Il Regno Unito riconosce i crimini dell'ISIS contro gli Yazidi
Gli Yazidi hanno sofferto molto per mano dell'ISIS, solo perché non sono musulmani, ad oggi si vedono ancora le conseguenze di quest'azione criminale. Pertanto, cercare giustizia è necessario per coloro che hanno perso la vita e per le vittime sopravvissute, e la storia merita di essere riconosciuta.
Il Regno Unito ha ufficialmente riconosciuto cinque episodi di crimini legati all'uccisione di massa: l'Olocausto, in Ruanda, a Srebrenica, il crimine di massa in Cambogia e oggi il genocidio degli Yazidi.
Come UDIK – Unione Donne Italiane e Kurde - portiamo avanti questa battaglia e ci siamo attivati a lanciare un appello.
Lo scorso 18 maggio 2023 durante il convegno svolto a Mestre-Venezia con la presenza dei sindaci, rappresentanti della Regione Veneto, Alessandra Moretti e tante altre istituzioni come la senatrice Albertina Soliani presidente dell’Istituto Cervi, la presidente della comunità Armena in Italia, la responsabile del coordinamento donne ANPI nazionale e le associazioni locali, abbiamo lanciato un appello per il riconoscimento del genocidio di ANFAL, del bombardamento chimico di Halabija e non l’ultimo quello degli Yazidi, e abbiamo chiesto l’impegno per far conoscere questi crimini a livello locale e poi portarlo al nostro Parlamento e al governo italiano.
Spero, speriamo che anche l'Italia faccia questo passo per riconoscere i genocidi del popolo kurdo che ha subito.
Articoli correlati
- Il 26 maggio 2004 il New York Times riconobbe i propri errori pubblicando un articolo
Le presunte armi di distruzione di massa di Saddam in Iraq
Giornali come il New York Times, fino al 2003 ostili alla guerra, finirono per accettare come veritiere le affermazioni di Powell e per considerare ineluttabile l'intervento armato. A guerra terminata non fu trovata alcuna traccia di quelle fantomatiche armi.16 novembre 2023 - Un recente studio scientifico ripropone la questione
Problemi di salute mentale dei veterani e militari americani
Dopo due decenni di guerra continua in Afghanistan, una crescente popolazione di veterani si presenta per cure di salute mentale. La depressione rimane una delle principali condizioni di salute mentale nei militari. E ogni anno più di seimila si suicidano. - How to fight against war disinformation? Julian Assange shows a way
"My one and only New Year's Resolution": Letter from an ex-pacifist (now no longer "ex")
January 1st of each year is the time for formulating resolutions to keep or break (usually the latter) during the 365 days ahead. So Martina, an ex-pacifist who now is no longer “ex”, has decided to make only one resolution for 2023. “That way,” she says, “I’m sure to keep it.”8 gennaio 2023 - Patrick Boylan - Come combattere la disinformazione di guerra? Julian Assange ce lo insegna.
Il mio Buon Proposito per il nuovo anno: lettera di una ex-pacifista (ora non più “ex”)
Il 1° gennaio di ogni anno è il momento consueto per formulare i buoni propositi per i 365 giorni a venire. Se ne formulano tanti e di solito se ne mantengono pochi. Una ex-pacifista, ora decisa a non essere più ex, ha invece scelto per quest'anno un solo proposito. Così è più sicura di mantenerlo.2 gennaio 2023 - Patrick Boylan
Sociale.network