Ucraina: una "democrazia" priva di opposizione
Negli ultimi giorni, il dibattito sulla natura democratica dell'Ucraina si è riacceso dopo le polemiche internazionali scatenate da Trump che ha definito Zelensky un "dittatore".
Vi è una questione su cui riflettere.
Infatti il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, pur essendo stato eletto democraticamente, guida oggi una nazione in cui sono stati messi fuori legge i partiti di opposizione. Per "legami con la Russia". E in più ha fatto scalpore l'arresto di esponenti politici, come il deputato di maggioranza Oleksandr Dubinsky, anch'egli eletto democraticamente, ma detenuto con l'accusa di "disinformazione".
Oleksandr Dubinsky è stato un deputato ucraino noto per la sua appartenenza al partito "Servo del Popolo" (Sluga Narodu), la formazione politica del presidente Volodymyr Zelensky. Tuttavia, nel gennaio 2021 è stato espulso dal partito dopo essere stato sanzionato dagli Stati Uniti per presunta interferenza nelle elezioni americane del 2020.
Questo parlamentare avrebbe diffuso informazioni contro Joe Biden e suo figlio Hunter, cercando di screditarli durante la campagna elettorale americana, favorendo oggettivamente Trump.
Le sanzioni contro Oleksandr Dubinsky includevano il congelamento di beni e il divieto di interagire con entità statunitensi. Da qui all'arresto, in Ucraina, il passo era breve. E infatti Dubinsky è stato poi arrestato in base ad accuse di collaborazione con l'intelligence russa. Ad accusarlo sono i servizi segreti ucraini, noti per avere fabbricato appositi dossier per vari processi. L'accusa di questi dossier è fondamentalmente questa: l'imputato ha collegamenti con la Russia e fa disinformazione. Il Partito Repubblicano americano oggi paradossalmente verrebbe, con questa accusa, "sospeso" in Ucraina.
Eppure il portavoce della Commissione Europea, Stefan de Keersmaecker, ha recentemente dichiarato che l'Ucraina è una "democrazia", mentre la Russia di Putin non lo è. La sua affermazione è stata una risposta alle parole dell'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
L'Unione Europea non ha però preso posizione sulla messa al bando dei partiti di opposizione in Ucraina, un atto che in altri contesti sarebbe stato oggetto di condanna internazionale.
La dichiarazione della Commissione Europea non affronta in buona sostanza la questione delle restrizioni alla libertà politica all'interno dell'Ucraina in guerra.
E' giusto che in guerra l'opposizione venga messa fuorilegge?
Benché l'Italia fosse in guerra tra il 1915 e il 1918, il Partito Socialista Italiano non fu sciolto e il quotidiano l'Avanti continuò le sue pubblicazioni. Vennero a volte accusati di "disfattismo", reato penale che teneva gli esponenti socialisti sotto il pericolo continuo di essere arrestati. Ma il partito e il giornale, con tutte le difficoltà dell'epoca, non vennero chiusi.
La domanda cruciale oggi in Ucraina pertanto è: può un paese essere definito pienamente "democratico" se in tempo di guerra reprime l'opposizione parlamentare e la mette fuorilegge?
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