Sono la figlia di una terra rubata
È il caso, ad esempio, della guerra secolare in Kurdistan dove tutti i Governi e le Nazioni hanno taciuto. Un popolo di circa 35 - 40 milioni che a tutt’oggi è senza una patria, a cui sono negati i diritti di identità, un popolo i cui cittadini vengono ancora oggi uccisi, impiccati con la gru nelle piazze e sterminati alla luce del mondo e sotto il silenzio degli altri Paesi.
E sebbene l’agenda politica sia ricca di tanti eventi per la commemorazione e la difesa e tutela dei diritti umani, continuano, allo stesso tempo, le guerre, dove moltissime persone innocenti continuano a perdere la vita. Invece di festeggiare e commemorare, i Paesi firmatari della Convenzione dei diritti dovrebbero, dunque, essere umili e dichiarare il loro fallimento, perché la maggior parte dei paesi firmatari sono gli stessi che da anni calpestano e negano i diritti umani più semplici.
Tra questi Paesi figurano: Cina, Afghanistan, Egitto, Iran, Turchia ed anche l’Iraq che, nonostante sia firmatario della Convenzione sui diritti del 1958, ha utilizzato ogni forma di oppressione e violenza contro il popolo kurdo, attuando un genocidio e negando ed eliminando identità, vita e storia dei kurdi.
Ancora oggi ci sono anime umane che subiscono questa repressione, ci sono ancora persone che vengono annullate solo perché hanno osato esprimere e pretendere i propri diritti, o perché hanno dichiarato: "Ci siamo anche noi".
Le guerre nel mondo sono ancora tante: in Ucraina, Afghanistan, Palestina, Kurdistan..., e anche quello che sta succedendo ora in Iran è una guerra, tanti altri conflitti invece sono stati dimenticati, e per questo molte persone sono senza un’identità, molti popoli sono senza una patria, ed io appartengo proprio ad uno di questi popoli:
Io sono kurda
Io sono FIGLIA DI UNA PATRIA RUBATA!
La mia patria è stata sacrificata, e la sua divisione è stata pianificata dai paesi potenti dell’Occidente che hanno creato delle Nazioni immolandone altre, come ad esempio, il Kurdistan.
La terra dei kurdi, secondo il Trattato di Losanna del 24 luglio del 1923 e sottoscritto tra Gran Bretagna, Francia, Giappone, Grecia, Turchia e altri Paesi, ha abrogato il testo del Trattato di Sevres (un accordo tra l'Impero Ottomano e gli Stati vittoriosi della prima guerra mondiale), ha portato alla divisione delle aree kurde e alla spartizione della terra del Kurdistan tra Iraq, Turchia, Siria e Iran, senza nessuna considerazione del popolo kurdo.
L’Europa e le Nazioni Unite hanno sempre ignorato la sofferenza del popolo kurdo e di quella terra così martoriata, non hanno mai pensato ad un piano o ad un progetto di pace a favore di quell’area, anzi, hanno sempre voltato le spalle ai kurdi, senza mai essere, con i kurdi, alleati sinceri ed onesti. E qualsiasi accordo faccia l’Occidente i kurdi vengono sempre dimenticati.
Se l’accordo di Losanna del 1923 ha diviso violentemente il popolo kurdo, ora l’accordo della Nato del 2023 accontenta le richieste del fascista Erdogan, in quanto sacrifica, ancora una volta, i kurdi, dando piena libertà al sultano per realizzare i suoi piani ed attaccare il Rojawa: perché ormai ci si è dimenticati che sono stati i kurdi a vincere contro i jhadisti e l’Isis (appoggiati dagli stessi turchi), e che sono stati i kurdi a difendere, non solo il kurdistan, ma l'intera umanità da quei criminali.
L’accordo tra l’Europa e la Turchia del fascista Erdogan ha concesso il permesso alla Finlandia e alla Svezia di entrare nella Nato, in cambio però della vita dei kurdi, che per la Comunità Europea e la Comunita Internazionale continua ad essere una moneta senza valore sul mercato.
Secondo l'articolo 38 dell’accordo di Losanna: "Il governo turco si impegna a difendere i diritti, la proprietà e le libertà dei cittadini turchi, indipendentemente dalla lingua, dalla razza o dalla religione". Al contrario, la Turchia non ha implementato nessuno degli articoli relativi alle comunità in Turchia, inclusi curdi e armeni. A Losanna il sogno di una statualità Kurda è stato cancellato: i Paesi che dividevano il Kurdistan hanno iniziato a massacrare ed annientare i kurdi, in particolare lo Stato turco, che si è approfittato dell’assenza dei kurdi per realizzare il suo sogno di sopravvivenza e supremazia; una malsana realtà che ha causato danni e instabilità per 100 anni.
Nella storia è riconosciuto che la Turchia e l’Iran sono sempre stati nemici e che il Kurdistan è sempre stato il loro campo di battaglia. I kurdi sono il loro nemico comune: li colpiscono e li uccidono, bombardando la loro terra, ma nessuno ne parla, nessuno parla dell'aggressore e nemmeno dell'aggredito come, invece, se ne parla per altre questioni di guerra oggi in corso.
Nessuno si preoccupa delle vittime e nessuno pronuncia che l’aggredito ha il diritto di difendersi e di essere difeso, perché questa guerra è lontana dalle loro case e dalle porte dell’Europa. Da quando è iniziata la rivoluzione in Iran, il regime sanguinario della Turchia e quello del terrorista religioso dell’Iran hanno intensificato i loro attacchi contro i kurdi.
E la negligenza e il silenzio dell’Europa è come benzina sul fuoco che aumenta la criminalità dei due regimi criminali contro i kurdi.
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