se la tendenza ormai invalsa in
Italia è di annoverare fra i criptoterroristi tutti
quelli che sono contrari a questa guerra.
Ha detto il nunzio: "Il fatto è che gli iracheni non
vogliono essere occupati da eserciti stranieri". E'
tanto stravagante e bizzarra questa ripulsa? E' una
cosa che può suonar così singolare a noi italiani che
nella nostra storia siamo vissuti tante volte sotto il
tallone di ferro di eserciti e governi stranieri si
trattasse di francesi, spagnoli o tedeschi? Ha detto
uno dei guerriglieri di Falluja all'inviato del
Corriere della Sera, Claudio Lazzaro, entrato in città
con la Croce Rossa: "Gli americani bombardano,
ammazzano e poi dicono che ci vogliono insegnare la
democrazia. Loro vogliono comandare, ma questa è casa
nostra, siamo noi che dobbiamo decidere chi ci
rappresenta". Non si sarebbe potuto dir meglio. E c'è
anche da aggiungere che mentre il ricatto delle
Falangi Verdi, oltre che turpe, è assolutamente
inaccettabile - e non va accettato nemmeno nelle forme
surrettizie, subdole, all'italiana che invece si van
preparando - il merito del loro comunicato è del tutto
condivisibile: "Annunciamo a voi e a tutti gli uomini
liberi del mondo che la nostra è una causa giusta.
Stiamo difendendo la nostra terra, il nostro onore e i
nostri sacri valori, mentre le forze del male sono
venute da oltre gli oceani per occupare la nostra
terra. E' dunque nostro diritto difendere le nostre
terre e questo diritto è contemplato dalle leggi
celesti e dalle leggi internazionali". Potrebbero
essere, a parte qualche dettaglio, parole di un eroe
del nostro Risorgimento. Parole sacrosante.
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