Le menzogne di Putin
Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, aveva dichiarato il 17 febbraio che i media occidentali stavano diffondendo "propaganda" parlando della Russia che avrebbe attaccato l'Ucraina, e aggiungeva:
"Purtroppo, la guerra per i media occidentali non è iniziata. I media occidentali hanno fatto del loro meglio per far sì che la guerra scoppiasse. Non ci sono prove che verrà effettuato un attacco. Ogni notizia che leggiamo sui media occidentali su questo è una bugia".
Ci avevano anche ironizzato sopra sull'invasione annunciata da Biden.
E' gravissimo tutto questo. E' stata mancanza di buona fede. Anzi, ancor di più: menzogna.
In questo senso la diplomazia russa si è bruciata tutta la sua credibilità. Ed è la cosa peggiore che potesse accadere.
In tutti i trattati internazionali, in tutti i documenti diplomatici ricorre un'espressione: "buona fede". Ossia le trattative vanno sempre condotte in buona fede e senza la buona fede salta completamente il valore dei contatti diplomatici, che non possono essere condotti sul nascondimento della verità e sulla menzogna.
Intendiamoci, la mancanza di buona fede non è solo una caratteristica della Russia di Putin, dato che l'intera invasione dell'Iraq del 2003 si basava su una bugia: la fantomatica presenza delle armi di distruzione di massa, mai trovate.
Di qui la necessità di ricorrere sempre e a fonti indipendenti.
Ancor di più la mancanza di buona fede costituisce un grande motivo di scandalo di questa crisi militare, uno scandalo che dobbiamo rimarcare in quanto fa venir meno la possibilità di costruire analisi sui dati provenienti da fonti ufficiali.
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