Conflitti

I servizi segreti lo spiavano da tempo

Richiesti a Kiev gli arresti domiciliari per il segretario del Movimento Pacifista Ucraino

Yurii Sheliazhenko, leader pacifista ucraino e ricercatore nel campo della nonviolenza, è accusato di aver violato il codice penale ucraino scrivendo un testo dal titolo "Agenda per la pace" che era stato inviato al presidente dell'Ucraina Zelensky.
8 agosto 2023
Associazione PeaceLink

Oggi si è svolto l'interrogatorio di Yurii Sheliazhenko, segretario del Movimento Pacifista Ucraino, e alla fine è stata formalizzata dagli investigatori (SBU, servizi segreti dell'Ucraina) la richiesta di arresti domiciliari. Non è stata ancora fissata l'udienza in tribunale per accogliere o meno tale richiesta degli arresti. Yurii Sheliazhenko

I servizi segreti lo spiavano da tempo.

Yuri Sheliazhenko è accusato di aver violato il codice penale ucraino scrivendo questa "Agenda per la pace" che era stata inviata al presidente dell'Ucraina Zelensky. Leggendolo si evince chiaramente che siamo in presenza di un processo alle idee di un ricercatore universitario, oltre che a un leader pacifista che ha sempre manifestato pubblicamente le sue opinioni contro la guerra, anche collegandosi con i mass media (nella foto appare mentre rilascia una dichiarazione a LA7).

In testo per il quale Yuri Sheliazhenko è incriminato è quello che potete leggere qui sotto. Non troverete nulla di illegale ai sensi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (1948) e della Carta di Nizza (2000). Nulla di illegale ai sensi della Costituzione italiana (PeaceLink ieri ha scritto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, invocando un intervento).

L'International Peace Bureau, organizzazione internazionale pacifista, premio Nobel per la Pace nel 1910, ha preso le difese di Yurii Sheliazhenko, come anche in Italia il Movimento Internazionale per la Riconciliazione, il Movimento Nonviolento e PeaceLink. Ma anche altre associazioni stanno in queste ore manifestando la loro solidarietà. Solidarity with Yurii Sheliazhenko, peace activist

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Agenda per la Pace per l'Ucraina e il Mondo

Dichiarazione del Movimento Pacifista Ucraino, adottata durante l'incontro dei Pacifisti Ucraini il 21 settembre 2022, Giornata Internazionale della Pace.

"Noi, i pacifisti ucraini, chiediamo e ci impegneremo a porre fine alla guerra attraverso mezzi pacifici e a proteggere il diritto umano all'obiezione di coscienza al servizio militare.

La pace, non la guerra, è la norma della vita umana. La guerra è un omicidio di massa organizzato. Il nostro sacro dovere è non uccidere. Oggi, quando la bussola morale è smarrita ovunque e il sostegno autodistruttivo alla guerra e all'esercito è in aumento, è particolarmente importante per noi mantenere il buon senso, rimanere fedeli al nostro modo di vita non violento, costruire la pace e sostenere le persone amanti della pace.

Condannando l'aggressione russa contro l'Ucraina, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha chiesto una risoluzione pacifica immediata del conflitto tra Russia e Ucraina e ha sottolineato che le parti in conflitto devono rispettare i diritti umani e il diritto internazionale umanitario. Condividiamo questa posizione.

Le attuali politiche di guerra fino alla vittoria assoluta e il disprezzo per le critiche dei difensori dei diritti umani sono inaccettabili e devono essere cambiate. Ciò di cui c'è bisogno è una tregua, colloqui di pace e un serio lavoro per correggere gli errori tragici commessi da entrambi i lati del conflitto. La prolungazione della guerra ha conseguenze catastrofiche e mortali, e continua a distruggere il benessere della società e dell'ambiente non solo in Ucraina, ma in tutto il mondo. Prima o poi, le parti si siederanno al tavolo delle trattative, se non dopo una loro decisione ragionevole, allora sotto la pressione di sofferenze insopportabili e indebolenti, sarebbe meglio evitare il tutto scegliendo la via diplomatica.

È sbagliato schierarsi con una qualsiasi delle armate in guerra, è necessario stare dalla parte della pace e della giustizia. La difesa personale può e deve essere effettuata con metodi non violenti e disarmati. Qualsiasi governo brutale è illegittimo e nulla giustifica l'oppressione delle persone e lo spargimento di sangue per obiettivi illusori di controllo totale o conquista di territori. Nessuno può sfuggire alla responsabilità per le proprie malefatte affermando di essere vittima delle malefatte altrui. Il comportamento errato e persino criminale di qualsiasi parte non può giustificare la creazione di un mito su un nemico con il quale si dice sia impossibile negoziare e che deve essere distrutto a ogni costo, anche a costo dell'autodistruzione. Il desiderio di pace è un bisogno naturale di ogni persona, e la sua espressione non può giustificare un falso legame con un nemico immaginario.

Il diritto umano all'obiezione di coscienza al servizio militare in Ucraina non è stato garantito secondo gli standard internazionali neanche in tempo di pace, figuriamoci nelle attuali condizioni di legge marziale. Lo stato ha vergognosamente evitato per decenni e continua ad evitare qualsiasi risposta seria alle proposte pertinenti del Comitato per i Diritti Umani dell'ONU e alle proteste pubbliche. Anche se lo stato non può derogare questo diritto neanche in tempo di guerra o altre emergenze pubbliche, come stabilito dal Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, l'esercito in Ucraina rifiuta di rispettare il diritto universalmente riconosciuto all'obiezione di coscienza al servizio militare, negando persino di sostituire il servizio militare coercitivo con la mobilitazione con un servizio alternativo non militare secondo quanto prescritto direttamente dalla Costituzione dell'Ucraina. Tale mancanza di rispetto scandalosa per i diritti umani non dovrebbe avere spazio sotto il governo di diritto.

Lo stato e la società devono porre fine al dispotismo e al nichilismo giuridico delle Forze Armate dell'Ucraina, manifestato in politiche di molestie e punizioni penali per il rifiuto di partecipare allo sforzo bellico e alla forzata trasformazione dei civili in soldati, a causa della quale i civili non possono muoversi liberamente all'interno del paese né all'estero, anche se hanno esigenze vitali di salvaguardia dal pericolo, di ottenere un'istruzione, di trovare mezzi di sostentamento, di autorealizzazione professionale e creativa, ecc.

I governi e le società civili del mondo si sono dimostrati impotenti di fronte al flagello della guerra, trascinati nel vortice del conflitto tra Ucraina e Russia e nella più ampia ostilità tra i paesi della NATO, la Russia e la Cina. Nemmeno la minaccia della distruzione di ogni forma di vita sul pianeta ha posto fine alla folle corsa agli armamenti, e il budget dell'ONU, la principale istituzione di pace sulla Terra, è di soli 3 miliardi di dollari, mentre le spese militari globali sono centinaia di volte più grandi e hanno superato l'assurda cifra di 2 bilioni di dollari. A causa della loro inclinazione a organizzare spargimenti di sangue su larga scala e a costringere le persone ad uccidere, gli stati nazionali hanno dimostrato di essere incapaci di una governance democratica non violenta e di adempiere alle loro funzioni fondamentali di protezione della vita e della libertà delle persone.

A nostro avviso, l'escalation dei conflitti armati in Ucraina e nel mondo è causata dal fatto che i sistemi economici, politici e giuridici esistenti, l'istruzione, la cultura, la società civile, i media, le figure pubbliche, i leader, gli scienziati, gli esperti, i professionisti, i genitori, gli insegnanti, i medici, i pensatori, gli attori creativi e religiosi non svolgono completamente i loro doveri di rafforzamento delle norme e dei valori di una vita non violenta, come previsto dalla Dichiarazione e dal Programma d'Azione per una Cultura di Pace, adottati dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Le prove dei doveri di costruzione della pace trascurati sono le pratiche arcaiche e pericolose che devono essere eliminate: l'educazione patriottica militare, il servizio militare obbligatorio, la mancanza di un'istruzione pubblica sistematica sulla pace, la propaganda bellica nei media, il sostegno alla guerra da parte delle ONG, la riluttanza di alcuni difensori dei diritti umani a sostenere coerentemente la piena realizzazione dei diritti umani alla pace e all'obiezione di coscienza al servizio militare. Ricordiamo agli attori interessati i loro doveri di costruzione della pace e insisteremo fermamente sul rispetto di questi doveri.

Vediamo come obiettivi del nostro movimento per la pace e di tutti i movimenti per la pace del mondo quello di difendere il diritto umano a rifiutare di uccidere, fermare la guerra in Ucraina e tutte le guerre nel mondo e garantire una pace e uno sviluppo sostenibili per tutte le persone del pianeta. Per raggiungere questi obiettivi, diremo la verità sull'ingiustizia e l'inganno della guerra, impareremo e insegneremo conoscenze pratiche sulla vita pacifica senza violenza o con la sua minimizzazione e aiuteremo coloro che ne hanno bisogno, specialmente coloro che sono colpiti dalle guerre e dalla coercizione ingiusta a sostenere l'esercito o a partecipare alla guerra.

La guerra è un crimine contro l'umanità, quindi siamo determinati a non sostenere alcun tipo di guerra e a lottare per l'eliminazione di tutte le cause della guerra."

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Firma questa petizione internazionale per chiedere di porre fine alla persecuzione nei confronti di Yurii Sheliazhenko.

Note: DICHIARAZIONI DI SOLIDARIETA'

Dichiarazione di padre Alex Zanotelli a favore di Yurii Sheliazhenko: "Trovo assurdo in un mondo come questo, che si dice civile, che si voglia togliere la libertà a un uomo che si batte per la pace. Piena solidarietà al segretario del Movimento Pacifista Ucraino Yurii Sheliazhenko".

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"Anch'io aderisco. Yurii rappresenta tutti noi che in Occidente abbiamo potuto godere della legge sull'obiezione di coscienza. Se l'Ucraina vuole distinguersi dai suoi aggressori non può perseguire chi come Yurii lavora per la pace e la nonviolenza a favore del suo popolo".
Daniele Novara (pedagogista e scrittore)

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“L’autogoverno non è possibile senza persone disposte a sostenere in modo nonviolento e cooperativo le proprie convinzioni e a lavorare per persuadere o essere persuasi da altri attraverso il dialogo piuttosto che la violenza. Particolarmente necessarie sono le persone che, quando ritengono che il loro governo sia in torto, si adoperano per migliorarlo piuttosto che rivoltarsi contro di esso, persone alle quali non verrebbe mai in mente di appoggiare un altro governo contro il proprio. Questo è il tipo di persona che il mondo ha la fortuna di avere in Yurii Sheliazhenko”.
David Swanson (direttore esecutivo di World Beyond War)

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"Mi unisco a tutti voi per esprimere tutta la mia solidarietà e tutto il mio sostegno Yuri che si batte e paga per affermare e battersi per una verità incontrovertibile: la via alla pace è solo la pace".
Moni Ovadia (attore, cantante e scrittore)

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"L'obiezione di coscienza alle armi è coraggiosa volontà di difendere tutti i diritti umani del proprio popolo come di tutti i popoli. Non è affatto tolleranza dell' aggressione, ma è difesa con tutti i mezzi nonviolenti. È la più radicale critica e opposizione alla violenza. È un diritto umano fondamentale il cui rispetto è dovere di ogni comunità politica che afferma i diritti umani, la giustizia e la pace".
Enrico Peyretti (scrittore e storico della nonviolenza)

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"Seguo Yurii da alcuni anni. I suoi interventi sono sempre stati lucidi e pacati. Ha denunciato violenze e soprusi senza fare sconti a nessuno. Adesso paga questa sua limpida indipendenza da devoto discepolo della nonviolenza attiva. Prego per lui e per tutte le vittime di questa guerra. Richiamo i media italiani a seguire il suo esempio".
Franco Dinelli (Presidente del Centro studi economico-sociali di Pax Christi)

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Per inviare pubbliche dichiarazioni di solidarietà scrivere a questa email: a.marescotti@peacelink.org

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