Conflitti

Echi dell'occupazione del 1920 nell'ultimo tentativo di riportare l'ordine in Iraq.

14 luglio 2004
Robert Fisk - trad. P.Messinese

Baghdad: gli americani avrebbero molto da imparare dallo sceicco Jouwad Mehdi al Khalasi. Lo sceicco e' un signore alto, distinto, dall'oratoria fluente e ricca di umorismo. Ha la stessa fronte e gli stessi occhi penetranti del nonno, l'uomo che aveva guidato l' insurrezione sciita contro l'occupazione britannica del 1920.

Il nonno era il ritratto del nobile, vecchio rivoluzionario. Fu uno degli studiosi piu' eminenti di quel tempo e fini' la propria vita in esilio, dopo aver negoziato con il governo bolscevico di Lenin, morendo avvelenato , sostengono i suoi seguaci, per mano di agenti dei servizi segreti britannici.

Quando io accenno al fatto che si possano trovare diverse similitudini tra l' insurrezione irachena del 1920 e quella del 2004, lo sceicco Jouwad non riesce a trattenere le risate. ' Per dir la verita' ', dice, 'nel 1920 gli inglesi cercarono di istituire in Iraq un governo solo di nome, quasi una copia di quanto previsto dalla risoluzione n. 1546 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU.'

Lo sceicco Mehdi al-Khalasi divenne il grande marja (il piu' grande studioso sciita) dopo la morte di Mohamed al-Shiazi ed emise una fatwa ordinando ai suoi seguaci ed a tutti gli sciiti in Iraq di non partecipare alle elezioni per non dare leggitimita' al governo isituito dalle forze d'occupazione.

'Non furono solo gli sciiti a rispondere alla fatwa, ma anche i sunniti, gli ebrei, i
cristiani ed altre minoranze. Le elezioni fallirono e le forze britanniche d'occupazione costrinsero mio nonno a lasciare l'Iraq.'

Lo sceicco Mehdi, dimostro', pero', di essere altrettanto pericoloso all'estero di quanto lo fosse stato in patria. Fu portato a Bombay, ma la folla di indiani musulmani inferociti che trovarono ad accoglierli al porto era talmente numerosa, che i soldati inglesi furono costretti a tenerlo a bordo della nave ed a portarlo fino al porto di Aden.

'Disse agli inglesi: 'Non sapete neanche dove mandarmi, ma, dato che il periodo del pellegrinaggio e' alle porte vorrei andare in pellegrinaggio alla Mecca'. Quando Sherif Hussein, il sovrano, ebbe notizia di questa parole, invio' a mio nonno un invito a partecipare all'hajj, il pellegrinaggio alla Mecca, appunto. Lui ricevette, poi, anche un invito per andare in Iran, firmato dal ministro degli esteri Mohamed Mossadeq. In Iran trovo' ad aspettarlo molti capi religiosi di Najaf '.

30 anni dopo gli americani avrebbero fatto cadere il governo iraniano di Mossadeq, con l'aiuto del colonnello Monty Woodhouse del M16.

'Quando lo sceicco Mehdi al-Khalasi arrivo' al porto iraniano di Bushehr, ricevette un caldo benvenuto, ma un ufficiale della Compagnia petrolifera iraniana gli spar¨° addosso 10 colpi. All' epoca, molti dissero che fosse stato un complotto del col. Wilson , che era stato il capo della forza d'occupazione britannica in Iraq nel 1920. Tutti i grandi capi religiosi di Qom in Iran lo aspettavano: Al-Naini, al Asfahani, lo sceicco Abdulhaim al-Hoeri al Yezdi, che era l'insegnante del futuro Ayatollah Khomeini. Poi, il re Feisal, che gli inglesi avevano messo sul trono a Baghdad, annuncio' che i capi religiosi in esilio potevano ritornare in Iraq, a patto che non interferissero in questioni politiche.'

Lo sceicco Mehdi rifiuto' sdegnosamente l'invito, liquidandolo come ' un attacco al nostro ruolo di capi religiosi ed all'indipendenza dell 'Iraq'. Invece, parti' per la citta' di Mashad, nell'Iran nord orientale, dove istitui' un assemblea che aveva lo scopo di
proteggere i luoghi sacri dell'Iraq e pubblico' trattati in lingua araba, persiana, urdu, russa e turca.

' Tra mio nonno ed i bolscevichi rivoluzionari di Lenin ci su sempre un dialogo
indiretto ' , dice lo sceicco Jouwad. ' Loro volevano usare le difficolta' della situazione internazionale per aiutare l' Iraq a diventare una nazione veramente indipendente. Ci doveva essere una rivoluzione in Iraq.

Quella era l' idea. Poi, pero', nel 1925, lo sceicco mori' improvvisamente. Dicono che avesse preso una malattia. Mio padre, pero', ha sempre creduto che il console inglese a Mashad lo avesse fatto avvelenare.
Il pomeriggio che mori', il console aveva invitato i dottori ad un ricevimento a Mashad, fuori citta', cosi' quando mio nonno si senti' male, non riuscirono a trovare un medico che lo curasse'.

E cosa dice dell'Iraq di adesso? Ho chiesto allo sceicco Jouwad, presidente della
Conferenza Islamica irachena che riunisce gli intellettuali sciiti e sunniti e che chiede l'indipendenza dell'Iraq, proprio come aveva fatto il nonno.

'Gli sciiti non si separeranno e non si isoleranno dai sunniti. Avranno i loro diritti,
quando tutta la gente dell'Iraq avra' i propri. Abbiamo anche il diritto di resistere
all'occupazione in modi diversi e noi lo facciamo politicamente. Gli americani vogliono la guerra civile, ma non ci riusciranno, perch¨¨ il popolo iracheno
si rifiuter¨¤ di combatterla.'

E che pensa della prima apparizione in tribunale di Saddam Hussein?

'Saddam ha detto che era una farsa e che il criminale era Bush. Questo e' vero. Pero' anche gli stermini con i gas avvelenati avvenuti ad Halabja dei quali ha parlato il giudice erano veri.'

Note: Pubblicato sul web da Cape Times il 13 luglio 2004

Traduzione di Patrizia Messinese a cura di Peacelink

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