“Il vertice di Antalya è stato un successo importante”
Non solo. “Abbiamo già inviato 50 camion all’Ucraina e ne invieremo altri”, ha continuato, confermando l’impegno della Turchia a portare avanti i colloqui con Mosca e Kiev per un cessate il fuoco: “In seguito ai nostri sforzi, i ministri degli Esteri russo e ucraino hanno incontrato il nostro ministro degli Esteri ad Antalya. Questo incontro, che ha avuto luogo nel bel mezzo di un conflitto, può essere definito una vittoria diplomatica. Il vertice di Antalya è stato un successo importante”. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha espresso la sua gratitudine alla Turchia per aver applicato la Convenzione di Montreux, che prevede la chiusura degli stretti dei Dardanelli e del Bosforo e impedisce di fatto il passaggio di navi militari russe nel Bosforo.
Erdoğan ha sottolineato l’importanza di mantenere una stretta cooperazione e dialogo con la Germania, affermando che il colloquio con Scholz non si è limitato alla discussione di questioni regionali, ma si è anzi concentrato sul conflitto Russia-Ucraina, di importanza mondiale. Di seguito le dichiarazioni del presidente Erdoğan:
“Il cancelliere della nostra amica e alleata Germania è venuto per la prima volta in visita in Turchia. Le relazioni tra Turchia e Germania sono forti e dinamiche, e in quanto a intensità non hanno eguali. Nell’ambito del nostro colloquio abbiamo discusso aspetti politici, commerciali e culturali, ma ci siamo concentrati, con notevoli sviluppi, principalmente sul conflitto Russia-Ucraina, che non fa parte soltanto della nostra agenda regionale, ma è di rilevanza mondiale. Essendo entrambi i nostri Paesi alleati della NATO, nutriamo forti preoccupazioni”.
Obiettivo commerciale: 50 miliardi di dollari
“La Germania è il primo partner commerciale della Turchia nelle esportazioni e il secondo nelle importazioni. Nel 2021 il nostro volume di interscambio ha superato i 41 miliardi di dollari e siamo determinati a raggiungere i 50 miliardi di dollari”.
“Continueremo a incoraggiare i turchi-europei”
“Diamo molto valore alla dimensione umana, uno dei perni fondamentali sui quali si basano le nostre relazioni. Il turismo straniero in Turchia è costituito in larga parte da cittadini provenienti dalla Federazione Russa, seguiti da cittadini provenienti dalla Germania, ed è proprio con quest’ultima che desideriamo rafforzare le relazioni. Lo scorso anno abbiamo festeggiato il VX anniversario della forza lavoro turco-tedesca. Özlem Türeci e Uğur Şahin (fondatori dell’azienda tedesca BioNTech, NdT) sono stati motivo di orgoglio sia per la Germania che per la Turchia nella lotta contro l'epidemia. D’ora in poi continueremo a incoraggiare i turchi-europei in ogni campo.
La Germania è indiscutibilmente uno dei paesi leader dell'UE. Credo che con l’aiuto dei rappresentanti tedeschi le relazioni Turchia-UE si evolveranno ulteriormente. L'università turco-tedesca di Istanbul è per noi un serio trampolino di lancio in tal senso. Ne abbiamo discusso anche con il Cancelliere, insistendo sull’importanza di istituire al più presto un'università turco-tedesca in Germania, anche allo scopo di ridurre il divario ideologico. Di questo si occuperanno i nostri rappresentanti speciali İbrahim Kalın e Çağatay Bey”.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si dice d’accordo sul cessate il fuoco
“Come Cancelliere, sono contento di venire per la prima volta in visita in Turchia. Il presidente Erdoğan e io abbiamo parlato a lungo: questo non può che comprovare i nostri buoni rapporti. L’attacco della Russia all’Ucraina sta continuando, ogni giorno apprendiamo nuove terribili notizie sulla sofferenza del popolo ucraino, proviamo dolore per le persone che hanno perso la vita e per le città distrutte. Siamo entrambi d’accordo sul raggiungimento di un cessate il fuoco il prima possibile. Deve essere garantito un corridoio sicuro per i civili in fuga. Ogni giorno, missile dopo missile, la Russia si allontana sempre di più dalla comunità internazionale. Facciamo appello al leader russo: fermati.
Articoli correlati
- Il caso delle diserzioni nella 155ª Brigata meccanizzata «Anna di Kiev»
Ucraina, il fallimento dell'accanimento guerrafondaio di Macron
Già durante l'addestramento in Francia, 50 soldati avevano disertato. Rientrati in Ucraina, le cifre sono cresciute in modo esponenziale: altri 1.700 uomini hanno disertato, abbandonando la brigata. Arrivati a Pokrovsk, nel Donbass, quelli che non hanno disertato sono stati mandati a morire.3 gennaio 2025 - Alessandro Marescotti - Terza puntata dall'Odessa del fotoreporter Mauro Carlo Zanella
Ucraina, una guerra che l’Unione Europea poteva evitare, ma ha alimentato
La guerra in Ucraina ci porta indietro di oltre cent’anni, alla Prima Guerra Mondiale: le città sostanzialmente al sicuro, dove si prova a continuare a vivere una vita normale e i ragazzi in trincea a morire per conquistare o difendere la striscia di terra contesa.29 dicembre 2024 - Mauro Carlo Zanella - Il racconto natalizio di un inviato in Ucraina
Natale a Odessa
La mattina di Natale mi sono svegliato nel buio più totale. Fortunatamente un amico pacifista mi aveva regalato una minuscola torcia che fa una luce incredibile; senza di essa sarebbe stato problematico vestirsi e scendere le ripide scale in fondo al corridoio.28 dicembre 2024 - Mauro Carlo Zanella - La nuova cortina di ferro
La lunga frontiera dall'Ucraina a Trieste
Breve analisi delle prospettive che si aprono in Europa dopo la prevedibile, anche non certo imminente, fine del conflitto armato in Ucraina. Una guerra persa da Kiev sul campo e dai suoi sponsor occidentali.23 dicembre 2024 - Valeria Poletti