Conflitti

TERRIFICANTI MISURE PRECAUZIONALI USA PER FERMARE LA RESISTENZA

6 giugno 2003
Rosarita Catani

BAGHDAD, 6 GIUGNO 2003- Le forze d’occupazione americane adottano terrificanti misure precauzionali per abbattere la resistenza irachena. Le truppe militari sono state incrementate da 700 a 2000 ed i checkpoints sono stati raddoppiati, scatenando la rabbia di molte persone.

Un testimone afferma che i soldati americani rompono i vetri delle macchine e picchiano i guidatori, in una chiara dimostrazione della tensione che vi è fra la popolazione e le truppe d’occupazione. Martedi’ scorso furono uccisi altri due soldati americani a nord ed ad est di Baghdad. Gli attacchi furono in risposta al fuoco americano aperto su alcuni dimostranti, che causò la morte di due persone ed il ferimento di molte altre, inclusi bambini. I manifestanti protestavano per chiedere la fine dell’occupazione e la formazione immediata di un nuovo governo che rispecchiasse la loro cultura.

Anche i bambini iracheni sono perquisiti e trattati in malo modo dalle forze d’occupazione.

Le nuove misure, proibiscono incitamenti all’insurrezione armata, inclusi attacchi alle truppe britanniche e statunitensi e pertanto le truppe anglo-americane prendono postazione dinanzi alle moschee. Secondo un portavoce dell’amministrazione americana gli Imam nei loro sermoni incoraggerebbero gli attacchi con le truppe anglo-americane

Questa decisione ha scatenato la protesta dei cittadini, di studenti, d’associazioni per i diritti umani, d’avvocati, che hanno svolto una dimostrazione per le strade della citta’ per contestare la decisione delle truppe d’occupazione e di avere il loro legittimo diritto alla preghiera.

Un giornalista egiziano, Abdul Hadi Ahmed, esperto in affari esteri dichiara: “Uno dei pretesti della propaganda degli Stati Uniti e quella Britannica per la Guerra contro l’Iraq, era di liberare il popolo iracheno e garantire loro democrazia e liberta’ di espressione. Ora, stanno bandendo gli iracheni, incluso politici e studenti, dall’esprimere la loro opposizione all’occupazione e resistere ad essa, un diritto legittimo previsto dalle leggi internazionali”.

“Gli Stati Uniti possono pensare di aver diritto a sopprimere una resistenza armata, ma certamente non hanno alcun diritto a zittire chi si oppone alla sua occupazione nel loro paese”, continua Ahmed.

L’annuncio di queste nuove restrizioni sono annunciate esattamente un’ora dopo che un soldato americano è stato ucciso ed altri cinque sono stati feriti nella citta’ di Fallujah.

Ironicamente un membro dell’amministrazione statunitense dichiara che essi non intendono sopprimere pubbliche dimostrazioni di proteste pacifiche contro le truppe americane.

L’occidente sta a guardare impassibile deviando le informazioni su altri eventi, come se tutto fosse legittimo e già prestabilito, mentre la sofferenza di questo popolo, che sembra non fare piu’ notizia, si aggrava ogni giorno di piu’.

Note: Rosarita Catani e' una reporter indipendente che invia i suoi resoconti da Amman, Giordania, raccontando da un punto d’osservazione privilegiato cosa accade in Iraq e in medio oriente. I suoi report - pubblicati regolarmente sul sito www.peacelink.it - sono utilizzabili liberamente previa citazione della fonte e dell'autrice
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