Chi è al-Julani, il "terrorista" siriano che ora dialoga con gli Stati Uniti
Abbiamo veramente una memoria cortissima e ci siamo già dimenticati del terrorismo che ha fatto stragi negliStati Uniti e in Europa, il tutto collegato con i disegni criminali e fanatici dell'ISIS e di al-Qaeda.
Vedete qui Abu Mohammad al-Julani?
Sì è proprio lui.
E' il leader di HTS, erede della colonna siriana di Al Qaeda.
Al Qaeda era quell'organizzazione che l'11 settembre 2001 distrusse le Torri Gemelle.
L'11 settembre 2001.
Quel giorno lo ricordammo in tutte le scuole alzandoci in piedi e osservando un minuto di silenzio.
E da quel giorno tutti i seguaci di Al Qaeda vennero schedati e rincorsi in ogni angolo del mondo.
"Stop this terrorist": nella foto c'è Al Julani
Venne schedato anche lui, al-Julani, l'uomo forte che oggi ha conquistato il potere in Siria, scalzando Assad. Al-Julani era schedato come uomo di Al Qaeda.
Nel 2013 il Dipartimento di Stato americano lo definiva un terrorista con tanto di proclama ufficiale. Nel 2017 hanno persino messo una taglia di 10 milioni di dollari sulla sua testa.
E ora? Oggi al-Julani è il nuovo interlocutore di Washington. Perché? Perché ha spodestato Assad, alleato della Russia.
In base alla regole della più spregiudicata logica geopolitica sembra che tutto sia giustificabile purché serva a mettere i bastoni tra le ruote al Cremlino.
Prove di dialogo con il seguace di Bin Laden
Quindi eccoci di fronte alla nuova lezione di realpolitik made in USA: se sei un terrorista che lotta contro Putin chiudiamo un occhio.
La Casa Bianca ripete oggi ciò che fece con Osama Bin Laden che divenne un "ribelle" quando combatteva i sovietici in Afghanistan.
Poi Bin Laden divenne un terrorista.
E terrorista fu definito anche al-Julani, che in Siria organizzava la colonna siriana di Al Qaeda, sotto altro nome (ma gli USA non si facevano ingannare dal cambio di nome).
Per non dimenticare guardiamoci le immagini delle Torri Gemelle.
C'è chi ha dimenticato.
Noi no.
Oggi il passato viene archiviato in nome della realpolitik. Poveri americani.
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