Guida alla comprensione della guerra fra Israele e Iran
Nel tumulto delle stragi in corso a Gaza, perpetrate con ferrea determinazione, è passato quasi inosservato a molti un vero e proprio atto di guerra: l'uccisione del generale iraniano Mohammad Reza Zahedi compiuto a Damasco in un raid israeliano.
Il governo di Tel Aviv ha infatti dato ordine alla sua aviazione di bombardare l'ambasciata iraniana a Damasco, in Siria. L'obiettivo era chiaro: eliminare il generale Mohammad Reza Zahedi e il suo vice, comandanti delle "Guardie della rivoluzione", meglio conosciute come Pasdaran.
Un atto gravissimo che ha violato un principio del diritto internazionale: l'inviolabilità di un'ambasciata.
Dal punto di vista tecnico e giuridico, secondo il diritto internazionale, attaccare militarmente un'ambasciata, la cui immunità diplomatica è universalmente riconosciuta, equivale a una dichiarazione di guerra. Senza questa immunità, nessun paese potrebbe mantenere una rappresentanza all'estero. Era quindi ovvio per l'Iran considerare l'attacco israeliano come una vera e propria dichiarazione di guerra.
Ciò che è seguito è altrettanto prevedibile: l'Iran ha creduto di avere il "diritto" di rispondere.
Lo avrebbero fatto anche gli Stati Uniti, lo avrebbe fatto anche Israele. Subendo un attacco a un'ambasciata avrebbero oggi dichiarato che agivano "conformemente al diritto internazionale" in virtù della "legittima difesa".
Tuttavia, è evidente per tutti i protagonisti del conflitto in Medio Oriente che la forma e il tempo di questa risposta avranno conseguenze potenzialmente devastanti. Questo "diritto di replica" crea una concatenazione gravissima rispetto al passato e al futuro che va spezzata altrimenti diventa una guerra infinita e destabilizzante per la regione, una guerra in cui ogni azione ha giustificazione in quella precedente, in una storia che non conoscerà pace.
Quindi sia chiaro: ciò che ha fatto l'Iran non è quello che noi pacifisti consideriamo ovvio, normale e giusto. Anzi.
Tuttavia oggi assisteremo a un silenzio omissivo di molti media riguardo alla natura provocatoria dell'attacco israeliano all'ambasciata di Damasco, che costituisce il vero "casus belli". In assenza di questa comprensione, la risposta alquanto prevedibile dell'Iran potrebbe essere erroneamente dipinta come un'azione aggressiva e ingiustificata.
Detto questo occorre comprendere che questa delle ritorsioni non è la strada, non è mai la strada e mai lo sarà per risolvere i conflitti internazionali: l'Italia (articolo 11 della Costituzione) ripudia la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti internazionali.
Articoli correlati
- Arrestata e trasferita in un "centro di cura".
Il coraggio di Ahou
Assistiamo purtroppo da tempo alla dura repressione dei diritti fondamentali nel Paese islamico, soprattutto nei confronti delle donne.
Ma in Iran con coraggio è in corso una rivoluzione nonviolenta straordinaria, espressa dallo slogan “Woman-Life-Freedom”, “Donna, vita, libertà”9 novembre 2024 - UDIK - Unione Donne Italiane e Kurde - Ernesto Galli della Loggia sul "Corriere della Sera"
La guerra e le sue stragi come motore della democrazia occidentale
Per l'editorialista del Corsera "la democrazia europea occidentale è nata in una guerra terribile in cui il maggior numero dei morti si è verificato tra i civili: precisamente come oggi sta accadendo a Gaza e dintorni".31 ottobre 2024 - Carlo Gubitosa - Albert, il bollettino quotidiano pacifista
Mobilitazione pacifista nazionale: tutte le informazioni in un'unica pagina web
Oggi 26 ottobre si svolgono manifestazioni pacifiste in tutt'Italia. La pace è sotto attacco. Stanotte vi è stato un attacco israeliano sull'Iran. Questa pagina web è il punto di raccolta e condivisione delle informazioni disponibili per oggi. Vuoi collaborare anche tu? Ti spieghiamo come.26 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink - Una lettera aperta che fa parlare...
Un gruppo di cittadini israeliani chiede una reale pressione internazionale su Israele
Eloquente è il grido finale che i firmatari rivolgono alle istituzioni internazionali: "Salvateci da noi stessi!"24 ottobre 2024 - Pressenza, Redazione Italia
Sociale.network