Conflitti

Protestano pubblicamente con un video

Questi soldati ucraini sono stati mandati al massacro

La controffensiva di Kiev è cominciata. Ed è andata male per gli ucraini. I sopravvissuti raccontano di essere stati usati come carne da cannone. Era stato raccontato loro che non avrebbero incontrato resistenze e invece sono stati bersagliati. Uno su tre non ce l'ha fatta a ritornare indietro.
I soldati ucraini che in data 8 giugno 2023 protestano per essere stati mandati allo sbaraglio nella controffensiva
Questi sono i soldati ucraini sopravvissuti a un assalto. Protestano con un video per essere stati mandati allo sbaraglio.
Era stato detto loro che non avrebbero incontrato resistenza sulle linee di difesa russe, e invece sono stati massacrati.
Gli assalti ordinati da Zelensky e sostenuti dalla NATO stanno fallendo tragicamente.
La controffensiva si sta rivelando un bagno di sangue.
Uno su tre non torna più indietro.
Viene da pensare agli assalti impossibili ordinati dal generale Cadorna nella prima guerra mondiale, raccontati da Emilio Lussu in "Un anno sull'Altipiano" e descritti magistralmente nel film di Francesco Rosi "Uomini contro".
Queste immagini ritornano drammaticamente alla mente oggi.
«Morire, non ripiegare», era la frase celebre del generale Cadorna.
Gli assalti frontali allo scoperto, attacchi suicidi che sotto il comando di Cadorna erano la regola: nelle undici battaglie dell’Isonzo, oltre 120 mila morti, per spostare il fronte di pochi metri.
Oggi rischiamo di rivedere lo stesso copione di sangue.
E le armi inviate dall'Europa e dagli Stati Uniti, ben lungi dall'avere come scopo la protezione dei civili, sono uno strumento messo in mano a giovani che conosceranno la morte nelle prossime ore.
Servano a mandare allo sbaraglio i militari ucraini in un'assurda quanto sanguinosa controffensiva contro quelle che sono probabilmente, in questo momento, le linee militarmente più fortificate del mondo.
Zelensky come Cadorna.
Note: Qui sotto trovate le traduzioni in inglese, francese e spagnolo a cura di Marinella Correggia.

Allegati

  • Estos soldados ucranianos fueron enviados al matadero

    Alessandro Marescotti
    Fonte: Traduzione di Marinella Correggia
    237 Kb - Formato pdf
    Protestan públicamente con un vídeo. La contraofensiva de Kiev ha comenzado. Y ha ido mal para los ucranianos. Los supervivientes cuentan que los utilizaron como carne de cañón. Les dijeron que no encontrarían resistencia y, en cambio, fueron el blanco de sus ataques. Uno de cada tres no logró regresar.
  • These Ukrainian soldiers were sent to the slaughter

    Alessandro Marescotti
    Fonte: Traduzione a cura di Marinella Correggia
    6415 Kb - Formato pdf
    They protest publicly with a video. Kiev's counteroffensive has begun. And it has gone badly for the Ukrainians. Survivors tell of being used as cannon fodder. They were told that they would not encounter resistance and instead they were targeted. One in three did not make it back.
  • Ces soldats ukrainiens ont été envoyés au massacre

    Alessandro Marescotti
    Fonte: Traduzione a cura di Marinella Correggia
    233 Kb - Formato pdf
    Ils protestent publiquement à l'aide d'une vidéo. La contre-offensive de Kiev a commencé. Et elle a mal tourné pour les Ukrainiens. Les survivants racontent qu'ils ont été utilisés comme chair à canon. On leur avait dit qu'ils ne rencontreraient pas de résistance, mais ils ont été pris pour cible. Un sur trois n'est pas revenu.

Articoli correlati

  • “Chi ama la pace non alimenta la guerra”, prosegue l'iniziativa contro l'escalation in Ucraina
    Pace
    Albert - bollettino pacifista dal 27 gennaio al 2 febbraio 2025

    “Chi ama la pace non alimenta la guerra”, prosegue l'iniziativa contro l'escalation in Ucraina

    Pubblichiamo l'appello pacifista ai deputati che il 28 gennaio hanno votato per il rinnovo dell'invio di armi in Ucraina. L’iniziativa, promossa da figure come padre Alex Zanotelli e monsignor Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi, prosegue contro la guerra e i nuovi programmi di riarmo
    29 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink
  • Armi all'Ucraina: lettera di un pacifista ai deputati
    Editoriale
    Imminente il voto alla Camera sul nuovo invio di armi

    Armi all'Ucraina: lettera di un pacifista ai deputati

    Le nostre armi non saranno usate dal milione di ucraini che disertano o fuggono alla leva. Per ogni ucraino che combatte ve ne sono 5 che si rifiutano di farlo e che ci pongono un problema etico. Stiamo infatti costringendo a combattere persone che non vorrebbero fare più la guerra.
    28 gennaio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Giorno della Memoria: il dovere di ricordare senza ambiguità
    Storia della Pace
    Il 27 gennaio 1945 l'Armata Rossa liberò il campo di concentramento di Auschwitz

    Giorno della Memoria: il dovere di ricordare senza ambiguità

    Oggi più che mai, a ottanta anni da quel giorno, il dovere di ricordare l'Olocausto si scontra con una realtà che desta preoccupazione: ambiguità, revisionismi e indulgenze verso figure e movimenti complici del genocidio e dell'ideologia nazifascista.
    26 gennaio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Come proseguirà la campagna contro l’invio delle armi in Ucraina
    Pace
    Albert - bollettino pacifista dal 20 al 26 gennaio 2025

    Come proseguirà la campagna contro l’invio delle armi in Ucraina

    Il 28 gennaio la Camera dei Deputati esaminerà il decreto governativo che autorizza un nuovo invio secretato di armi in Ucraina. Sarà comunicata all'aula la petizione, inviata ai sensi dell'articolo 50 della Costituzione, con cui tanti cittadini si oppongono alla guerra e all'invio di altre armi.
    24 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.27 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)