USA: Noncuranza per i diritti dei detenuti di Guantanamo.
'Il governo dovrebbe fare il possibile per facilitare un procedimento di controllo giudiziario sulla legalita' di queste detenzioni', dichiara Amnesty International, 'Invece, sembra che voglia restringere il campo di questo controllo ed allo stesso tempo procedere con il proprio progetto di far svolgere i processi da una commissione militare che si fa beffe delle regole basilari'.
Circa 600 prigionieri di 40 nazionalita' diverse continuano ad essere detenuti nella base navale USA di Guantanamo senza imputazioni ufficiali o processi regolari. Alcuni si trovano li' dal gennaio 2002. La settimana scorsa la Corte Suprema degli USA ha rigettato un principio fondamentale della linea di condotta governativa in materia di detenzioni relative alla 'guerra al terrore', dichiarando che, nei tribunali statunitensi, i detenuti di Guantanamo hanno il diritto di difendersi ed opporsi alla propria detenzione.
Nella giornata di ieri, il Pentagono ha annunciato la formazione del ' Tribunale per il riesame dello status di combattente ' al quale i detenuti di Guantanamo potranno rivolgersi per contestare il proprio status di 'combattenti nemici'.
' I detenuti non potranno avere un avvocato per questi processi che si svolgeranno esclusivamente all'interno della struttura militare', ha sottolineato Amnesty International.
Saranno ammesse ogni tipo di prove, comprese le testimonianze di anonimi, testimonianze che potrebbero essere estorte con la coercizione.'
Amnesty International teme che i termini estremamente limitativi che emergono da questa procedura potranno poi essere usati dai tribunali USA nel caso un prigioniero volesse contestare la propria detenzione. Il Pentagono ha dichiarato che i detenuti verranno informati del loro diritto di appellarsi all'habeas corpus in tribunale.
'Ci preoccupa il fatto che quello che il governo sta progettando e' di fare in modo che i tribunali restringano i criteri per le loro revisioni basandosi sui termini che emergono dallo schema del Tribunale per il riesame dello status di combattente' , ha dichiarato Amnesty International. 'Quello che invece dovrebbe fare, come minimo, e' informare i detenuti del loro diritto ad un completo riesame giudiziario in tribunale e dare loro la possibilita' di usufruire della consulenza legale di un avvocato, fare in modo, insomma che i processi possano svolgersi nella piena legalita'. '
Ieri, tra l'altro, il Pentagono ha annunciato che il presidente Bush ha dichiarato altri 9 detenuti stranieri soggetti all'Ordine Militare da lui firmato il 13 novembre 2001.
Quest'ordine prevede una detenzione illimitata, senza processo, neanche da parte della commissione militare e figure con potere esecutivo, un potere tale da permettere loro di emettere sentenze di morte inappellabili da parte di qualunque corte di giustizia.
Con questo annuncio sale a 15 il numero dei detenuti sottoposti all'Ordine MIlitare. Di questi, tre sono stati incriminati.
'I processi che si svolgono davanti alla commissione militare - figure esecutive, non tribunali indipendenti o imparziali - si fanno beffe delle regole basilari', afferma Amnesty International. 'Nessun diritto di appello, le restrizioni per quanto riguarda la difesa e l'applicazione discriminatoria del diritto ad un giusto processo, sono tutte grandi causa di preoccupazione'.
I sei detenuti che fino ad'oggi erano stati dichiarati soggetti all'Ordine Militare, sono stati tenuti per mesi in isolamento, in celle senza finestre, a Camp Echo. E' grande la preoccupazione per la loro salute mentale e per il fatto che possano essere costretti a dichiararsi colpevoli o a fare affermazioni che possano essere usate contro di loro durante i processi della commissione. Amnesty International teme che alcuni di loro o tutti e nove i detenuti appena dichiarati soggetti all'Ordine Militare possano essere trasferiti a Camp Echo, per subire la stessa sorte di crudele isolamento.
In un comunicato del mese scorso, Amnesty International sottolineava che il riesame giudiziario della legalita' della detenzione e' un principio fondamentale delle leggi internazionali sui diritti umani e che adesso comprende anche i detenuti di Guantanamo. Il riesame giudiziario e' parte integrante della proibizione della detenzione arbirtaria ed una protezione fondamentale contro la tortura ed altri trattamenti crudeli, disumani o degradanti.
L'organizzazione ha anche fatto un appello affinche' venga istituita una commissione di inchiesta, indipendente dal governo, per investigare sulla linea di condotta e sulle pratiche relative alle detenzioni effettuate in seguito alla "guerra al terrore", con lo scopo di portare alla luce le responsabilita' di chiunque abbia autorizzato, compiuto o permesso torture o maltrattamenti
Amnesty International chiede che tutti i detenuti di Guantanamo vengano rilasciati a meno che non siano ufficialmente incriminati e processati, senza ricorso alla pena di morte, secondo procedure che rispecchino pienamente gli standard internazionali del giusto processo.
http://www.scoop.co.nz/mason/stories/WO0407/S00079.htm
traduzione di Patrizia Messinese a cura di Peacelink
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