Conflitti

Milley aveva paragonato la situazione dell’Ucraina alla prima guerra mondiale

L’anno scorso il generale Mark Milley aveva ragione sulla guerra in Ucraina?

Intorno al Natale del 1914, aveva detto Milley, "c’era una guerra che non si poteva vincere sul piano militare". Eppure i leader europei avevano deciso che l’unica scelta fosse spingere per una vittoria totale. Un milione di morti diventarono 20 milioni alla fine della guerra.
30 luglio 2023
Jason Willick (opinionista del Washington Post)
Tradotto da per PeaceLink

Mentre la controffensiva ucraina stenta ad avanzare contro le linee fortificate russe, ripercorro le osservazioni fatte alla fine dello scorso anno dal generale Mark A. Milley, capo di stato maggiore dell’esercito statunitense.

 Milley aveva parlato all'Economic Club di New York nel novembre 2022 (https://www.econclubny.org/recent-speakers/-/blogs/gen-mark-a-milley), proprio mentre le truppe ucraine stavano ultimando l’espulsione delle forze russe dalla città meridionale di Kherson. Kyiv aveva stupito il mondo respingendo l’invasione iniziale di Mosca, costringendo la Russia a tornare all'incirca alle linee di controllo attuali (https://www.washingtonpost.com/opinions/interactive/2023/ukraine-war-analysis-stalemate-economy-aid/?itid=lk_inline_manual_4) - e l’alto generale statunitense aveva suscitato scalpore ipotizzando una soluzione negoziata alla guerra.

Milley aveva paragonato la situazione dell’Ucraina alla prima guerra mondiale. Intorno al Natale del 1914, aveva detto, "c’era una guerra che non si poteva vincere sul piano militare". Eppure i leader europei avevano deciso che l’unica scelta fosse spingere per una vittoria totale. Un milione di morti diventarono 20 milioni alla fine della guerra.

"Le cose possono peggiorare", aveva dunque detto Milley, aggiungendo: "Quando c’è un’opportunità di negoziare, quando si può raggiungere la pace, questa possibilità va colta. Cogliere l’attimo".

La settimana successiva, Milley suggeriva nuovamente che erano maturi tempi per un negoziato. In una conferenza stampa https://www.youtube.com/watch?v=eoxCo1mXzEE&t=6s , affermava che, nonostante l’eroico successo dell’Ucraina nel cacciare i russi da Kharkiv e Kherson, sarebbe stato "molto difficile" cacciare l’esercito russo dall’intero paese con la forza. Ma era auspicabileun’apertura per soluzioni politiche: "Si preferisce negoziare da una posizione di forza e la Russia in questo momento è in difficoltà".

Il ballon d’essai di Milley non era stato raccolto. L’amministrazione Biden aveva prontamente preso le distanze dalle sue osservazioni (https://www.politico.com/news/2022/11/14/u-s-ukraine-milley-negotiations-00066777). Non sappiamo se la Russia avrebbe potuto essere aperta a negoziati. Ma la semplice idea di esplorare un accordo politico veniva considerata nei circoli politici di Washington come una minaccia per l’obiettivo di una vittoria totale degli ucraini.

Le aspettative sulle prospettive dell’Ucraina di portare a termine una controffensiva decisiva contro le restanti posizioni russe a est si sono sgonfiate durante l’inverno e la primavera. 

Alimentata dall’arrivo di armi statunitensi, l’offensiva è stata finalmente avviata all’inizio del mese scorso. Ma la svolta sperata non si è materializzata. Gli analisti militari Michael Kofman e Rob Lee  (https://warontherocks.com/2023/07/ukraine-struggles-to-scale-offensive-combat-operations/ ),  recentemente tornati dal fronte, descrivono una guerra di logoramento, con le forze russe trincerate che tengono il terreno mentre i soldati ucraini, relativamente inesperti, fanno fatica a sincronizzare le operazioni.

In pubblico, i leader occidentali esortano alla pazienza. La controffensiva ucraina è tutt’altro che conclusa. Tuttavia, lo scetticismo di Milley sulla capacità dell’Ucraina di raggiungere una vittoria totale sembrava diffuso all’interno dell’amministrazione Biden prima dell’inizio della controffensiva.

Sul Wall Street Journal, Daniel Michaels (https://www.wsj.com/articles/ukraines-lack-of-weaponry-and-training-risks-stalemate-in-fight-with-russia-f51ecf9 ) ha riferito che "i funzionari militari occidentali sapevano che Kiev non aveva tutto l’addestramento e le armi - dalle granate agli aerei da guerra - di cui aveva bisogno per sloggiare le forze russe". In aprile, il Post ha riferito (https://www.washingtonpost.com/national-security/2023/04/10/leaked-documents-ukraine-counteroffensive/ ) di un documento di intelligence statunitense trapelato, che prevedeva solo "modesti" guadagni territoriali per l’Ucraina. "Le perduranti carenze ucraine nell’addestramento e nelle forniture di munizioni probabilmente ostacoleranno i progressi e aggraveranno le perdite durante l'offensiva", si leggeva nel documento.

Se questo è rappresentativo delle valutazioni militari e di intelligence del governo, perché l’amministrazione Biden non è stata più rapida nel fornire armi avanzate all'Ucraina?

Una risposta è che non esiste una magica "arma miracolosa" che possa fare la differenza in modo decisivo. Parlando all’Aspen Security Forum la scorsa settimana, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha sottolineato che l’alta qualità delle difese aeree di entrambe le parti ha reso la superiorità aerea irraggiungibile. Ha detto che i comandanti militari americani dubitano "che gli F-16 possano giocare un ruolo decisivo in questa controffensiva". 

Un’altra risposta è che l’Occidente fa fatica a soddisfare le esigenze attuali dell’Ucraina, poiché la sua base industriale militare non si trova in una situazione di guerra. La carenza di proiettili d’artiglieria da 155 mm è apparentemente così grave che l’amministrazione Biden è stata costretta a inviare munizioni a grappolo per colmare la lacuna. L’invio all’Ucraina del sistema missilistico Atacms dell’esercito - una delle ultime armi importanti che l’amministrazione sta trattenendo - potrebbe danneggiare la prontezza di risposta degli Stati Uniti in altre parti del mondo (https://www.washingtonpost.com/national-security/2023/07/22/ukraine-us-long-range-missiles/?itid=lk_inline_manual_22 ).

Vale la pena farsi la famosa domanda del generale David Petraeus alla vigilia della guerra in Iraq nel 2003 (https://gai.georgetown.edu/tell-me-how-this-ends/ ): "Ditemi come va a finire". Se la controffensiva ucraina dovesse fallire, la strada politicamente meno difficile da percorrere non sarà probabilmente il negoziato con una Russia rafforzata. Piuttosto, l’Occidente si preparerà a un’altra offensiva ucraina nel 2024, e a un’altra ancora dopo. Dopotutto, ci sono esiti peggiori di uno stallo nell’Ucraina orientale, che - pur essendo costoso - non è né fisicamente rischioso né politicamente umiliante per gli Stati Uniti.

L'Ucraina è sul campo di battaglia e un crollo russo potrebbe ancora verificarsi. Le guerre di logoramento possono apparire in fase di stallo, e poi improvvisamente, il crescente numero di vittime porta al crollo delle linee difensive. L’ammutinamento del gruppo Wagner del mese scorso ha messo in evidenza la fragilità delle strutture di comando della Russia. 

Ma se le prospettive di una vittoria militare ucraina sono di fatto remote, e se la leadership statunitense lo sa, allora dobbiamo sperare che mostri più saggezza e flessibilità, rispetto ai leader della prima guerra mondiale dei quali Milley ha parlato lo scorso novembre. I lanciarazzi Himars che gli Stati Uniti stanno reclamizzando con la guerra in Ucraina

Note: Traduzione a cura di Marinella Correggia

Titolo originale
Was Gen. Mark Milley right last year about the war in Ukraine?
July 26, 2023 at 3:27 p.m. https://www.washingtonpost.com/opinions/2023/07/26/ukraine-counteroffensive-negotiations-milley-biden/


Per approfondimenti

11.11.2022
Il generale Milley: "Le guerre sono un fattore destabilizzante, ora in Ucraina colloqui diplomatici". Punto di vista non approvato dalla Casa Bianca
https://lists.peacelink.it/pace/2022/11/msg00022.html

11.11.2022
Colombe e falchi negli Usa dopo il ritiro russo da Kerson: il generale Miller è per il negoziato, Biden no
https://lists.peacelink.it/pace/2022/11/msg00021.html

12.11.2022
Il generale americano Milley prende in contropiede Biden e auspica trattative di pace con la Russia
https://lists.peacelink.it/news/2022/11/msg00015.html

26.5.2023
Il generale Milley dal Pentagono raffredda gli entusiasmi europei sui caccia F-16 a Kiev: "Non saranno armi magiche"
https://lists.peacelink.it/disarmo/2023/05/msg00023.html

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