Conflitti

Rapporto di Amnesty International sull'Iraq

Fondamentale proteggere i diritti umani nel periodo di transizione

3 luglio 2004

Nel giorno del passaggio dei poteri in Iraq, sono ancora molte per Amnesty
International le questioni riguardanti i diritti umani da risolvere. In
particolare, e' urgentemente necessario chiarire quale sara' il destino di
migliaia di prigionieri e il ruolo, la responsabilita' politica e quella
giuridica della Forza multinazionale.
In un rapporto reso pubblico oggi, intitolato 'Iraq: la protezione e la
promozione dei diritti umani sono fondamentali nel periodo di transizione',
Amnesty International ha chiesto a tutte le parti coinvolte in Iraq di
prendere una posizione netta sul rispetto del diritto internazionale.
'E' fondamentale che si sappia a chi e' affidata la responsabilita', sul
piano giuridico, di coloro che resteranno in stato di detenzione, anche e
soprattutto alla luce dello scandaloso trattamento cui sono stati
sottoposti i prigionieri di Abu Ghraib e del mancato rispetto, da parte
delle forze angloamericane, degli obblighi stabiliti dalle Convenzioni di
Ginevra sulla protezione da tortura e maltrattamenti dei prigionieri e
delle persone arrestate' - ha dichiarato l'organizzazione per i diritti
umani. 'E' necessaria la massima trasparenza su tutte le persone in stato
di detenzione: quella dei 'detenuti fantasma' e' una situazione che non
deve ripetersi piu''.
Amnesty International non ha ancora ricevuto risposta alla lettera aperta
inviata il 9 giugno al rappresentante permanente degli Usa alle Nazioni
Unite, John Negroponte, nella quale l'associazione si era dichiarata
fortemente preoccupata per il fatto che la risoluzione 1546 non avesse
chiarito cosa sarebbe accaduto alle migliaia di persone detenute dalle
forze occupanti.
Gli Usa hanno annunciato l'intenzione di continuare a tenere in stato di
detenzione, senza accusa e senza chiarire su quale base legale, tra 4000 e
5000 prigionieri. Ma se, come proclama la risoluzione dell'Onu,
l'occupazione termina effettivamente col passaggio dei poteri, il diritto
umanitario prevede che tutti i prigionieri di guerra, i detenuti e le altre
persone agli arresti dovranno essere rilasciati.
Ogni ulteriore detenzione da parte degli Usa o di altri paesi della Forza
multinazionale dopo il passaggio dei poteri sarebbe dunque illegale. Le
persone rilasciate potrebbero essere nuovamente arrestate solo dalle
autorita' irachene per motivi fondati sulla legge irachena e in linea con
gli standard del diritto internazionale.
Il periodo che inizia oggi e' decisivo per il futuro dell'Iraq in relazione
al rispetto e alla promozione del diritto internazionale dei diritti umani
e del diritto umanitario. Amnesty International ha chiesto al nuovo Governo
iracheno di invitare esperti sui diritti umani delle Nazioni Unite, tra cui
il Relatore speciale sull'indipendenza dei giudici e degli avvocati, il
presidente del Gruppo di lavoro sulle detenzioni arbitrarie e il Relatore
speciale sulla tortura, i quali il 25 giugno hanno annunciato l'intenzione
di visitare l'Iraq. Amnesty International ha inoltre sollecitato l'Alto
commissario per i diritti umani, il Segretario generale e il Consiglio di
sicurezza dell'Onu a fare il massimo possibile per consentire tale visita
al piu' presto.
I gruppi armati hanno mostrato il loro disprezzo nei confronti del diritto
umanitario avviando una campagna di attacchi indiscriminati contro la
popolazione civile, donne e bambini compresi.
Nel rapporto reso pubblico oggi, Amnesty International elenca una serie di
raccomandazioni rivolte alle Nazioni Unite, al Governo transitorio
dell'Iraq, alla Forza multinazionale e ai gruppi armati:
- le Nazioni Unite dovranno istituire una commissione indipendente composta
da esperti legali per rivedere il sistema giudiziario iracheno onde rendere
le leggi del paese conformi agli standard internazionali sui diritti umani;
- dovranno essere dispiegati osservatori sui diritti umani col compito di
supervisionare tutti i centri di detenzione e di rivolgere e rendere
pubbliche le proprie raccomandazioni alle autorita' competenti;
- il Governo transitorio dell'Iraq dovra' rendere chiaro che non saranno
tollerate violazioni dei diritti umani, a prescindere da chi le avra'
compiute o da chi vi sara' implicato;
- dovra' essere istituita una commissione indipendente e imparziale per
esaminare le credenziali di ogni persona che intende entrare nell'esercito
o nella polizia e, inoltre, tutte le forze incaricate del rispetto della
legge e dell'ordine dovranno ricevere una adeguata formazione in tema di
diritti umani;
- i diritti delle donne dovranno essere garantiti attraverso l'adozione di
misure efficaci per combattere la tortura, lo stupro, la violenza domestica
e l'omicidio e mediante la revisione integrale di tutte le leggi e le
pratiche discriminatorie;
- la Forza multinazionale a guida Usa dovra' porre fine al fenomeno dei
'detenuti fantasma' e fornire immediatamente informazioni complete e
aggiornate su tutte le persone in stato di detenzione e sul loro status
legale;
- ogni persona sospettata di aver commesso abusi nei confronti dei detenuti
dovra' essere sottoposta a un'inchiesta rapida, i responsabili dovranno
essere portati in giudizio e le vittime risarcite;
- sia il Governo transitorio dell'Iraq che la Forza multinazionale dovranno
garantire l'accesso incondizionato a tutti i prigionieri da parte di
organismi internazionali, avvocati, famiglie e organizzazioni per i diritti
umani;
- tutti i gruppi armati dovranno rispettare gli standard del diritto
umanitario e, in particolare, porre fine al sequestro di ostaggi, alla
tortura e alle uccisioni di civili.
'Il Governo transitorio dell'Iraq, la Forza multinazionale e le altre parti
coinvolte devono assicurare il rispetto del diritto internazionale dei
diritti umani e del diritto umanitario e mostrare che le violazioni dei
diritti umani non saranno tollerate, a prescindere dai responsabili' - ha
concluso Amnesty International.

Note: Il rapporto e' disponile a questo indirizzo:
http://web.amnesty.org/library/index/engmde140302004
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 28 giugno 2004
Ulteriori informazioni su: http://www.amnesty.it/
Per approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio
stampa
Tel. 06 4490224 - 348 6974361, e-mail: press@amnesty.it

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