Conflitti

Iraq: nessuna menzione dei Black Out e della Violenza al Processo del Secolo

6 luglio 2004
Robert Fisk - trad. Melektro
Fonte: The Independent U.K. - 01 gennaio 2004

Gioved¨¬ 1 Luglio

Tradotto da Melektro - a Cura di Peacelink

E adesso e' tempo per un po' di intrattenimento. Che si mantenga la gente
distratta. Che si mostri loro Saddam. Che si ricordi loro che cosa era solito
essere e li si renda riconoscenti. Che si faccia pagare Saddam e si mostri la
sua faccia una volta di piu' in tutto il mondo in modo che le sue vittime
pensino al passato, e non al presente. Che lo si accusi di fronte alla piena
maesta' della nuova legge "democratica" dell'Iraq. E forse George Bush
riuscira' a vincere le prossime elezioni Americane.

Questo e' praticamente cio' che ieri sembrava avere luogo a Baghdad. Dimenticate
il black out di 12 ore, la violenza, i rapimenti e l'insurrezione. Andiamo
ancora indietro ai giorni raccapriccianti della regola Baathista, rivisitiamo
una volta di piu' il teatro della crudelta' - indietro a tutti quei crimini di
guerra e ai crimini contro l'umanita' di cui il mostro sara' accusato. Diamo
un'altra occhiata a Tariq Aziz e ad Ali il "Chimico", e al resto. Non e' forse
questo il motivo per cui siamo venuti in Iraq - per salvare gli Iracheni dalla
bestia di Baghdad?

Quando ieri Saddam e' stato "consegnato" ai funzionari Iracheni dagli Americani
- non sappiamo come - apparentemente ha voluto sapere se avesse diritto ad un
avvocato (cosa che mai era stata una sua passata preoccupazione quando aveva
riguardato i suoi di prigionieri). Salem Chalabi, un parente stretto di quel
condannato bancarottiere nonche' ex favorito del Pentagono che e' Ahmed
Chalabi, sta conducendo il lavoro del tribunale Iracheno. Cosi non dovrebbe
sorprendere piu' di tanto che Saddam abbia richiesto consulenza legale.

Saddam e' stato trasportato in Iraq direttamente dalla sua cella di massima
sicurezza in Qatar per il suo incontro con la "giustizia Irachena" -
esattamente che cosa tutto questo significhi non era molto chiaro anche se la
maggior parte dei giornalisti Occidentali ha fatto uso della frase - ed oggi
affrontera' un giudice Iracheno che accusera' formalmente l'ex dittatore di
crimini di guerra e di crimini contro l'umanita'. Il problema e' che noi non
abbiamo ancora visto messe assieme le accuse contro Saddam. Occorrera' almeno
un anno per decidere gli esatti particolari di quello sul quale lui sta per
essere accusato.

L'uso dei gas a Halabja? Naturalmente. Le uccisioni di massa degli Sciiti dopo
la rivolta del 1991? Senza dubbio. La tortura di Iracheni innocenti alla
prigione Abu Ghraib di Saddam? Anche se quello potrebbe essere il nome di un
luogo che il tribunale - o gli Americani - non vuole sentire nominare proprio
adesso. E verra' usata la pena di morte? Probabilmente si - almeno questo e'
quello che un numero terribilmente grande di Iracheni vorrebbe. Questa dopo
tutto era la punizione preferita da Saddam. Potrebbe Ali il "Chimico", assai
noto per i fatti di Halabja, sfuggire ad una simile sentenza?

C'e' quindi il piccolo problema del tribunale Iracheno, i cui "giudici"
risultano essere tutti avvocati che apparentemente non hanno alcuna abilita'
giudiziaria. Molti di loro sono Iracheni che hanno trascorso parecchi anni in
esilio - quel genere di persone dalle quali un numero crescente di Iracheni,
che sono rimasti e hanno resistito al dominio di Saddam, si sente sempre piu'
distante. Un giudice, cosi ci viene detto, leggera' formalmente un testo che
accusa Saddam. Non sappiamo dove. Neppure sappiamo quando - oggi
presumibilmente. Il vecchio potere di "occupazione" - in altre parole il nuovo
potere di "occupazione" se trovate la nuova indipendenza del paese un po'
pesante da digerire - ha lasciato sapere che ci potrebbe essere "accesso ai
media" nel momento in cui Saddam fa la sua comparsa.

Cosi uno di quei familiari "pool" verra' senza dubbio creato - io scommettero'
sulla CNN e i pazzi della Fox News come presenze certe - e noi potremo studiare
Saddam nel momento critico in cui comincia a "confrontarsi con i suoi crimini",
o qualunque altro cliche' produciamo per l'occasione. Per il suo vero
significato, che qui si legga opportunita' di foto.

I giornalisti faranno del loro meglio per trasformare tutto questo in una storia
di successo. Anche ieri, la BBC era intenta a dire ai suoi spettatori che la
comparsa di Saddam in tribunale era "esattamente quello che gli Iracheni stanno
aspettando". Il che significa, gli Iracheni stanno aspettando l'elettricita',
la sicurezza, la liberta' dal crimine e le elezioni molto piu' del processo al
miserabile vecchio assassino che ci verra' fatto sfilare davanti.

Come una donna Irachena, consulente finanziaria - non amica del partito Baath -
l'ha descritta ieri parlando con me: "Questa e' una messa in scena infantile,
scritta da dei bambini per altri bambini. Abbiamo bisogni reali e invece
vogliono che andiamo ad assistere ad una messa in scena".

Poiche' se la consegna della "sovranit¨¤ totale" ad un governo Iracheno scelto
dagli Americani avesse a questo proposito la qualit¨¤ di una Alice nel Paese
delle Meraviglie, l'odierno interludo con Saddam dovrebbe essere
contraddistinto dall'apparizione del Gatto Cheshire. Forse sorridera'. Forse
gridera' la sua sfida al giudice - e dovra' essere trattenuto.

Possa il cielo impedire che lui accusera' il nuovo governo ad "interim" di
essere una marionetta degli Stati Uniti. O, ancora peggio, di ricordare alla
corte del proprio lungo rapporto con i governi degli Stati Uniti. Ma con
maggior probabilita', esattamente come il Gatto Cheshire, lui scomparira'
ancora una volta, rimesso nella sua scatola per altri 12 mesi fino al momento
del "Processo del Secolo".

Note: Tradotto da Melektro - a Cura di Peacelink

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