La maggior parte delle violenze contro donne e bambine non veniva denunciata
Afghanistan, sotto l'occupazione americana il 69,4% delle donne delle città aveva subito violenza
C'è una narrazione dell'emancipazione femminile sotto la missione USA/NATO che non rispecchia la verità. E' servita a giustificare la missione militare ieri e serve oggi a descrivere un Afghanistan dove la libertà delle donne è ora in pericolo. Ma lo è sempre stata.
22 agosto 2021
Chi dice che la condizione delle donne durante l'occupazione americana dell'Afghanistan era migliorata nelle città dovrebbe leggere questi dati di ActionAid del 2014:
"Non esistono statistiche ufficiali a livello nazionale sulla violenza di genere in Afghanistan e, secondo uno studio del 2012 dell’UNAMA (United Nations Assistance Mission in Afghanistan), la maggior parte delle violenze contro donne e bambine non vengono denunciate. Per colmare le lacune sulla conoscenza del fenomeno della violenza in Afghanistan, alcune ONG e organizzazioni internazionali hanno effettuato ricerche per stimarne la portata.
Uno studio di Global Rights sulla violenza contro le donne, effettuata in 16 delle 34 province afghane, ha rilevato che l’84.9% delle donne che vivono in zone rurali ha subito almeno una forma di violenza (fisica, psicologica o sessuale) contro il 69,4% delle donne che vivono in aree urbane".
Sono dati che smentiscono la narrazione dell'emancipazione femminile sotto la missione USA/NATO. Quella narrazione è servita ad assopire l'opposizione alla guerra e a giustificare la missione militare. Oggi serve a descrivere un Afghanistan dove la libertà delle donne è ora in pericolo.
E' un'operazione di raffinata manipolazione, efficace su tante donne che sinceramente sono preoccupate per ciò che avviene.
Purtroppo le donne erano in pericolo anche prima della caduta di Kabul, anche se non se ne parlava come oggi.
Le donne erano oggetto di violenza anche prima in quanto gli occupanti avevano stretto scellerati patti di potere con i "signori della guerra" rivali dei talebani. Questi signori della guerra erano protagonisti delle violazioni dei diritti umani e delle donne, inclusi omicidi per libidine, stupri e sevizie. Ma questa emergenza non raggiungeva il grande pubblico e rimaneva all'interno dei dossier.
Le donne di RAWA sotto l'occupazione USA/NATO dicevano:
"Le donne non hanno visto migliorare la loro condizione se non in alcune limitate parti del paese. In altre zone l’incidenza degli stupri e dei matrimoni forzati è nuovamente in crescita, e le donne continuano a indossare il burqa per paura, per tutelare la propria sicurezza. La guerra al terrorismo ha scacciato i talebani dal governo centrale, ma non ha sradicato il fondamentalismo religioso, che è la causa principale delle nostre sofferenze. I signori della guerra e l’Alleanza del Nord sono ancora al potere e sono appoggiati dal governo USA. Costoro sono ideologicamente simili ai talebani. Essi sono misogini quanto loro".
A questa drammatica situazione per le donne si accompagnava un peggioramento, sotto l'occupazione militare USA/NATO della speranza di vita, della mortalità infantile e di altri indicatori sociali. Ma anche questo non veniva raccontato all'opinione pubblica dalla coalizione militare occupante.
Parole chiave:
afghanistan, donne afghane
Allegati
I diritti delle donne afghane (dossier)
821 Kb - Formato pdf
Articoli correlati
- Cosa possiamo fare per lui
David McBride, un nuovo caso Assange
In questa pagina web puoi leggere la storia di questo coraggioso avvocato militare australiano che ha denunciato i crimini di guerra in Afghanistan. E' stato condannato per aver obbedito alla sua coscienza e rivelato la verità.22 maggio 2024 - Alessandro Marescotti - Sit organizzato dall'Associazione socioculturale Newroz
Contro l'apartheid di genere in Afghanistan e la persecuzione delle donne hazara
Gli Hazara sono un popolo nativo dell'Afghanistan e costituiscono più di un quarto della popolazione. Sono più di centotrenta anni che vengono massacrati nella loro patria; le loro terre sono state confiscate e sono stati sfrattati con la forza dalle loro case con omicidi mirati.25 gennaio 2024 - Patrizia Sterpetti - Si tratta dell'ex-avvocato militare australiano David McBride
Rivelò crimini di guerra in Afghanistan: lo stanno processando
L’ultima udienza è si è tenuta il 12 novembre 2023. Mentre entrava in tribunale McBride ha dichiarato: “Oggi servo il mio Paese”. Rischia fino a 50 anni di carcere ma rivendica di aver agito nell'interesse pubblico rivelando azioni criminali. Organizziamo un'azione di sostegno dall'Italia?16 novembre 2023 - Redazione PeaceLink - Whistleblower
David William McBride
David William McBride è un informatore australiano ed ex maggiore dell'esercito britannico ed avvocato dell'esercito australiano. Dal 2014 al 2016 McBride ha fornito all'Australian Broadcasting Corporation (ABC) informazioni sui crimini di guerra commessi dai soldati australiani in Afghanistan.16 novembre 2023 - Redazione PeaceLink
Sociale.network