Perché Putin sta vincendo?
In partenza la strategia degli Stati Uniti era quella delle sanzioni.
Nel febbraio e marzo 2022, la NATO ha adottato un approccio finalizzato non tanto a far vincere militarmente l'Ucraina quanto a farla resistere. Occorreva dare il tempo per resistere militarmente in attesa che le sanzioni avessero effetto. L'invio di armi aveva l'obiettivo principale di impedire il crollo dell'esercito ucraino, mentre l'elemento centrale della strategia occidentale era rappresentato dalle sanzioni economiche contro la Russia, nella speranza che queste piegassero Mosca senza necessità di un confronto militare diretto.
Le sanzioni economiche: un boomerang inaspettato
La resistenza economica della Russia si è rivelata sorprendente. Nonostante le sanzioni, il rublo non è crollato come previsto; anzi, si è rafforzato nelle settimane successive all'imposizione delle prime misure. Inoltre, molti paesi a livello globale non hanno seguito le direttive della NATO, continuando a fare affari con la Russia. Questo ha evidenziato un fallimento strategico fondamentale: le sanzioni hanno avuto paradossalmente un impatto più negativo sulle nazioni europee che sulla Russia stessa, dimostrando una resilienza economica russa inaspettata e la capacità di aggirare le sanzioni tramite alleanze alternative.
La svolta militare: le armi sostituiscono le sanzioni
Di fronte al fallimento delle sanzioni, la NATO ha cambiato approccio, dando maggiore enfasi alla dimensione militare del conflitto. Questa nuova linea strategica si è basata su quattro presupposti fondamentali.
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Determinazione del popolo ucraino. La convinzione che una parte significativa della popolazione ucraina fosse pronta a combattere con determinazione ha dato fiducia ad una strategia militare più audace e orientata alla vittoria e non solo alla guerra di difesa. Le file agli uffici di reclutamento volontario erano una prova evidente della volontà di sfidare la Russia sul suo terreno.
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Scoraggiamento tra i soldati russi. Molti hanno creduto che i soldati russi fossero demoralizzati e pronti a disertare.
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Incapacità dei vertici militari russi. Una certa narrazione della vicenda ucraina ha diffuso l'idea che l'esercito russo fosse corrotto, inefficiente e incapace, e che la sua apparente potenza fosse solo una facciata destinata a crollare nell'impatto con la determinazione del popolo ucraino in armi.
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Superiore qualità delle armi accidentali. Molti articolo hanno evidenziato l'efficienza delle armi occidentali, tecnologicamente avanzate, e in tanti hanno creduto che le armi della Nato - consegnate ai soldati ucraini desiderosi di combattere - potessero ribaltare le sorti del conflitto. Decine di giornalisti si sono soffermati sui mezzi militari russi, descritti come vecchi e inefficienti.
Cosa non ha funzionato?
Tutto chiaro, dunque: la prosecuzione della guerra avrebbe messo sempre più in difficoltà la Russia e non l'Ucraina.
Tuttavia questa strategia, narrata in modo sapiente dai media schierati con Nato, ad un certo punto non ha funzionato come si sperava. I russi hanno dimostrato una notevole capacità di adattamento e di apprendimento dai propri errori iniziali. Hanno mostrato determinazione anche nel combattimento. Anche loro nutrivano la convinzione che la loro causa fosse giusta. Questa capacità di andare avanti, nonostante i fallimenti iniziali dell'esercito russo, è stata sottovalutata dalla NATO. Dopo un'iniziale sopravvalutazione delle capacità militari russe la narrazione dell'implosione del potere di Putin è diventata talmente insistente da alimentare se stessa.
Gli errori di Zelensky
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha puntato su due argomenti scivolosi: l'eliminazione della presenza russa dalla Crimea e la decisione di combattere fino alla vittoria, escludendo ogni trattativa. Questo approccio ha giocato a favore di Putin, poiché il prolungamento del conflitto in realtà non stava avvantaggiando l'Ucraina ma la Russia, dotata di una maggiore base di reclutamento. Attualmente, la Russia può schierare quasi 700.000 soldati contro i poco più di 200.000 dell'Ucraina, una differenza notevole rispetto ai numeri iniziali del 2022 che segnavano invece una sostanziale parità, con diversi punti del fronte in cui i russi erano di meno e dovevano arretrare per non essere accerchiati.
L'Ucraina ha subito pesanti perdite umane, costringendola a sostituire i soldati con forze meno preparate e motivate, mentre la Russia ha reclutato soldati ben pagati e addestrati. Inoltre, la superiorità russa in termini di munizioni e la capacità di utilizzare nuove tecnologie, come i droni e le bombe plananti, ha ulteriormente indebolito le difese ucraine.
E' stato un processo graduale di rafforzamento dell'esercito russo a cui non è stata prestata attenzione. Zelensky continuava a parlare di vittoria mentre invece i rapporti di forza stavano cambiando a suo svantaggio. Ha inoltre sottovalutato le linee difensive russe che erano invalicabili nei punti scelti per l'offensiva del 2023.
La controffensiva ucraina del 2023: un punto di svolta
Il momento decisivo è stato il fallimento della controffensiva ucraina del 2023. Questo insuccesso ha demoralizzato profondamente i soldati ucraini, che ora combattono senza vedere una prospettiva di vittoria, perdendo gradualmente terreno. La Nato è stata corresponsabile di tale fallimento, fornendo ai soldati ucraini un addestramento militare e tattiche di combattimento assolutamente fuori contesto rispetto al terreno di battaglia.
Conclusioni
In conclusione, la NATO ha dovuto affrontare due grandi fallimenti: quello delle sanzioni economiche e quello militare. La Nato ha sottovalutato la resistenza e l'adattabilità russa. Al contempo vi sono stati errori militari strategici da parte dell'Occidente, e in questi errori ripetuti Putin si è incuneato con abilità e furbizia. Tutto ciò ha portato a una situazione in cui la Russia avanza gradualmente, mettendo in crisi le prospettive di una vittoria ucraina. Quando un esercito combatte senza alcuna prospettiva di uscita, il morale delle truppe di degrada e i reclutamenti si fanno sempre più difficili.
Questa è la situzione attuale per l'Ucraina e non è delle migliori.
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