Conflitti

Nei sotterranei degli States

La realtà che sta inesorabilmente emergendo dalle prigioni irachene non deve sorprenderci: Amnesty International, Human Rights Watch, American Civil Liberties Union denunciano da anni condizioni analoghe nei carceri speciali degli Stati Uniti.
11 maggio 2004
Silvia Baraldini
Fonte: Il Manifesto


Di fronte alla catastrofica realtà delle torture inflitte ai cittadini iracheni dagli eserciti di occupazione statunitensi e britannici, la difesa dei due governi si è incentrata sull'identificazione delle mele marce responsabili di quelli che sarebbero episodi estranei al sistema democratico dei due paesi. Da quando il New Yorker ha pubblicato le prime foto, siamo stati inondati da interviste agli abitanti dei paesini dell'entroterra, da dove provengono i soldati accusati delle sevizie, piene di sgomento e di condanna, tanto per rassicurarci del profondo sentimento democratico che anima gli americani. Curiosamente non è apparsa una sola intervista a quella parte del popolo statunitense che avrebbe potuto testimoniare di sevizie, abusi di potere, violenze sessuali e condizionamenti personalmente subiti. Parlo dei detenuti, politici e comuni, che hanno scontato la loro pena nelle sezioni speciali di Marion, Illinois, Florence, Colorado, Pelican Bay, California, Lexington, Kentucky e Alderson, West Virginia, per nominare solo quelle più tristamente note. Se un giornalista avesse rintracciato Rafael Cancel Miranda, questi avrebbe potuto testimoniare che nei non lontani anni `70, nei sotteranei di Marion, i detenuti venivano ammanettati ai muri e lasciati lì per ore. Frank «Big Black» Smith avrebbe potuto raccontare come tutti i detenuti della prigione di Attica, al termine della loro ribellione, siano stati costretti a passare la gogna nudi mentre membri della guardia nazionale li pestavano con manganelli e fucili. E come lui stesso, in quanto ex-giocatore di football, fosse stato costretto a rimanere in piedi per interminabili ore con un pallone di footbal sotto il mento, circondato da militari pronti a pestarlo non appena lo avesse lasciato cadere. Samuel Brown avrebbe potuto raccontarci del suo infortunio alla cervicale volutamente non curato, una strategia per ammobidirlo prima di essere interrogato dell'Fbi. E Sekou Odinga, del suo torace utilizzato dopo l'arresto come posacenere dai membri della task-force che lo interrogavano. Avrebbe potuto raccontare di sé Alejandrina Torres, detenuta politica portoricana poi graziata da Clinton, violentata nel carcere federale di Phoenix, Arizona, non con un manico di scopa ma con i pugni inguantati di un cosidetto infermiere. O Susan Rosenberg, due mesi dell'inverno 1988 passati senza dormire nella cella della sezione speciale di Lexington con le luci che si accendevano ogni venti minuti, la doccia senza tendina di fronte a una delle 21 telecamere della sezione, l'umiliazione di dover chiedere a una guardia carceraria uomo un assorbente igienico alla volta. Le donne detenute nel carcere statale della Georgia e in quello federale di Dublin avrebbero potuto testimoniare che in prigione può capitare di essere usate sessualmente dagli stessi individui che dovrebbero proteggerti. A Pelican Bay e Florence i giornalisti avrebbero trovato le gabbie-madri di quelle ora in uso a Guantanamo.

Note: http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/10-Maggio-2004/art87.html

Articoli correlati

  • Fame, bombe e sfollamenti forzati: queste le armi del governo israeliano contro Gaza, Libano e…
    Disarmo
    Sullo sfondo emerge il grande business della guerra

    Fame, bombe e sfollamenti forzati: queste le armi del governo israeliano contro Gaza, Libano e…

    Netanyahu ha bombardato ospedali e scuole, fatto morire di fame bambini, distrutto infrastrutture e alloggi e reso la vita invivibile a Gaza
    22 ottobre 2024 - Rossana De Simone
  • Il ruolo dei Caschi Blu dell'ONU in Libano: storia e attualità
    Conflitti
    Israele sta violando la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza ONU votata anche dagli USA

    Il ruolo dei Caschi Blu dell'ONU in Libano: storia e attualità

    Il governo israeliano "viola la risoluzione ONU", lo dice la missione ONU Unifil. E il governo Usa? Sostiene l'invasione del Libano, dopo aver dato lezioni di diritto internazionale a Putin e al mondo intero.
    1 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • "Salvador Allende era un pacifista"
    Storia della Pace
    Le parole dello scrittore cileno Jorge Baradit Morales

    "Salvador Allende era un pacifista"

    "Era un pacifista che, nei momenti in cui trionfava la via armata, insisteva che la via era la pace e la democrazia. Oggi Salvador Allende è una figura mondiale al pari di Martin Luther King, Mahatma Gandhi e altri che 'in nome dell’amore' per l’umanità furono assassinati dai mercanti di morte".
    27 giugno 2024 - Alessandro Marescotti
  • Con l'appoggio dell'estrema destra passa il nuovo patto militare fra Stati Uniti e Svezia
    Disarmo
    Ieri il parlamento di Stoccolma ha approvato il controverso patto DCA

    Con l'appoggio dell'estrema destra passa il nuovo patto militare fra Stati Uniti e Svezia

    La Società svedese per la pace e l'arbitrato ha criticato duramente l'accordo, sottolineando che, a differenza di patti simili firmati con Norvegia e Danimarca, il DCA svedese non contiene riserve contro l'introduzione o lo stazionamento di armi nucleari.
    19 giugno 2024 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)