Conflitti

IRACHENI PROTESTANO CONTRO IL LAVORO ASIATICO, UN SOLDATO AMERICANO UCCISO

9 giugno 2003
Rosarita Catani

BASRA, 9 giugno 2003 – Un centinaio di impiegati iracheni hanno svolto una dimostrazione a Basra contro l’impiego di lavoratori asiatici dalle compagnie americane per le raffinerie di petrolio irachene.

“No lavoratori stranieri a spese del nostro lavoro” urlano i dimostranti. “E’ il nostro paese e tocca a noi ricostruirlo”.

I primi lavoratori asiatici, in particolari indiani, sono stati trasferiti in Iraq dalla compagnia Kwaittiana Al-Khorafi, la quale ha sottoscritto un sub-appalto con la KBR per il rinnovo degli oleodotti.

Le forze statunitensi danno alla KBR, una succursale di Halliburton Co, una compagnia petrolifera diretta dal Vice Presidente Dick Cheney dal 2000.

Una televisone indiana riferisce che il Segretario alla difesa americano Donald Rumsfeld ed il Primo Ministro Indiano si sono incontrati a Washington per discutere sulla possibilità di inviare truppe indiane in Iraq.

In Iraq si stanno svolgendo massicce dimostrazioni contro la decisione Americana di sciogliere il ministero della difesa e dell’informazione e le forze armate irachene che portano alla disoccupazione milioni d’iracheni.

Nel frattempo, un soldato americano è stato ucciso mentre stava controllando il traffico al checkpoint ad Al Qaim sul confine siriano. Un certo numero di iracheni ferma i propri veicoli al checkpoint e chiedono aiuto per un uomo che era chiuso all’interno. All’improvviso due persone saltano fuori e sparano al soldato uccidendolo. Le truppe americane rispondono al fuoco, uccidendo un iracheno e catturando l’altro.

Anche la scorsa notte vi è stato un attacco contro le postazioni americane.

La situazione rimane tesa e sembra intensificarsi la reazione irachena contro questa occupazione, specialmente da quando risulta evidente per tutti, che le armi di distruzione di massa erano una scusa usata da Washington per giustificare l’invasione.

Note: Rosarita Catani e' una reporter indipendente che invia i suoi resoconti da Amman, Giordania, raccontando da un punto d’osservazione privilegiato cosa accade in Iraq e in medio oriente. I suoi report - pubblicati regolarmente sul sito www.peacelink.it - sono utilizzabili liberamente previa citazione della fonte e dell'autrice
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